Governo di caracas accusa unhcr di manipolare dati sull’esodo venezuelano e favorire gli stati uniti

Governo di caracas accusa unhcr di manipolare dati sull’esodo venezuelano e favorire gli stati uniti

La tensione tra il governo venezuelano e l’Unhcr cresce dopo un rapporto che indica il Venezuela come paese con più rifugiati al mondo, con accuse di manipolazione dati e interferenze politiche dagli Stati Uniti.
Governo Di Caracas Accusa Unhc Governo Di Caracas Accusa Unhc
Il governo venezuelano respinge il rapporto dell’Unhcr che lo indica come il paese con più rifugiati al mondo, accusando l’agenzia Onu di manipolazione e interessi politici esterni, in particolare statunitensi. - Gaeta.it

La tensione tra il governo venezuelano e l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, Unhcr, si è intensificata in seguito alla pubblicazione di un rapporto che indica il Venezuela come la nazione con il maggior numero di rifugiati al mondo. Il ministero degli Esteri di Caracas ha respinto con forza le cifre diffuse, bollandole come manipolate e funzionali a interessi politici esterni, in particolare degli Stati Uniti.

Le accuse del governo venezuelano contro l’unhcr

Il 2025 vede un’accesa polemica tra il governo della capitale venezuelana e l’Unhcr, l’agenzia Onu dedicata ai rifugiati. Il ministero degli Esteri ha emesso un comunicato nel quale definisce il rapporto pubblicato dall’Unhcr non solo impreciso, ma frutto di una “degradazione totale” dell’agenzia. Le fonti ufficiali di Caracas sostengono che l’Unhcr agisca come strumento al servizio di Washington e che abbia manipolato i dati sull’esodo dei venezuelani. Questo tipo di contestazione arriva dal cancelliere Yván Gil, che ha ribadito come l’agenzia sarebbe gestita da “mercenari a pagamento” e finanziata da soggetti legati all’ex Usaid, l’agenzia statunitense per la cooperazione internazionale oggi chiusa.

Accuse politiche e umanitarie

Per il governo Maduro l’Unhcr ha perso di vista il suo scopo umanitario, trasformandosi in una struttura burocratica corrotta che risponde a interessi politici creando “strumenti di propaganda” usati per giustificare aggressioni contro paesi come il Venezuela. L’attacco sottolinea una profonda sfiducia verso organizzazioni internazionali, viste come veicoli per condurre politiche ostili e danneggiare la sovranità nazionale.

I dati dell’unhcr sul numero di rifugiati venezuelani

Secondo il rapporto fornito dall’Unhcr, il Venezuela ha superato da poco Afghanistan e Siria per numero di rifugiati. Il dato più rilevante parlava di 6,3 milioni di persone costrette a lasciare il paese, un esodo senza precedenti nella regione. Questi numeri rappresentano la durezza della crisi umanitaria che attraversa il paese sudamericano e riflettono l’impatto su scala globale delle difficoltà interne.

Il ruolo delle statistiche

L’Unhcr presenta questi dati come punto di riferimento per monitorare l’evoluzione delle crisi umanitarie e per orientare la mobilitazione internazionale. Le statistiche non si limitano a indicare flussi migratori, ma aiutano istituzioni e governi a comprendere le esigenze dei rifugiati. Tuttavia, nel contesto venezuelano, questi numeri sono stati oggetto di dispute e critiche, con il governo locale che rifiuta la validità del rapporto accusando l’agenzia di manipolazione.

L’impatto politico e diplomatico dello scontro

Il confronto tra Caracas e l’Unhcr ha ripercussioni non solo sull’immagine delle due parti, ma coinvolge anche equilibri politici e diplomatici più ampi. L’accusa diretta al coinvolgimento degli Stati Uniti rischia di intensificare le tensioni geopolitiche in America Latina. Inoltre, la descrizione dell’Unhcr come un’agenzia che favorisce aggressioni contro nazioni sovrane tocca una questione delicata che riguarda il ruolo delle organizzazioni internazionali nella gestione delle crisi.

Strategia e narrativa politica

La presa di posizione di Yván Gil e del governo Maduro si inserisce in una strategia più ampia che mira a denunciare interferenze esterne. Dall’altra parte, l’Unhcr difende i suoi dati come frutto di monitoraggio sul campo e evidenze raccolte da diverse fonti. Questo scambio alimenta un dibattito sull’affidabilità dei dati nelle crisi internazionali e sul peso che le narrative politiche assumono nella rappresentazione dei flussi migratori.

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