Un’esplosione nella notte ha devastato un palazzo in via Nizza 389, a Torino, causando il crollo parziale del tetto e ferite gravi a un bambino di 12 anni. L’incidente ha scosso il quartiere e ha costretto diversi nuclei familiari a lasciare temporaneamente le proprie abitazioni. Il dramma si è consumato in pochi minuti, ma gli effetti si vedono ancora al mattino, con la struttura danneggiata e un’intera comunità sotto shock.
I feriti e le condizioni mediche dei bambini coinvolti
Tra le vittime dell’esplosione c’è un bambino di 12 anni che ha riportato ustioni sul 30% del corpo. Trasportato d’urgenza all’ospedale regina margherita, è stato subito sedato e ricoverato nel reparto di terapia intensiva pediatrica. I medici mantengono riservata la prognosi, vista la gravità delle lesioni e le zone del corpo colpite, sottolineando l’importanza delle prossime ore per l’evoluzione del quadro clinico.
Con lui, in ospedale, è stata portata anche una bambina di 6 anni. Le sue condizioni sono molto meno preoccupanti. Rimane in osservazione medica, ma i sanitari ritengono che non corra rischi rilevanti. I soccorsi hanno inoltre assistito tre adulti coinvolti nell’incidente. Due uomini hanno avuto ferite lievi, medicati al centro traumatologico ortopedico e trattenuti per accertamenti, mentre una donna è stata dimessa senza complicazioni.
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L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco e dei soccorritori ha limitato il numero di feriti gravi, e il rapido trasporto in ospedale del bambino ustionato ha permesso di avviare subito le cure più adeguate.
La situazione dell’edificio e le prospettive di sicurezza
Al risveglio, la facciata annerita e le finestre rotte raccontano la violenza dell’esplosione. Il palazzo è al momento off limits per le autorità, considerate le condizioni instabili della struttura. La mansarda, epicentro dell’incidente, è inagibile e i danni si estendono fino al quinto piano. I tecnici del comune e della protezione civile hanno cominciato a valutare il rischio cedimento e la sicurezza complessiva dell’edificio.
Le famiglie evacuate per ora hanno trovato riparo presso parenti o in strutture temporanee messe a disposizione da enti locali. Nei giorni successivi verranno effettuati controlli approfonditi sui materiali compromessi e sull’impianto del gas. Solo dopo questi accertamenti potrà essere presa una decisione sul rientro negli alloggi o su interventi di messa in sicurezza più ampi.
Il coinvolgimento di un minore tra le vittime, insieme all’entità dei danni e al timore diffuso, ha acceso un dibattito pubblico anche sulla manutenzione dei siti di abitazione maggiormente popolati. Restano le domande sulle responsabilità, mentre l’attenzione delle autorità si concentra sul garantire condizioni tali da evitare incidenti simili in futuro.
L’esplosione e i danni al palazzo
Poco dopo le 3.15 del mattino, un forte boato ha rotto il silenzio nel condominio di via Nizza 389. L’esplosione è partita dal sesto piano, nella mansarda, provocando il crollo di parte della copertura e il propagarsi delle fiamme ad almeno altri due appartamenti vicini. I danni alla struttura sono ingenti: la copertura ha ceduto in più punti e i vetri delle finestre sono andati in frantumi, lasciando aperti gli alloggi al fumo e al calore.
I residenti, svegliati dal rumore e dalla vibrazione del pavimento, hanno trovato fumo denso all’interno dei corridoi e detriti sparsi fuori dal palazzo. Le squadre dei vigili del fuoco, arrivate da almeno otto distaccamenti diversi, hanno lavorato per ore per domare le fiamme e mettere in sicurezza l’area. L’intervento rapido ha evitato conseguenze peggiori ma non ha impedito gravi danni al condominio, ora dichiarato inagibile.
Gli inquilini di tre appartamenti danneggiati sono stati evacuati in via precauzionale. Il Comune di Torino, con la protezione civile, si sta attivando per trovare sistemazioni temporanee alle famiglie colpite, in attesa dei rilievi tecnici sull’edificio. Le cause precise della deflagrazione restano ancora da chiarire, ma tra le ipotesi più accreditate c’è una fuga di gas, forse dovuta a un guasto nell’impianto o a un errore umano.
La reazione del quartiere e le indagini in corso
La deflagrazione ha svegliato tutto il quartiere, suscitando paura e confusione. Molti abitanti hanno raccontato di essersi precipitati in strada in pigiama, spaventati dal boato e dal fumo che si insinuava nelle unità immobiliari vicine. Alcuni si sono messi a offrire aiuto e ospitalità agli sfollati, mentre altri hanno espresso preoccupazione per lo stato degli impianti nei palazzi della zona.
Le forze dell’ordine hanno subito delimitato la zona dell’esplosione, impedendo l’accesso per permettere i rilievi della polizia scientifica e dei carabinieri. Gli accertamenti sono iniziati fin dalle prime ore del mattino e puntano a confermare o escludere la pista della fuga di gas. Tutti gli impianti coinvolti saranno esaminati per comprendere se si sia trattato di un malfunzionamento tecnico o di una negligenza.
Questo evento richiama altri incidenti recenti in città, come un incendio di pochi mesi fa in zona barriera, ma con questa esplosione torna l’attenzione sulle condizioni di sicurezza degli immobili. La gestione degli impianti a gas, in particolare, rimane un nodo centrale da affrontare per evitare altre tragedie.