La poesia di Giuseppe Grattacaso si immerge nelle connessioni tra esseri viventi e elementi naturali, esplorando come ogni forma di vita contribuisca a un disegno comune. La sua raccolta “Dei vertebrati, degli invertebrati” si propone di raccontare quella rete invisibile che unisce animali, piante, rocce e uomini. Tra riflessioni sul mondo naturale e momenti di cronaca personale, Grattacaso offre un racconto che mescola natura e umanità , osservando quanto ogni piccolo dettaglio conti per capire chi siamo.
La visione poetica di giuseppe grattacaso sul mondo naturale
Nel libro “Dei vertebrati, degli invertebrati” Grattacaso descrive un universo dove ogni elemento, dal più piccolo lichene alla roccia più solida, ha una sua funzione precisa. La poesia diventa un mezzo per mettere in luce queste connessioni profonde, rivelando un ordine nascosto che scorre attraverso tutte le forme di vita. L’autore sostiene che ignorare anche solo una di queste parti significa perdere qualcosa di fondamentale dentro di noi stessi.
Il rapporto tra componenti apparentemente distanti diventa il centro della sua riflessione: gli animali che si muovono, le piante che crescono, la terra che sostiene tutto, e persino gli astri che illuminano la notte. Questi elementi compongono un disegno dove nulla è casuale. Per Grattacaso, la poesia può scavalcare le apparenze e scandagliare i legami invisibili che uniscono cose e esseri. Un passaggio così: l’alloro non è solo una pianta ma custodisce un suo “conteggio”, i licheni sono spiriti erranti che colonizzano ogni spazio, e l’acqua marina non è solo mare, ma forza che consuma e trasforma la roccia e scuote le alghe che vi si aggrappano.
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L’uomo come elemento naturale
In questo scenario, anche l’uomo si inserisce in modo dinamico: è parte di quell’insieme, esso stesso composto da elementi naturali come il ghiaccio o la goccia di quarzo. La sua vita è fatta di oscillazioni, pensieri e incontri casuali con ciò che viene dal cosmo, come un asteroide o una cometa, destinato a dissolversi alla fine, vicino al sole. Grattacaso ricorda che sia scienziati che poeti si trovano a definirne la realtà del mondo. Non basta vederlo, serve ascoltarlo più in profondità .
Riflessioni sulla pandemia nel ciclo aprile
Una sezione particolare della raccolta è dedicata al periodo del primo lockdown causato dalla pandemia di covid-19. Grattacaso chiama questa parte “Aprile”, proprio per evocare quel momento in cui tutto è sembrato fermarsi. Secondo l’autore, questa sospensione ha assunto una dimensione quasi simbolica, un’immagine tangibile di uno stato collettivo di immobilità e attesa.
La presenza della sospensione si sente come una condizione esistenziale che molti hanno vissuto in prima persona. L’autore racconta come quel tempo abbia mostrato una realtà diversa, un’esistenza in pausa in cui ciascuno si è trovato confrontato con una nuova consapevolezza. Non è solo una cronaca degli eventi, ma la rappresentazione di un sentimento comune. La poesia coglie quell’attimo di attesa e lo trasforma in riflessione qualificata.
Questa parte rivela come la realtà contingente possa affondare le radici nell’esperienza più intima, scoprendo dentro di sé una fragilità ma anche la spinta a riconsiderare i legami con il mondo circostante.
Un percorso tra le opere e l’impegno culturale di grattacaso
Giuseppe Grattacaso, 67 anni, vanta diverse pubblicazioni alle spalle. Ha scritto opere come “Confidenze da un luogo familiare” e “La vita dei bicchieri e delle stele”, in cui ha approfondito temi legati alla natura e all’umano. Ha curato anche traduzioni importanti, come “L’intelligenza dei fiori” di Maeterlinck e “Le farfalle. Epistole entomologiche” di Gozzano.
Nel 2024 ha pubblicato “Una felicità nuova. Riscoprire la poesia di Pascoli”, un testo che testimonia l’interesse per grandi poeti del passato. A giugno 2025 debutta in teatro e in festival letterari “Qualcosa di nuovo nel sole”, un’opera dedicata a Giovanni Pascoli con l’interpretazione di Giulio Scarpati nel ruolo del poeta. Questo lavoro conferma la volontà di Grattacaso di riportare in scena la poesia come forma viva, capace di raccontare storie umane e di memoria.
La sua attività non si limita alla scrittura ma comprende cura e divulgazione, offrendo ai lettori occasioni per entrare nel dialogo con la parola poetica legata a mondi naturali e letterari.
Poesia e scienza: il dialogo nel libro
Nel libro emerge chiaramente il dialogo tra poesia e scienza, due modi diversi ma affini di rappresentare la realtà . Grattacaso ha detto che il compito più alto della poesia è descrivere la forma del mondo, un traguardo che la scienza si pone da sempre. Entrambe cercano di superare la semplice apparenza per arrivare a cogliere verità più profonde.
La raccolta mostra come parole e immagini poetiche possano annunciare la complessità della natura, non riducibile a un singolo punto di vista. La poesia si fa messaggera della mutevolezza del mondo, delle relazioni sottili e intricate che legano piante, animali, minerali e uomini.
Alla scoperta di una realtà nascosta
Questo progetto ha l’ambizione di far scoprire al lettore una parte nascosta della realtà , suggerendo che comprendere la natura significa anche scoprire qualcosa di sé. Lo scrittore racconta, attraverso versi intensi e concreti, come tutto – dai licheni agli astri – sia parte di un disegno più grande, e che la poesia serve a rompere barriere e a trovare senso nel caos apparente del mondo.