Il festival Pomigliano Jazz ha scelto l’edizione del 2025 per un evento unico dedicato a Pino Daniele, a dieci anni dalla sua scomparsa. Gonzalo Rubalcaba, noto pianista cubano, porta in anteprima un lavoro che rivede e riarrangia i brani più celebri del cantautore napoletano. La serata del 10 luglio segna l’apertura della trentesima edizione del festival con una formazione musicale composta dagli interpreti del disco, tutti provenienti dalla scena musicale campana.
Il concerto inaugurale: un tributo corale a pino daniele
La serata di giovedì 10 luglio, organizzata a Pomigliano d’Arco, ospiterà Gonzalo Rubalcaba insieme a un gruppo affiatato di musicisti campani. Il pianista cubano sarà affiancato da Daniele Sepe, Maria Pia De Vito, Aldo Vigorito, Claudio Romano, Giovanni Francesca e Giovanni Imparato. Il progetto nasce proprio dalla collaborazione con questa formazione, chiamata a dare forma dal vivo all’album “Gonzalo Rubalcaba for Pino” la cui uscita è prevista per l’autunno 2025, sotto l’etichetta Itinera.
Il concerto proporrà una selezione di undici brani di Pino Daniele, che Rubalcaba ha scelto con cura per offrire una nuova veste a pezzi iconici come “Lazzari Felici”, “Sicily”, “Chi tene ‘o mare”, “Cumbà” e “Tutta ‘nata storia”. La serata punterà su un equilibrio tra rispetto per l’opera originale e rivisitazioni capaci di valorizzare la cifra stilistica del jazz d’autore. L’evento rappresenta l’inizio di una manifestazione ormai radicata nel calendario musicale italiano, accolta con interesse da appassionati e critici.
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Gonzalo rubalcaba: un’esperienza musicale riconosciuta a livello internazionale
Nato a L’Avana nel 1963, Gonzalo Rubalcaba ha maturato una carriera che lo ha portato ai vertici del jazz mondiale. Con oltre quaranta album registrati come leader o co-leader, vanta collaborazioni con grandi nomi del genere e ha ricevuto numerosi riconoscimenti, incluso un totale di tre Grammy e quattro Latin Grammy. Dalla scena degli anni Ottanta, Rubalcaba si è costruito una reputazione attraverso una tecnica raffinata e un approccio compositivo personale.
Nel 2025, dopo la conclusione di un tour europeo con Chris Potter, Larry Grenadier ed Eric Harland, il pianista è arrivato a Napoli poco prima di partire per un’esibizione in duo con Stanley Clarke a San Francisco. Nel giugno scorso si è fermato a Pomigliano d’Arco e Castellammare di Stabia per registrare “Gonzalo Rubalcaba for Pino”, un progetto commissionato proprio dal festival e realizzato con musicisti della regione. La sua presenza nel sud Italia ha dato vita a un intreccio di culture sonore che punta a mettere in luce lo stretto legame tra jazz cubano e tradizione napoletana.
La scelta del repertorio: tra classici e brani meno noti di pino daniele
Rubalcaba ha indagato in profondità il repertorio di Pino Daniele per comporre la scaletta del nuovo album, mettendo insieme sia i brani più noti sia pezzi meno frequentati. Tra questi spicca “Pace e serenità”, tratto dall’album “Che Dio ti benedica” del 1993, una ballata dall’intensità particolare. Dal medesimo disco è stata selezionata “Sicilia”, dedicata alla memoria coreana, che si adatta naturalmente allo stile del pianista.
Un elemento distintivo è rappresentato dalle tracce afrocubane come “Cumbà”, presente nel disco “Schizzechea with Love” del 1988, album da cui provengono anche “Gesù Gesù”. Singolare è la presenza di brani estratti da “Bella ‘Mbriana”, tra cui “Toledo”, “Maggio se ne va” e “Tutta n’ata storia”, quest’ultima riconosciuta come una sorta di inno generazionale. Il repertorio include anche classici popolari come “Quando”, “Chi tene ‘o mare”, “Lazzari felici” e “Napule è”, giunti a consolidarsi come veri standard della musica napoletana.
La registrazione e la collaborazione con i musicisti campani
Le sessioni di registrazione dell’album, realizzate nel giugno 2025 tra Pomigliano d’Arco e Castellammare di Stabia, hanno coinvolto musicisti provenienti dalla scena jazz e pop campana già noti a Rubalcaba. Questa scelta ha permesso di inserire un respiro locale nella produzione, valorizzando l’interazione tra il pianismo cubano e le sonorità mediterranee.
L’ensemble scelto conferisce al progetto una dimensione corale e articolata. Le voci e gli strumenti si intrecciano per dare nuova vita al repertorio di Pino Daniele, senza mai tradirne l’anima originaria. L’operazione musicale assume così il valore di un dialogo tra culture e storie diverse, radicate a Napoli ma aperte al mondo.
I musicisti campani presenti nel disco e sul palco rappresentano un tessuto di esperienze che arricchisce la lettura di Rubalcaba, mettendo in risalto caratteristiche come la capacità di improvvisazione e la sensibilità interpretativa. La costruzione sonora mira a offrire un risultato corposo ma calibrato, orientato a portare in scena atmosfere intense e variegate.
Con questo lavoro Gonzalo Rubalcaba comincia una nuova fase della sua attività esecutiva e discografica, una direzione che coinvolge fortemente la tradizione musicale italiana, con particolare attenzione alla città di Napoli e all’eredità di Pino Daniele. Gli appuntamenti live, a cominciare dal festival Pomigliano Jazz, saranno l’occasione per mostrare l’evoluzione di un progetto articolato e complesso.