La nuova edizione del prix versailles dedica spazio all’architettura e al design degli hotel più belli del mondo. La selezione 2025 premia 16 strutture distribuite in città e località diverse, riconoscendo la cura dei dettagli, l’originalità e la capacità di fondere passato e presente. Tra queste, spiccano anche due alberghi a roma, capitale con un patrimonio storico riproposto attraverso progetti contemporanei.
Il jumeirah marsa al arab a dubai: innovazione architettonica sulla costa
Il jumeirah marsa al arab, premiato nella classifica prix versailles 2025, è una delle icone di dubai situata su una penisola che si protende sul mare. Progettato dallo studio killa design, l’edificio ricorda la silhouette di una nave da crociera, con piani sfalsati che simulano il movimento delle onde. La struttura si erge come una scultura futurista, combinando materiali moderni a una forma audace che richiama l’orizzonte marino. Non a caso, questo edificio rappresenta un punto di riferimento per il turismo di lusso nella regione, unendo paesaggio e architettura in modo quasi poetico. Il design spinge verso il cosmopolitismo, offrendo agli ospiti non solo comfort ma anche un’ambientazione scenografica che rompe con gli schemi tradizionali degli hotel di questa fascia.
Il mandarin oriental qianmen a pechino: dialogo tra storia e contemporaneità
Nel quartiere di hutong a pechino, il mandarin oriental qianmen si inserisce in un contesto storico segnato da antichi cortili e costruzioni tipiche. Il progetto ha puntato a restituire vita a quest’area preservandone gli elementi tradizionali come i materiali di costruzione originali e i cortili storici. Al tempo stesso, introduce dettagli di design contemporaneo distribuiti con attenzione e rispetto verso l’eredità culturale. La vicinanza alla città proibita amplifica il valore simbolico dell’albergo che si propone come ponte tra passato e presente. Gli ambienti interni creano una sintesi raffinata, dove la modernità è protagonista senza mai sovrastare gli aspetti tradizionali. Questo approccio ricorda come l’architettura possa raccontare le trasformazioni di una città così antica, offrendo un’esperienza di soggiorno che stimola la scoperta del territorio.
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Il rosewood munich a monaco: eleganza e tradizione rielaborate
A monaco di baviera il rosewood munich è un esempio di come l’architettura possa reinterpretare edifici storici per usi moderni. Il complesso è stato ricavato da due strutture storiche che lo studio tara bernerd & partners ha rinnovato con equilibrio. Gli spazi uniscono la raffinatezza del barocco bavarese a elementi di minimalismo contemporaneo, con attenzione al dettaglio in stucchi e rivestimenti in legno. Le aree comuni, tra cui spa e saloni, mostrano un’illuminazione naturale studiata per valorizzare ogni ambiente senza forzature. L’insieme mantiene una calma estetica che accoglie ospiti in un’atmosfera raccolta e al tempo stesso luminosa. Questo progetto dimostra come l’architettura alberghiera possa conservare l’identità di un luogo attraverso una ristrutturazione che valorizza storia e funzionalità.
Al moudira a luxor: armonia tra artigianato locale e patrimonio storico
Al moudira, situato a luxor, si distingue per la sua integrazione con la cultura e l’artigianato tradizionale egiziano. L’hotel si sviluppa come un “palazzo diffuso”, articolato in cortili affrescati e zone all’ombra delle palme, elementi che rimandano a un’estetica orientale autentica. Il restauro ha saputo ampliare gli spazi, senza alterare lo spirito originario della struttura. In questo contesto, si percepisce una certa distanza dai modelli turistici standardizzati, a favore di un’esperienza più intima e radicata nel territorio. Il dialogo con la storia di luxor emerge attraverso materiali, decorazioni e scelte che rievocano la tradizione architettonica del luogo. L’ambiente accoglie visitatori attratti dalla storia ma anche dalla coerenza interna tra passato e presente.
Hôtel du couvent a nizza: un antico convento si trasforma in rifugio contemporaneo
Nel centro di nizza, l’hôtel du couvent nasce dalla conversione di un convento del XVII secolo. La struttura conserva elementi architettonici d’epoca combinandoli con un’interior design sobrio e funzionale. L’atmosfera che si respira è tranquilla, quasi monastica, diventando così un’oasi nel cuore della costa azzurra. Le scelte progettuali valorizzano il silenzio e la bellezza degli ambienti con attenzione alla luce naturale. L’hotel rappresenta un esempio di come la ristrutturazione di un edificio storico possa offrire una pausa urbana capace di attrarre anche il turismo moderno. I materiali, le forme e la disposizione degli spazi sono legati a un’idea di relax e di rispetto per il passato.
Hôtel hana a parigi: atmosfere orientali nella città della belle époque
L’hôtel hana, nel quartiere di little tokyo a parigi, rompe con gli schemi dell’architettura francese tradizionale. Le terrazze sospese e gli interni richiamano elementi orientali mescolati con richiami alla belle époque. La struttura offre scorci sospesi e una vista che colpisce per originalità. Negli spazi comuni si possono riconoscere motivi e materiali che rimandano a culture diverse, integrandosi senza forzature. Questo mix restituisce un’immagine di città che accoglie contaminazioni senza perdere il carattere locale. L’hotel propone così una forma di ospitalità inedita, dedicata a chi ricerca un’esperienza architettonica originale in una metropoli.
