Il consiglio comunale di giulianova ha discusso e votato due mozioni riguardanti la crisi umanitaria a gaza e il riconoscimento dello stato di palestina. Il dibattito, convocato dalla minoranza, ha visto la partecipazione di cittadini e rappresentanti politici regionali, mentre il consiglio ha espresso posizioni importanti sia sull’appello per la pace che sull’adesione a una campagna di emergency rivolta a supportare le vittime del conflitto.
Il consiglio comunale di giulianova e la convocazione straordinaria
Il consiglio di giulianova si è riunito su iniziativa dei gruppi di minoranza per affrontare due questioni delicate legate al conflitto in medio oriente. La crisi nella striscia di gaza e le condizioni umanitarie, oltre alla necessità di un riconoscimento ufficiale dello stato di palestina, hanno spinto a convocare il consiglio municipale in seduta straordinaria. Il dibattito si è svolto alla presenza di numerosi cittadini, attenti alle parole degli amministratori, e si è arricchito della partecipazione dei consiglieri regionali luciano d’amico e dino pepe, nonché del professor luca mastrocola, esperto chiamato a offrire un quadro più approfondito.
L’ordine del giorno e il ruolo costituzionale
L’ordine del giorno ha messo al centro la crisi umanitaria, con momenti di confronto tra maggioranza e opposizione che hanno evidenziato un interesse condiviso verso la vicenda palestinese e le implicazioni legate all’articolo 11 della costituzione italiana, che sancisce il ripudio della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali.
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L’appello per la pace e il supporto allo stato di palestina
La prima mozione votata all’unanimità ha espresso un appello rivolto alle istituzioni nazionali e internazionali. Questo documento invita a intervenire con urgenza per alleviare la crisi umanitaria a gaza e promuovere una pace giusta e duratura tra israeliani e palestinesi. Il testo sostiene il principio di «due stati per due popoli», una proposta che mira a garantire diritti e sicurezza a entrambe le popolazioni coinvolte nel conflitto.
Consenso trasversale sul tema della pace
L’adesione all’appello è stata sostenuta da tutte le forze politiche presenti nel consiglio, segno di un consenso trasversale sul tema della ricerca della pace. Alla base del documento vi è la consapevolezza dell’emergenza in corso e la richiesta affinché il governo italiano e l’unione europea svolgano ruoli attivi e responsabili nel processo diplomatico e umanitario, tentando di superare l’impasse che da anni impedisce una soluzione definitiva.
L’adesione alla campagna r1pud1a di emergency
La seconda mozione, che ha approvato l’adesione del comune di giulianova alla campagna r1pud1a promossa da emergency, ha raccolto un sostegno a maggioranza. Hanno votato a favore tutti i consiglieri di opposizione, il sindaco e due consiglieri di maggioranza, mentre gli altri esponenti della maggioranza si sono astenuti.
Il richiamo all’articolo 11 della costituzione
La campagna r1pud1a si fonda sul richiamo all’articolo 11 della costituzione italiana, sottolineando il rifiuto della guerra e l’impegno a favore di azioni concrete contro i conflitti armati. L’iniziativa mira a mobilitare enti locali e comunità per sensibilizzare sull’impatto della guerra e promuovere soluzioni pacifiche.
Il consiglio comunale ha così confermato, con questo gesto, un orientamento verso la solidarietà e la tutela dei diritti umani, rilanciando un messaggio di pace e rispetto per la dignità delle persone coinvolte nelle zone di guerra.
Le reazioni politiche e il significato dell’iniziativa
I gruppi consiliari che hanno promosso la seduta – il cittadino governante, partito democratico, coltura politica/NOs-noi – hanno sottolineato l’importanza di questo passaggio. Hanno definito l’iniziativa «altamente significativa», auspicando che da giulianova si possa partire un appello unitario destinato ad altri comuni e alla regione abruzzo.
Esercitare una pressione democratica
L’obiettivo dichiarato è esercitare una pressione democratica affinché italia ed europa si impegnino per raggiungere risultati concreti e rapidi nella gestione della crisi palestinese. Questo momento politico locale, con il suo confronto aperto e partecipato, riflette il desiderio di molte forze civiche e istituzionali di sollecitare un’attenzione maggiore su una situazione che mette a rischio vite umane e rischia di alimentare tensioni crescenti anche a livello internazionale.
La discussione in consiglio ha dimostrato che, almeno in questa fase, i temi della pace e del rispetto dei diritti umani raccolgono voci concordi anche in un contesto politico spesso segnato da divisioni.