A bordo della Stazione Spaziale Internazionale, anche mangiare diventa una piccola impresa quotidiana. In assenza di gravità, il cibo non resta fermo e serve un po’ di inventiva per non farlo volare via. Ultimamente, gli astronauti hanno messo insieme un pasto a base di sushi, adattato proprio per le condizioni di microgravità, usando ingredienti che hanno a portata di mano sulla stazione. Un modo per sentirsi un po’ più a casa e mantenere la routine, nonostante l’orbita intorno alla Terra.
Mangiare Nello Spazio: le difficoltà e come si superano
Nella microgravità della ISS, il cibo non può semplicemente stare su un piatto. Se non preso per tempo, rischia di fluttuare ovunque. Per questo i pasti sono confezionati sottovuoto o chiusi in contenitori speciali. Gli utensili da cucina, poi, hanno magneti che li tengono fermi su superfici metalliche, così non scivolano o spariscono nel nulla.
Gli astronauti spesso usano il velcro per fissare piatti e contenitori al tavolo. Prendiamo i gamberi con i cracker di grano: grazie al peso dei condimenti, restano saldamente uniti, un trucco semplice ma efficace per evitare che tutto galleggi. Altri piatti, come il sushi con alghe, tonno e spam, sfruttano l’umidità e la tensione superficiale del liquido per far aderire gli ingredienti alla base, evitando che si disperdano.
Sushi in orbita: tradizione che si rinnova
Il sushi non è una novità per gli astronauti della ISS. Da oltre dieci anni è uno dei piatti che portano un po’ di sapore di casa nello spazio. Nel febbraio 2010, l’astronauta giapponese Soichi Noguchi ha fatto la storia portando per primo il pesce crudo in orbita e condividendo il sushi con il resto dell’equipaggio. Da allora, la ricetta è stata adattata per poter essere preparata e consumata in microgravità.
A bordo del modulo Unity, gli astronauti combinano riso, tonno in scatola, alghe essiccate, spam e qualche condimento per ricreare i sapori del sushi senza complicazioni e con ingredienti che si conservano bene in orbita. Questi momenti di convivialità sono fondamentali per il morale e rafforzano il senso di squadra in uno spazio così ristretto.
La dieta degli astronauti: calorie e alimenti nello spazio
Gli astronauti seguono un programma preciso: tre pasti principali al giorno, più spuntini a metà mattina e nel pomeriggio. L’obiettivo è mantenere un apporto calorico tra 2.500 e 2.800 calorie, per sostenere l’energia necessaria alle attività in orbita.
Il cibo arriva spesso disidratato, termostabilizzato o confezionato in tubetti e barrette, pensato per durare e resistere alle condizioni di spazio. La conservazione è studiata per garantire qualità e valori nutrizionali, considerando che la microgravità rende complicata la gestione normale degli alimenti. Inoltre, il gusto cambia: la pressione e l’umidità nello spazio alterano la percezione dei sapori.
Coltivare cibo direttamente nello spazio è un tema su cui si lavora da tempo, per avere fonti fresche e nutrienti in missioni più lunghe. La prima coltivazione in microgravità risale al 1995, con una patata, e da allora la ricerca continua per ampliare le possibilità.
Portare piatti familiari come il sushi a bordo aiuta gli astronauti a sentirsi meno lontani dalla Terra e a mantenere il benessere psicofisico. Le tecniche di cucina nello spazio si evolvono insieme alle esigenze degli equipaggi, per rendere la vita in orbita più sostenibile e meno isolante.