Negli ultimi giorni, il segretario di stato americano Marco Rubio ha annunciato un giro di vite sulle autorizzazioni per gli studenti cinesi che intendono studiare negli Stati Uniti. Le nuove misure riguarderanno in particolare coloro che potrebbero avere legami con il Partito comunista cinese o che sono iscritti a corsi in ambiti giudicati critici dalle autorità americane. La decisione fa parte di un più ampio intervento del governo USA su sicurezza e controllo degli ingressi provenienti dalla Repubblica Popolare cinese e Hong Kong. Il contesto politico e diplomatico internazionale riflette tensioni crescenti tra le due potenze, che si traducono anche in restrizioni sul fronte educativo e accademico.
Revoca dei visti: ambiti e modalità ancora da definire
La dichiarazione di Marco Rubio, riportata dalla CNN il 2025, ha confermato che il dipartimento di stato collaborerà con il dipartimento per la sicurezza interna per procedere alle revoche dei visti degli studenti cinesi. Secondo le indicazioni ufficiali, le revoche investiranno gli studenti con evidenti legami con il Partito comunista cinese, così come quelli che frequentano corsi considerati sensibili o strategici per la sicurezza nazionale americana. Non sono stati tuttavia resi noti i dettagli precisi su quali ambiti di studio saranno soggetti a controlli più severi. Anche i criteri per l’accettazione delle nuove richieste di visto saranno rivisti, con l’obiettivo di inasprire i controlli e limitare ulteriormente l’ingresso di studenti da Cina e Hong Kong.
Un clima di crescente sfiducia internazionale
Queste azioni si inseriscono in un clima di crescente sfiducia verso l’influenza di Pechino nelle istituzioni americane, tanto da generare revisioni sistematiche dei processi di selezione e ammissione di studenti stranieri. L’intento ufficiale, ribadito da Rubio, è concentrare le politiche degli Stati Uniti sugli interessi nazionali, limitando forme di possibile infiltrazione o spionaggio tramite il sistema accademico.
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Tensioni diplomatiche tra washington e pechino dopo le restrizioni all’università di harvard
La decisione americana segue di pochi giorni la dura reazione di Pechino contro la cosiddetta “politicizzazione” dell’istruzione da parte di Washington. La miccia è stata accesa dal divieto imposto all’università di Harvard di accogliere studenti stranieri per l’anno accademico 2025-2026. Il provvedimento, inizialmente operativo, è stato da poco bloccato da un giudice federale che ha sospeso la sua applicazione, anche se la questione rimane al centro di un contenzioso legale e politico.
Reazioni a catena tra Stati Uniti e Cina
Gli enti cinesi hanno denunciato l’atteggiamento americano come un tentativo di ostacolare la mobilità e lo scambio culturale. Le autorità statunitensi, invece, hanno motivato le restrizioni con ragioni legate alla tutela delle informazioni sensibili e alla prevenzione di influenze esterne ritenute pericolose per la sicurezza nazionale.
Questo scontro si inserisce in un quadro più ampio di deterioramento dei rapporti tra Washington e Pechino, che si riflette anche nelle misure restrittive adottate verso studenti, ricercatori e professionisti provenienti dalla Repubblica Popolare.
Le ripercussioni sulle università americane: proteste e revoca dei visti per manifestanti
Il contesto attuale coinvolge anche numerosi college e università degli Stati Uniti, alcune delle quali già sotto la lente d’ingrandimento delle autorità federali. In particolare, le amministrazioni americane hanno imposto restrizioni e revoche dei visti a studenti stranieri accusati di aver organizzato o partecipato a manifestazioni filopalesinesi nello scorso periodo.
Dopo le proteste contro l’offensiva israeliana nella striscia di Gaza, alcuni atenei si sono trovati in difficoltà con le autorità per aver ospitato movimenti di contestazione che, secondo ordini esecutivi del governo, potrebbero minacciare l’ordine pubblico o la sicurezza nazionale. I divieti hanno interessato studenti stranieri soprattutto in relazione alla loro posizione politica manifestata durante le proteste.
Crescente attenzione sulle comunità universitarie straniere
Questa situazione ha creato un clima di crescente attenzione e sospetto nei confronti delle comunità universitarie straniere negli Stati Uniti. Dal 2024 in poi, i controlli e le restrizioni si sono intensificati, con il dipartimento di stato che continua a monitorare movimenti e attività ritenute potenzialmente problematiche, applicando misure di sospensione e revoca dei visti senza preavviso in alcuni casi.