L’olio “Inclusivo”, nato dalla sinergia tra Vivagri e la famiglia Farchioni, sarà il protagonista del primo G7 dedicato ai temi dell’inclusione e della disabilità, che si terrà in Umbria dal 14 al 16 ottobre 2024. Questo evento è non solo un’opportunità per mettere in luce le buone pratiche legate all’inclusione sociale, ma rappresenta anche un momento di grande visibilità per il territorio umbro e le sue eccellenze agroalimentari, come l’olio 100% italiano e i vini IGT che portano il marchio “Inclusivo”.
L’origine di Vivagri e la filosofia dell’inclusione
Vivagri nasce a Perugia nel 2023, grazie all’incontro tra Gabriele Bartolucci e Marco Farchioni. Bartolucci, assistente sociale e presidente di Asd Viva, ha in mente un progetto che possa integrare persone provenienti da contesti sociali diversi. La missione è chiara: sviluppare un modello di inclusività circolare che coinvolga fragilità e diversità in un progetto comune. Questo approccio mira a costruire un ambiente di lavoro in cui ognuno possa contribuire e crescere, promuovendo un ciclo virtuoso di inclusione. Così, attraverso questo progetto, si cerca di valorizzare le competenze e le unicità di tutti i partecipanti.
La genesi di Vivagri ha radici più profonde, risalenti al 2011, quando Bartolucci fondò Asd Viva, un’associazione sportiva dilettantistica dedicata all’accessibilità dello sport per le persone con disabilità. L’intento di mantenere una nomenclatura che evitasse qualsiasi richiamo diretto alla disabilità riflette un desiderio di leggerezza e spontaneità. Questo approccio ha facilitato l’inserimento di persone con fragilità all’interno di dinamiche sociali più ampie, creando un forte legame tra sport, comunità e attività lavorative.
La cooperazione con la famiglia Farchioni
Dal 2012, l’azienda Farchioni ha deciso di appoggiare il progetto di inclusione proposta da Bartolucci. Con il passare del tempo, si è avvertita la necessità di ampliare le attività, includendo anche altre aree, come il lavoro. Questa espansione ha portato alla creazione della cooperativa sociale Viva, la quale si occupa di vari settori, dal turismo al teatro, fino all’impiego. Così, attraverso Vivagri, questo sforzo ha finalmente assunto una forma agricola, con l’obiettivo di garantire una sostenibilità economica nel lungo periodo.
Marco Farchioni, proprietario dell’azienda, non ha esitato a dichiarare come il lavoro in agricoltura possa rivelarsi un’esperienza terapeutica. Attraverso il contatto con la natura e il coinvolgimento attivo nella produzione di olio e vino, le persone fragili hanno la possibilità di integrarsi e crescere umanamente e professionalmente. I prodotti nascono dalla fusione di esperienze e competenze delle due realtà: il terzo settore e l’industria agroalimentare. Questo connubio ha dato vita a etichette di vino la cui grafica è stata realizzata dallo stesso gruppo di ragazzi coinvolti nel progetto.
Un passo avanti per il G7
Nei mesi scorsi, i partecipanti al progetto hanno avuto la chance di collaborare attivamente nella raccolta delle olive e dell’uva nei terreni di Farchioni. Non si tratta di attività da svolgere in solitudine: i lavori vengono coordinati dai dipendenti dell’azienda insieme agli educatori della cooperativa Viva. Questo tipo di scambio ha generato un’atmosfera di gioia e reciprocità, beneficiando sia i ragazzi sia gli operatori. Marco Farchioni sottolinea come la presenza dei ragazzi porti positività e serenità nella quotidianità aziendale.
Ora, l’olio “Inclusivo” rappresenta non solo un’opportunità per valorizzare il buon cibo umbro, ma è anche un simbolo di una storia di successo incentrata sull’inclusione sociale. Il prodotto sarà presentato ufficialmente al G7 di ottobre, durante una degustazione esclusiva al Castello di Solfagnano. Questo evento offre la chance di mostrare al mondo intero come le pratiche di inclusione possano generare rapporti fruttuosi e condivisivi. La soddisfazione di Farchioni è palpabile: “Portare al G7 una storia concreta di collaborazione è motivo di orgoglio”, afferma. Così, il viaggio di Vivagri e delle sue iniziative continua ad essere un esempio di come l’agricoltura e la responsabilità sociale possano andare di pari passo.