Si è svolto ieri pomeriggio, con grande partecipazione, lo spettacolo “Sulle tracce dei briganti” presso l’Aula Magna dell’Università di Teramo. L’evento, che ha saputo attirare l’attenzione per la sua ricca proposta culturale, ha visto la collaborazione di artisti di spicco come Roppoppò, il cantastorie, il professor Elso Simone Serpentini, la RoppoBand e il Coro Nuove Direzioni. Questo spettacolo si distingue per il suo obiettivo di mettere in luce la storia e le tradizioni del brigantaggio, un aspetto affascinante e spesso trascurato della cultura abruzzese.
La presentazione e i protagonisti dell’evento
Ad aprire il programma della serata sono stati diversi ospiti prestigiosi. Il magnifico rettore dell’Ateneo, Dino Mastrocola, ha espresso la sua soddisfazione per l’iniziativa. Ha sottolineato l’importanza di eventi di questa portata, capaci di arricchire l’offerta culturale per gli studenti e il personale dell’università. Accanto a lui, Carlo Matone, presidente del GAL, ha evidenziato il ruolo fondamentale della cultura nel promuovere la storia e le tradizioni locali.
Nicolino Farina, storico e curatore del volume “La Doganella d’Abruzzo”, ha introdotto i temi del brigantaggio, dando avvio a una narrazione che affonda le radici nel passato. La performance ha saputo mantenere alta l’attenzione del pubblico, grazie all’interpretazione appassionata di Roppoppò e all’approccio didattico del professor Serpentini. L’evento ha offerto un mix di intrattenimento e insegnamento, riscosso un grande successo tra i presenti.
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I commenti entusiastici dei partecipanti
Uno dei momenti più significativi è stato rappresentato dai commenti dei partecipanti che hanno espresso il loro entusiasmo e apprezzato il valore del progetto. Il Dott. Ernesto Albanello ha condiviso la sua visione su Roppoppò e Serpentini, definendoli una combinazione unica che porta l’Abruzzo alla ribalta attraverso la cultura e la storia. Questo apparente connubio di esperienze ha come obiettivo quello di promuovere la coesione territoriale e l’identità culturale.
Anche il rettore Mastrocola ha rimarcato l’importanza della cultura nella formazione degli studenti, considerandola un momento educativo fondamentale. Non solo un evento ricreativo, ma anche un’opportunità per riflettere su temi di rilevanza storica e sociale. Il professor Serpentini, insieme a Franco Palumbo, ha offerto una performance che ha gestito in modo originale le questioni storiche legate al brigantaggio.
L’importanza della tradizione e della cultura abruzzese
Il presidente Carlo Matone ha evidenziato come il GAL Gran Sasso sia onorato di promuovere eventi di tale portata all’interno di un’ateneo di eccellenza come quello di Teramo. Questo in occasione della presentazione della seconda edizione del volume “La Doganella d’Abruzzo”, che ha realizzato una profonda analisi sulla transumanza e sui tratturi storici abruzzesi. L’opera, già riconosciuta dall’UNESCO nel 2019 come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità, testimonia il legame indissolubile tra paesaggio, tradizione e cultura.
L’evento ha rappresentato così non solo un tributo alla memoria storica della regione, ma anche un’occasione per diffondere conoscenze in merito alla ricca tradizione abruzzese. Tale attenzione per le radici culturali locali contribuisce alla preservazione del patrimonio e alla formazione di una coscienza collettiva riguardo alla storia e all’identità culturale del territorio, elementi cruciali per un futuro sostenibile e autentico.
Il successo dello spettacolo “Sulle tracce dei briganti” all’Università di Teramo testimonia quindi un crescente interesse per il patrimonio culturale e un impegno costante nella sua valorizzazione attraverso eventi che uniscono passato e presente in un’unica narrazione coinvolgente.