Mandarin oriental mayfair a Londra: design e natura in dialogo urbano
Il mandarin oriental mayfair, progettato da rsph e studio indigo a Londra, esprime un rigore estetico combinato con una forte attenzione agli elementi naturali. I materiali pregiati, come marmi rari e toni caldi, si affiancano a pezzi unici d’arte disegnati per lo spazio. L’albergo si apre verso i parchi circostanti trasformandoli in parte integrante dell’esperienza abitativa. L’edificio diventa così un’estensione del verde cittadino, rispettando la storia e la cultura locale senza sovrapporsi. Ogni stanza e zona comune dialogano con gli esterni, restituendo un senso di continuità. Il progetto dimostra come l’architettura alberghiera possa proporsi come luogo d’incontro tra natura, arte e vita urbana.
Ran baas the palace a patiala: la rinascita di un forte storico in chiave contemporanea
Il forte sikh di qila mubarak a patiala ha ospitato per ottant’anni un silenzio interrotto dal progetto ran baas the palace. La ristrutturazione ha mantenuto intatta l’integrità storica del sito, introducendo dettagli contemporanei. Le trenta e più suite e i cortili si caratterizzano per l’artigianato locale, richiamando la cultura punjabi in ogni dettaglio. Le sale reali sono state valorizzate con interventi che rispettano l’origine architettonica. Questa trasformazione restituisce nuova vita a un luogo simbolo, proponendo un’esperienza che racconta radici e storia con un taglio moderno. L’equilibrio tra passato e innovazione si percepisce in ogni angolo.
Palazzo talìa e romeo roma a roma: dalla storia all’audacia moderna
A roma, il palazzo talìa rappresenta uno splendido esempio di restauro architettonico firmato dall’architetto luca guadagnino. Situato in centro città, mostra decorazioni medicee, soffitti affrescati e una piscina che sembra una vasca imperiale. L’ambiente combina eleganza storica con comfort attuali. Allo stesso tempo, romeo roma, progettato da zaha hadid architects, dimostra come si possa integrare audacia e rispetto per la tradizione. Un palazzo del 1590 ospita arredi su misura e una piscina con reperti archeologici sotto il vetro. L’ulivo secolare sulla terrazza sottolinea il legame con la storia di roma. Questi due hotel insieme incarnano un dialogo vivo tra decenni diversi, dando forma a ospitalità che si coglie come parte della memoria urbana.
Dal giappone agli stati uniti: una scelta di stili e racconti architettonici
Dall’hotel mgallery sosei a sapporo al the manner a new york, la classifica prix versailles 2025 mette in luce strutture capaci di abbinare estetiche diverse. A sapporo, l’hotel sorgendo su una storica birreria miscela elementi industriali con tradizione giapponese, mentre new york accoglie un inno al design italiano nel cuore di soho. Il the manner si distingue per i murales di elvira solana e per una combinazione cromatica vivace ma equilibrata. Questi esempi testimoniano l’attenzione globale al legame con il contesto e alla costruzione di atmosfere coerenti, capaci di attrarre ospiti in cerca di storie da vivere oltre che di lusso.
Resort sostenibili e spazi culturali innovativi in messico, vietnam e sheybarah island
Entra nella selezione del prix versailles también il todos santos boutique hotel a todos santos, ricavato da un’ex scuola e ricco di murales e architettura che dialogano con la natura. Nel villaggio fluttuante namia river retreat a hội an l’assenza di fronzoli invita alla tranquillità, immersi tra giardini di erbe e corsi d’acqua che riflettono una scelta di design legata all’ambiente. Shebara, sull’isola di sheybarah, propone ville sospese sull’acqua, un resort autosufficiente e sostenibile che gioca con l’orizzonte e la luce. Queste strutture mostrano come l’architettura alberghiera possa declinarsi anche in funzione della sostenibilità e dell’esperienza culturale, espandendo il concetto di ospitalità a nuovi orizzonti.
La ricerca di equilibrio tra natura, storia e arte nelle ville di raffles sentosa a singapore
Raffles sentosa a singapore offre un giardino segreto con vista mare, dove le ville si inseriscono in una cornice naturale rigogliosa. Il progetto integra dettagli ispirati alla flora locale, lampade che richiamano l’orchidea nazionale, e un’attenzione all’inserimento della vegetazione. Questo equilibrio tra urbano e naturale costruisce spazi che parlano dell’identità locale senza rinunciare al comfort. La struttura interpreta l’ospitalità come esperienza immersiva, capace di fondere lo stile di vita con il contatto diretto con il paesaggio. Un approccio che pone attenzione all’ambiente senza rinunciare alla raffinatezza.
Le strutture selezionate dal prix versailles 2025 segnano tendenze diverse, dal recupero storico alla sperimentazione architettonica, dalla sostenibilità all’integrazione culturale. In ciascuna città queste scelte raccontano storie e aprono finestre sull’evoluzione dell’ospitalità a livello globale.