Un’importante operazione dei carabinieri del comando provinciale di catania e della compagnia di acireale ha portato a un duro colpo contro il traffico di droga locale. Il gruppo sgominato si legava direttamente alla ‘famiglia Santapaola-Ercolano’, con una base operativa mimetizzata in un cantiere edile abbandonato. La struttura era stata trasformata in un vero e proprio rifugio per nascondere e distribuire la droga, rendendo difficile l’azione delle forze dell’ordine.
La struttura usata come base per il traffico di droga in un cantiere dismesso
I trafficanti avevano preso possesso di un edificio incompiuto, abbandonato da tempo, nel territorio di acireale. Qui hanno allestito un fortino, un luogo nascosto dove custodire grosse quantità di sostanze stupefacenti in arrivo e confezionare le dosi destinate agli spacciatori sul territorio. L’edificio, isolato e nascosto tra la vegetazione, ha permesso al gruppo di operare in modo discreto per mesi.
Le indagini hanno dimostrato come l’accesso alla droga fosse celato da rovi e cespugli, rendendo difficile il rilevamento da parte delle forze dell’ordine. Nel nascondiglio trovavano posto non solo cocaina e marijuana, ma anche armi e munizioni, strumenti necessari per proteggere l’attività illegale e organizzare la distribuzione in sicurezza.
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Sorvegliati e ripresi durante lo spaccio grazie alle telecamere nascoste
Durante le indagini, i carabinieri hanno piazzato micro telecamere utilizzate per registrare tutte le fasi del commercio illecito. Le immagini mostrano movimenti precisi e continui degli spacciatori, con passaggi segreti e strategie ben collaudate per evitare controlli.
Il video diffuso dai carabinieri del comando provinciale di catania fa luce anche su momenti di forte coesione tra i membri della banda. Ad esempio, si nota un vero e proprio corteo di scooter, gli spacciatori schierati che rendono omaggio al loro capo con un gesto simbolico e rituale, un inchino. Questi dettagli confermano l’organizzazione gerarchica che regolava la gestione del traffico di droga.
Gli arresti eseguiti e il materiale sequestrato durante l’operazione
Dall’operazione ‘Cubisa connection‘ sono scaturiti 12 arresti in carcere, compresa una donna, mentre altre due persone sono finite ai domiciliari. Altri due soggetti hanno ricevuto l’obbligo di dimora. L’azione coordinata degli uomini dell’Arma ha bloccato così una rete ramificata.
I carabinieri hanno sequestrato armi da fuoco e munizioni, sostanze stupefacenti pronte per la vendita, oltre a materiali usati per confezionare la droga. Il fermo di questa rete criminale segna un passo avanti nel contrasto alla criminalità organizzata nella provincia di catania, limitando in modo concreto la disponibilità di droga nelle zone di acireale e dintorni.