Guerra israele iran: prezzi benzina e diesel tornano a salire a causa delle tensioni internazionali

Guerra israele iran: prezzi benzina e diesel tornano a salire a causa delle tensioni internazionali

Le tensioni tra Israele e Iran fanno salire i prezzi dei carburanti in Italia, con aumenti evidenti per benzina e gasolio; stabilità per gpl, metano e gnl, mentre le autostrade registrano costi più alti.
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Le tensioni tra Israele e Iran hanno causato un aumento dei prezzi dei carburanti in Italia, con rialzi evidenti soprattutto per benzina e gasolio, mentre altri carburanti restano stabili. - Gaeta.it

Negli ultimi giorni, le tensioni tra israele e iran hanno riacceso la volatilità nei mercati energetici. Le preoccupazioni sulle possibili interruzioni nelle forniture di petrolio hanno spinto nuovamente verso l’alto i prezzi dei carburanti in italia. Dopo un inizio settimana stabile, le quotazioni della benzina e del gasolio hanno conosciuto aumenti che si riflettono direttamente nelle stazioni di servizio.

Evoluzione delle quotazioni del petrolio e dei prodotti raffinati

Il prezzo del petrolio brent ha chiuso ieri sugli stessi livelli di venerdì scorso, nonostante i primi attacchi lanciati da israele. Questo dato indica un mercato che aveva inizialmente assorbito l’impatto della crisi senza eccessivi sconvolgimenti, almeno per il greggio. Non così per i prodotti raffinati: il gasolio in particolare ha visto salire i prezzi fino a tornare ai livelli registrati agli inizi di marzo, periodo che aveva già mostrato segnali di pressione su questo combustibile.

La motivazione principale di questa dinamica è legata alle possibili perturbazioni nelle forniture causate dalla guerra. Anche se al momento non ci sono blocchi diretti, i timori di tensioni crescenti fanno salire le quotazioni su mercati finanziari e commodities. Questi movimenti però si traducono in modo più immediato e visibile proprio nei prezzi dei carburanti raffinati, componenti fondamentali per l’economia e la mobilità quotidiana.

Variazioni dei prezzi alla pompa nelle principali compagnie italiane

I listini alla pompa hanno risentito subito degli incrementi sul mercato internazionale. Secondo la rilevazione di staffetta quotidiana, è evidente il rialzo nelle tariffe consigliate dalle compagnie italiane. eni ha aumentato di un centesimo al litro sia benzina che gasolio, mentre ip segna un rialzo di due centesimi su entrambi i prodotti. Anche q8 ha modificato i prezzi, aumentando di 1 centesimo la benzina e 2 centesimi il diesel.

Questi aggiornamenti si riflettono sui prezzi medi percepiti dai consumatori. Si può leggere un ritorno ai livelli di fine aprile, segno che la crisi geopolitica ha un impatto diretto sulle abitudini e sui costi per chi si muove in auto. La presenza di più compagnie con incrementi simili indica una tendenza generale e non un episodio isolato dovuto a speculazioni o offerte momentanee.

Analisi dei prezzi medi secondo l’osservatorio del ministero delle imprese e del made in italy

L’osservatorio prezzi del ministero delle imprese e del made in italy, che elabora dati quotidiani sulle quotazioni, conferma questo trend al rialzo. La benzina in modalità self service si posiziona a 1,714 euro al litro, con un aumento di 7 millesimi rispetto ai valori precedenti. Le compagnie più grandi segnalano prezzi leggermente superiori, intorno a 1,721 euro, mentre le pompe bianche rimangono un po’ più basse, a 1,700 euro.

Per il diesel self service, il prezzo medio si attesta a 1,614 euro/litro, con una variazione di 8 millesimi in aumento. Le compagnie principali mostrano un prezzo di 1,623 euro, mentre nelle pompe bianche si scende a 1,597 euro. Nel settore del rifornimento servito, i prezzi sono più alti: benzina a 1,853 euro/litro e gasolio a 1,753 euro/litro . Ancora una volta, le pompe bianche risultano più economiche rispetto alle compagnie.

Altri carburanti e stabilità dei prezzi

Nelle altre tipologie di carburante, il gpl servito segna un leggero calo a 0,708 euro/litro, mentre il metano resta stabile a 1,439 euro/kg, così come il gnl a 1,270 euro/kg. Questi dati indicano una maggiore stabilità in segmenti minori, probabilmente meno influenzati dalla guerra e dalle tensioni sulle forniture del petrolio greggio.

Prezzi e differenze nelle aree autostradali

Le stazioni di servizio lungo le autostrade mostrano valori più elevati, come era prevedibile vista l’assenza di concorrenza competitiva e i costi maggiori di gestione. La benzina self service si attesta a 1,811 euro al litro, mentre il servito raggiunge quota 2,079 euro. Il gasolio self service è fissato a 1,722 euro al litro, mentre quello servito arriva a 1,994 euro. Per il gpl, sui corridoi autostradali il prezzo sale a 0,842 euro/litro, mentre il metano si ferma a 1,505 euro/kg e il gnl a 1,342 euro/kg.

Queste differenze evidenziano come gli automobilisti che percorrono lunghe distanze e utilizzano le autostrade pagano un sovrapprezzo rispetto a chi rifornisce la propria auto in città o fuori dai caselli. Anche in questo caso, il rialzo dei prezzi riflette il clima di incertezza che pesa su tutto il comparto dei carburanti. Le tensioni geopolitiche resteranno l’elemento chiave da monitorare nei prossimi giorni.

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