Gli Stati Uniti spostano un sistema di difesa patriot da israel all'ucraina per proteggere kiev

Gli Stati Uniti spostano un sistema di difesa patriot da israel all’ucraina per proteggere kiev

Gli Stati Uniti trasferiscono un sistema di difesa aerea Patriot da Israele all’Ucraina per rafforzare la protezione di Kiev contro gli attacchi russi, mentre Germania e Grecia valutano ulteriori invii.
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Gli Stati Uniti trasferiscono un sistema di difesa aerea Patriot da Israele all'Ucraina per rafforzare la protezione di Kiev, mentre alleati come Germania e Grecia valutano invii simili nel contesto del conflitto con la Russia. - Gaeta.it

L’intervento degli Stati Uniti in Ucraina si arricchisce di una nuova mossa strategica, che riguarda il trasferimento di un sistema di difesa aerea patriot originariamente schierato in Israele. Il progetto punta a rinforzare la protezione di Kiev, ormai un nodo cruciale del conflitto con la Russia, in un momento in cui gli attacchi russi si fendono verso la capitale con maggiore intensità. Le informazioni arrivano da alcune fonti anonime legate all’amministrazione americana, mentre i Paesi alleati valutano la possibilità di fornire sistemi simili. La situazione si evolve in uno scenario di conflitto che non lascia spazio a pause.

Il trasferimento del sistema patriot da israel all’ucraina

Secondo quanto riferito dal New York Times, gli Stati Uniti hanno deciso di spostare un sistema di difesa antiaerea patriot da Israele all’Ucraina. Le fonti sono quattro funzionari americani tra attuali ed ex, che hanno chiesto di restare anonimi. Il sistema sarà destinato a mettere in sicurezza la città di Kiev, che negli ultimi mesi è stata bersaglio di attacchi sempre più violenti. Questo trasferimento include la ristrutturazione del sistema prima della sua messa in funzione effettiva in Ucraina, per garantirne la piena operatività sul campo.

L’operazione fa parte delle mosse che gli Stati Uniti e gli alleati occidentali stanno discutendo per rafforzare la difesa ucraina. Circola anche l’idea che Germania o Grecia possano inviare un altro sistema patriot, aumentando così il numero totale a disposizione di Kiev. Nessuna conferma ufficiale ancora sulla data precisa in cui è stata presa la decisione, neppure se sia stata decisa sotto la presidenza Trump o da Joe Biden. Il silenzio delle istituzioni e le dichiarazioni parziali non hanno ancora chiarito questi dettagli.

La posizione ufficiale e le dichiarazioni delle autorità americane

Il Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca ha preferito mantenere un basso profilo, senza specificare dettagli sulla potenza o sul posizionamento dei sistemi di difesa. James Hewitt, portavoce del Consiglio, ha sottolineato che l’ex presidente Trump ha sempre manifestato l’obiettivo di porre fine alla guerra e alle uccisioni. Al contrario, il Dipartimento della Difesa ha spiegato che gli equipaggiamenti destinati all’Ucraina sono parte di pacchetti previamente autorizzati, formati da materiali già presenti negli inventari e da nuovi acquisti.

La particolare attenzione sugli armamenti di difesa emerge anche dalle norme statunitensi sull’esportazione di apparecchiature militari sensibili. Ogni passaggio di sistemi patriot, anche se provenienti da altri paesi, ha bisogno del via libera americano. Questo aspetto ha reso le operazioni più complesse dal punto di vista diplomatico e logistico, ma non ha fermato la volontà di rispondere alle richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

La situazione attuale dei sistemi patriot in ucraina

L’Ucraina ha già ricevuto otto sistemi di difesa patriot, ma solo sei risultano operativi al momento. Due sono sottoposti a ristrutturazione per tornare in condizioni di pieno funzionamento. Con il trasferimento da Israele e l’eventuale arrivo di un sistema da Germania o Grecia, il totale si avvicinerebbe a dieci sistemi, con un focus particolare sulla protezione di Kiev. Questo numero potrebbe cambiare gli equilibri sul campo, perché la capitale ha sofferto molto negli ultimi attacchi, uno in particolare il 24 aprile 2024, che è stato il più grave in termini di vittime dalla scorsa estate.

L’impiego dei sistemi patriot rappresenta un elemento chiave per difendere il territorio ucraino dagli assalti aerei e missilistici. Ogni sistema è formato da batterie dotate di radar potente e lanciatori mobili in grado di intercettare e distruggere missili in arrivo. L’invio del primo sistema in Ucraina risale ad aprile 2023, ma già a gennaio del 2024 è emersa una carenza di missili per questi sistemi. È evidente che, mentre si tenta di consolidare la difesa con nuovi mezzi e alleanze, il confronto armato resta intenso e incentrato sulle capacità difensive.

Le richieste di volodymyr zelensky e i limiti delle forniture

Volodymyr Zelensky ha spesso indicato la necessità di avere più sistemi patriot per fermare gli attacchi in arrivo. Questi strumenti per lui si traducono in una fondamentale linea di protezione per la popolazione e per le infrastrutture critiche. Le richieste sono state ripetute e insistenti, ma l’accesso a queste tecnologie militari si scontra con limiti normativi e disponibilità internazionali.

Gli Stati Uniti, pur mantenendo il controllo rigoroso sulle esportazioni di sistemi difensivi sensibili, hanno già dato il via libera a varie consegne, che frazionano però le risorse disponibili. Il bisogno di armi ha spinto gli alleati europei a valutare il possibile invio di sistemi di difesa aerea già in loro possesso, come quelli della Germania o della Grecia. Ogni passaggio avviene lentamente, visto anche l’impatto strategico che queste armi hanno sul campo di battaglia. La guerra continua a cambiare il volto dell’Europa, con la difesa di Kiev che si conferma uno dei fronti più cruciali e delicati.

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