Governo meloni al giro di boa: un bilancio tra risultati conseguiti e sfide ancora aperte nel 2025

Governo meloni al giro di boa: un bilancio tra risultati conseguiti e sfide ancora aperte nel 2025

Dopo oltre due anni e mezzo, il governo Meloni si conferma stabile e tra i più longevi della Repubblica italiana, con risultati su occupazione, famiglie ed economia, ma restano sfide su natalità ed energia.
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L’articolo offre un bilancio dei primi due anni e mezzo del governo Meloni, evidenziandone risultati, sfide aperte e priorità future in ambito sociale, economico, istituzionale e internazionale. - Gaeta.it

Il completamento di oltre due anni e mezzo dall’insediamento del governo meloni segna un momento importante per valutare il cammino fin qui percorso. Dall’occupazione alle politiche familiari, dalle questioni energetiche alla politica estera, il governo si presenta come il quinto più longevo della Repubblica italiana, con una stabilità di maggioranza che sostiene le scelte politiche. L’intervista approfondisce risultati, difficoltà e prospettive, offrendo uno sguardo concreto su quello che è stato fatto e su ciò che rimane da fare per il paese.

I risultati raggiunti e i fronti ancora aperti per il paese

Tra i traguardi che la presidente considera più significativi, emerge il recupero di fiducia e orgoglio tra gli italiani. Questo sentimento sembra diffondersi in tutta la società, alimentato da una serie di misure sociali ed economiche. L’obiettivo è che il paese si presenti nuovamente come una nazione solida e rispettata, capace di comunicare con il mondo un’immagine positiva. Tuttavia, alcune sfide restano irrisolte, in particolare il tema della natalità. Nonostante gli investimenti a favore delle famiglie e il sostegno alle madri lavoratrici, i dati sulla crescita demografica non mostrano ancora miglioramenti significativi.

La presidente ribadisce la necessità di costruire una cultura che incoraggi la nascita dei figli senza vederla come un ostacolo professionale o personale, specie per le donne. Questo richiede un cambiamento di mentalità e regole di lavoro che conciliino famiglia e carriera. Altro tema caldo rimane il prezzo dell’energia. Pur avendo adottato diverse misure di contenimento, la riduzione strutturale dei costi è ancora in corso. Per il sistema produttivo italiano, abbassare queste spese è indispensabile per tenere alta la competitività e tutelare milioni di posti di lavoro.

Gli interventi fatti finora finanziariamente si aggirano su oltre un miliardo di euro destinati alla sicurezza sul posto di lavoro, una priorità per difendere le persone e prevenire infortuni. Per maggio 2025 è previsto un confronto con le parti sociali per aggiornare le strategie e rafforzare le misure a favore dei lavoratori, segno di un approccio concreto nella gestione dei temi di welfare e sicurezza.

La dimensione del tempo e la stabilità del governo meloni

La presidente del consiglio Giorgia Meloni ricorda il giuramento del 22 ottobre 2022 come un momento che sembra distante per la quantità di eventi e provvedimenti affrontati. Nonostante la fatica accumulata, sottolinea che la missione appare ancora agli inizi, con un’agenda lunga e obiettivi ambiziosi. Dal punto di vista storico, questo esecutivo è già tra i più duraturi nella storia repubblicana, un dato che valorizza la stabilità della coalizione di centrodestra e consolida la posizione italiana nel contesto europeo e internazionale. La coesione della maggioranza non è solo un elemento di continuità politica, ma anche un punto di forza per far valere il paese e sostenere le riforme in corso.

Meloni spiega che la stabilità è apprezzata anche all’estero, dove l’Italia viene vista come un interlocutore affidabile. Questa considerazione permette di gestire meglio le sfide interne e internazionali, garantendo che le decisioni prese abbiano presto effetti tangibili. L’elemento tempo si misura dunque non solo in mesi o anni, ma anche in risultati concreti. Anche in momenti di pressione, la presidente non molla la spinta verso nuove azioni, ribadendo la volontà di proseguire nella direzione tracciata fin dall’inizio, senza cedere a stanchezza o rallentamenti.

L’impegno sull’economia e il sostegno alle famiglie

Il governo ha puntato fin dall’inizio a migliorare i salari e il potere d’acquisto delle famiglie. Il cuneo fiscale è stato tagliato e sono stati introdotti bonus specifici per alleviare il peso delle bollette. Incentivi all’assunzione di giovani e donne hanno portato a un milione di nuovi posti di lavoro, soprattutto con contratti a tempo indeterminato. Il rinnovo dei contratti pubblici nel settore scuola, sicurezza e difesa contribuisce a questa dinamica positiva.

La presidente evidenzia anche l’avanzamento di una legge che introdurrà la partecipazione diretta dei lavoratori agli utili d’impresa, rafforzando il legame tra produttività e ricompense. La strada per recuperare ritardi accumulati nel corso di decenni resta lunga, ma il cambio di rotta è visibile e motivato dalla volontà di rispondere alle esigenze delle famiglie italiane in modo concreto e duraturo. Si rileva anche una risposta critica nei confronti di chi all’opposizione avrebbe potuto agire diversamente in passato.

Le riforme più attese e i progetti infrastrutturali

Tra gli obiettivi politici del governo spiccano la riforma del premierato, vista come un cardine per rafforzare la democrazia. Meloni la definisce «la madre di tutte le riforme» accanto a quella della giustizia, all’autonomia differenziata e alla riforma fiscale. Il governo mira a rafforzare il diritto dei cittadini a scegliere con chiarezza chi guidare, intervenendo direttamente sulle regole istituzionali per migliorare l’efficienza e la trasparenza del sistema politico. Questi progetti sono parte del programma di centrodestra su cui gli elettori sono stati chiamati a esprimersi.

