La giunta della regione Liguria ha fissato gli obiettivi annuali per i direttori generali delle aziende sociosanitarie, dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, dell’IRCCS Istituto Giannina Gaslini e di A.Li.Sa, l’azienda ligure sanitaria. Le indicazioni si allineano alla normativa nazionale e regionale vigente. Questo passaggio rappresenta un tassello importante della programmazione sanitaria regionale per il periodo 2023-2025, con particolare attenzione alla sostenibilità economica e alla qualità dei servizi offerti.
Le nuove regole per la programmazione e la sostenibilità finanziaria
L’atto approvato dalla giunta tiene conto delle disposizioni legislative e regolamentari più recenti in tema di programmazione sanitaria e controllo dei conti pubblici. Tra gli elementi chiave c’è la necessità di garantire un equilibrio di bilancio, che diventa un requisito fondamentale per ottenere le premialità economiche previste per i singoli direttori. La normativa mira a migliorare i servizi sociosanitari mantenendo sotto controllo i tempi di pagamento verso fornitori e dipendenti.
All’interno del piano si inseriscono azioni precise per rispettare gli impegni di spesa, facendo riferimento al Piano sociosanitario regionale per il triennio 2023-2025. Questo documento guida l’allocazione delle risorse e definisce obiettivi concreti, come la riduzione dei tempi di attesa e il miglioramento dell’organizzazione interna delle strutture sanitarie locali.
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Equilibrio economico come passaggio obbligato per premialità
Il meccanismo delle premialità è diviso in due fasi. Nella prima, il raggiungimento o meno dell’equilibrio economico è condizione indispensabile per ottenere qualsiasi ulteriore bonus economico. Questo significa che i direttori generali devono garantire che il risultato di esercizio, ovvero il bilancio consuntivo, non presenti perdite significative rispetto al Fondo Sanitario Regionale assegnato.
La premialità è totale se il bilancio è in pareggio o presenta un avanzo. Se invece la perdita è inferiore o uguale al 2% del fondo assegnato, il premio scende al 50%. Oltre quella soglia, la premialità viene azzerata. Questo criterio porta i responsabili delle aziende sociosanitarie a prestare attenzione rigorosa al controllo dei costi e alla qualità della gestione economica complessiva.
Criteri specifici per la seconda parte delle premialità
La seconda parte della struttura premi si concentra su altri due aspetti. Il primo riguarda il rispetto dei tempi di pagamento obbligatori per legge, elemento che vale il 30% del totale premiale. Questo punto è importante per garantire una gestione corretta verso fornitori e collaboratori, evitando ritardi che possono danneggiare il sistema sanitario.
Il restante 70% degli incentivi è assegnato in base al raggiungimento di obiettivi legati alla qualità dei servizi sanitari. Tra questi figurano il contenimento dei tempi d’attesa per prestazioni e visite, l’attuazione del Pnrr , la riduzione del fenomeno del boarding nei pronto soccorso e il mantenimento delle certificazioni di sanità animale per prevenire malattie come tubercolosi, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovicaprina e leucosi bovina enzootica.
L’impatto sulle strutture sanitarie liguri e il controllo della qualità
L’ufficializzazione di questi obiettivi risponde alla necessità di migliorare la qualità generale del servizio sociosanitario ligure. Le aziende e gli istituti hanno così linee guida precise per orientare le proprie attività quotidiane, in particolare per quanto riguarda la programmazione finanziaria, il contenimento delle liste d’attesa e la sicurezza delle produzioni animali.
Questa impostazione chiara spinge a una gestione più attenta e puntuale, con un sistema di incentivi che lega strettamente i risultati economici e organizzativi ai riconoscimenti economici per i responsabili. In questo modo la Regione Liguria mette in campo una governance più rigorosa, capace di bilanciare la parte amministrativa con quella assistenziale, in linea con le norme nazionali e le esigenze locali.