Giovani imprenditori di confindustria lanciano un appello per il futuro dell’industria italiana e la politica europea

Giovani imprenditori di confindustria lanciano un appello per il futuro dell’industria italiana e la politica europea

I giovani industriali italiani di Confindustria chiedono a governo e Europa investimenti, nuove regole e un patto per rilanciare l’industria italiana entro il 2025, valorizzando innovazione e giovani imprenditori.
Giovani Imprenditori Di Confin Giovani Imprenditori Di Confin
I giovani imprenditori di Confindustria lanciano un appello a Italia e Europa per investimenti e riforme urgenti, puntando su innovazione, giovani e nuove regole per rilanciare l’industria italiana e garantirne un futuro competitivo. - Gaeta.it

I giovani industriali italiani hanno inviato un chiaro messaggio alle istituzioni italiane ed europee: è necessario progettare un orizzonte di sviluppo solido e duraturo. Nel 2025 l’Italia mantiene un ruolo importante nel settore manifatturiero europeo e mondiale, ma secondo i rappresentanti under 40 di Confindustria non basta più sostenere la situazione attuale. Serve un salto, soprattutto in termini di investimenti e di regole per le imprese, capaci di stimolare davvero la crescita industriale e valorizzare i giovani imprenditori.

L’appello a governo e istituzioni per rafforzare “la filiera futuro”

Maria Anghileri, presidente dei giovani imprenditori di Confindustria, ha parlato dal convegno tenuto a Rapallo richiamando l’attenzione sull’importanza strategica del settore industriale per l’Italia. Il nostro Paese è infatti la seconda manifattura d’Europa e uno dei maggiori esportatori nel mondo. Per questo motivo, mantenere uno status stagnante per altri vent’anni sarebbe un errore grave, spiega Anghileri: «l’Italia è il Paese dell’industria, e se l’obiettivo è galleggiare la risposta è no».

L’invito urge a fissare nuovi traguardi per i prossimi dieci anni, soprattutto in chiave pubblica. Investire almeno il doppio nelle “priorità per il futuro” appare un passaggio decisivo. Questa “filiera futuro” comprende la natalità, l’istruzione, l’innovazione e il sostegno alle giovani imprese. La capogruppo ipotizza un rilancio in prospettiva, capace di far nascere un nuovo sogno italiano, in un momento in cui l’ideale americano perde attrattiva.

Il grido d’allarme all’ue: serve un cambio di ritmo e regole per innovare

Dal palco di Rapallo arriva anche un preciso appello alle istituzioni europee. Gli under 40 chiedono di superare le tensioni, le lungaggini e le mediazioni continue. È tempo per l’Europa di cambiare, dice Anghileri, spostandosi su un atteggiamento maggiormente favorevole alle imprese.

La sua richiesta riguarda anche un’avanzata più rapida nell’attuazione dei rapporti Draghi e Letta, strumenti che dovrebbero orientare la competitività, ma che finora sono rimasti più sulla carta. Il problema è il blocco causato da alcuni paesi riluttanti. L’alternativa è muoversi per gruppi di stati con obiettivi condivisi, così da non perdere tempo prezioso. Il movimento dei giovani industriali vuole poter fare impresa in Europa con facilità e senza spostarsi altrove, soprattutto negli Stati Uniti.

Il patto infranto fra generazioni e la spesa pubblica sbilanciata contro i giovani

Nel dibattito entra anche una critica alle scelte di spesa pubblica degli ultimi anni. Secondo i giovani imprenditori, il sistema italiano destina soltanto una piccola parte delle risorse alle politiche per il futuro. Nel 2023, su oltre 1.100 miliardi di spesa, meno del 10% è riservato a istruzione, ricerca e sviluppo. Il resto finisce nel mantenimento di strutture e servizi già esistenti, il cosiddetto “presentismo”.

Questo atteggiamento rischia di compromettere il futuro del Paese, perché trascura il ruolo cruciale delle nuove generazioni. Maria Anghileri sottolinea che l’Italia ha un bisogno urgente dei giovani più di quanto i giovani abbiano bisogno del Paese. Finora i giovani sono stati trascurati in quanto meno numerosi rispetto alla popolazione over 60, ma orientarsi solo a questo segmento significa raccogliere consenso momentaneo e perdere prospettive a medio termine.

Il contributo dei giovani imprenditori per una nuova fase industriale

I giovani di Confindustria si presentano come forza pronta a dare la scossa, ribadendo l’ambizione di essere protagonisti e di non tirarsi indietro. La richiesta è chiara: nuove regole, nuovi investimenti e un nuovo patto tra Stato, Europa e imprenditori per fare ripartire concretamente il sistema industriale italiano.

Esprimono una critica ai meccanismi di funzionamento attuali, spesso poco adatti alla realtà delle imprese che devono competere in un contesto globale. Il loro intervento punta a evitare che il modello italiano resti fermo, perdendo spazi e opportunità. L’obiettivo è avere un’industria viva, innovativa, che possa garantire occupazione e sviluppo, partendo dai giovani e dalle nuove iniziative imprenditoriali.

Il messaggio emerso dal convegno di Rapallo fotografa una situazione delicata, ma con spazi di intervento concreti e immediati per restituire slancio e futuro all’industria italiana e a chi la rappresenta. Il richiamo alla politica e alle istituzioni rimane forte e chiaro.

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