Riguardo al ponte sullo stretto di Messina, la presidente conferma che il progetto procede in modo regolare, pur riconoscendo le difficoltà tecniche e finanziarie di un’opera così imponente. Il ponte rappresenta un simbolo di ambizione nazionale, che richiama la tradizione italiana di grandi opere ingegneristiche. Nonostante i problemi, si continua a lavorare per realizzarlo, considerando l’importanza strategica e simbolica del collegamento fra Sicilia e continente.

Nel contempo si constatano tensioni politiche legate agli attacchi personali ricevuti, che hanno coinvolto anche la sfera familiare della presidente, con dinamiche di carattere sessista e tentativi di delegittimazione. La risposta a queste offese è una richiesta di maggiore rispetto e la denuncia di un clima pubblico che spesso sfocia in aggressioni verbali indecorose e ingiuste, soprattutto contro le donne in politica.

Le sfide sociali e la questione della sicurezza interna

L’intervista affronta anche il clima di tensione e intolleranza che si registra in alcune aree del paese. Meloni richiama l’attenzione sulle nuove forme di odio che tornano a manifestarsi con insulti razzisti e atti violenti. In particolare condanna episodi come quelli contro la senatrice Liliana Segre e diverse aggressioni a militanti e agenti di polizia. A suo giudizio, questo fenomeno, per ora minoritario ma rumoroso, richiede una risposta ferma e preventiva, soprattutto per evitare che si diffonda fra i giovani.

Il riferimento alla morte del militante Sergio Ramelli serve da monito per capire come strumenti di violenza politica devono essere sempre respinti. La distinzione tra difesa della libertà e violenza rimane netta e non ammette giustificazioni. Nel contesto di questa sicurezza sociale si inserisce anche l’impegno a migliorare le strutture carcerarie, con piani di edilizia e ammodernamento per risolvere il problema del sovraffollamento.

Riguardo al sistema penitenziario, il governo vuole aumentare significativamente i posti disponibili nei prossimi anni, mantenendo una gestione delle pene equa e senza ricorrere a soluzioni di svuotacarceri o indulti. Le risorse sono concentrate ad ampliare la capienza e migliorare le condizioni di chi è privato della libertà, ma anche di chi vi lavora all’interno.

Il cambiamento della comunicazione politica e il ruolo dei social

Il governo è consapevole dell’importanza crescente delle piattaforme digitali nel formare opinioni soprattutto tra i più giovani. Il mondo del web gioca un ruolo centrale nelle campagne elettorali e nella diffusione delle informazioni, ma presenta anche il problema della disinformazione e delle interferenze esterne. Meloni sottolinea il valore della libertà di espressione e invita a evitare censura o imposizioni ideologiche che limitino il dibattito pubblico. Le piattaforme stanno monitorando meglio i contenuti e controllando algoritmi, ma resta fondamentale garantire l’accesso a opinioni diverse.

Sul fronte della libertà di stampa, la presidente respinge accuse di limitazioni, riconoscendo la presenza di media critici e indipendenti in Italia. Secondo lei, l’informazione gode di pluralismo, anche nella televisione pubblica, e il confronto fra idee è vivace e onesto. Criticare il governo fa parte del gioco democratico, così come accettare le critiche rimane una sfida per chi governa. L’attenzione rimane alta su questo tema per tutelare la trasparenza e la correttezza dei flussi informativi.

Alleanze europee e collaborazioni bilaterali di primo piano

La relazione di Meloni con la presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, si basa su un dialogo aperto e pragmatico, con rispetto reciproco e confronto serrato su temi centrali come PNNR, migrazioni e sicurezza. L’attenzione è puntata anche sul green deal, da ripensare per non penalizzare la competitività industriale italiana. Questa alleanza è considerata un vantaggio concreto nei negoziati europei.

Con Emmanuel Macron, il rapporto si fonda su interessi comuni e sulla storia di due grandi nazioni europee in competizione ma anche alleate. Le diversità politiche e culturali non impediscono un dialogo costante, soprattutto su dossier strategici. La pragmaticità prevale sulle appartenenze partitiche, permettendo risultati rilevanti.

Il contatto con il cancelliere tedesco Friedrich Merz continua dal periodo pre-elettorale e si conferma positivo, soprattutto riguardo a temi economici e di sostenibilità. Con il primo ministro laburista del Regno Unito, Keir Starmer, la collaborazione si è rivelata produttiva in ambiti come difesa e immigrazione, andando oltre le differenze politiche originarie. La convergenza su alcuni temi dimostra che l’interesse nazionale può superare gli schieramenti.

I rapporti con gli Stati uniti e la dinamica politica globale

Meloni descrive il primo periodo della presidenza Trump nel 2025 come la conferma di una politica “America first” portata avanti con determinazione. La presidente giudica naturale che un paese difenda i propri interessi nazionali, anche se questo causa tensioni. L’Italia interviene nelle relazioni transatlantiche con una posizione chiara: rispetto e collaborazione senza subordinazioni. Il ripristino del Columbus day è stato accolto positivamente come segno tangibile di attenzione alle comunità italo-americane.

Il confronto sui dazi con gli Stati Uniti procede a livello tecnico, ma mancano ancora condizioni per un incontro formale tra Trump e l’Unione europea. L’Italia lavora a consolidare le relazioni tra le due sponde dell’atlantico, puntando sull’unità occidentale come sistema di valori essenziali. Le posizioni politiche interne possono cambiare ma la coesione tra Italia e USA resta un elemento prioritario per bilanciare sfide globali e garantire stabilità economica.

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