Giovani detenuti napoletani si esibiscono a palazzo reale con un concerto rap nato dietro le sbarre

Giovani detenuti napoletani si esibiscono a palazzo reale con un concerto rap nato dietro le sbarre

A Napoli, giovani detenuti degli Istituti penali per minorenni di Nisida e Airola si esibiscono in un concerto rap a Palazzo Reale, frutto del laboratorio musicale dell’associazione Crisi come Opportunità.
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A Napoli, giovani detenuti minorenni si esibiscono in un concerto rap al Palazzo Reale, frutto di un laboratorio musicale che trasforma la detenzione in espressione artistica e riscatto personale. - Gaeta.it

Nel cuore di Napoli, dopo un anno di impegno e incontri bisettimanali, si svolge un evento che unisce musica, libertà e riscatto. Questa sera, nel cortile delle carrozze di Palazzo Reale, un gruppo di giovani detenuti degli Istituti penali per minorenni di Nisida e Airola salirà sul palco per un concerto rap. L’iniziativa nasce da un laboratorio portato avanti dall’associazione “Crisi come Opportunità”, che ha trasformato parole scritte in carcere in brani musicali inediti.

Un progetto che trasforma la detenzione attraverso la musica

Il laboratorio rap, nato nel 2008 con un primo esperimento intitolato “Cappotto di legno”, ha preso forma grazie all’ideazione di Lucariello, nome d’arte di Luca Caiazzo. Nel tempo, si è ampliato fino a coinvolgere sette istituti penali minorili in tutta Italia. L’obiettivo non è l’intrattenimento o la spettacolarizzazione del carcere, ma raccontare storie vere e mostrare il talento nascosto dietro le sbarre. L’esperienza è arricchita da incontri con artisti e formatori come Oyoshe, Shada San e Federico di Napoli, che hanno accompagnato i ragazzi nel percorso creativo.

Laboratori con cadenza regolare

Questi laboratori si svolgono con cadenza regolare, garantendo ai ragazzi uno spazio dedicato alla scrittura, alla musica e all’espressione personale. Il risultato è una produzione di brani molto forti, con testi che raccontano speranze, identità e desideri di cambiamento. Non sono semplici canzoni, ma strumenti di riscatto e riflessione. Il progetto si è consolidato con il sostegno del Ministero della Giustizia, garantendo continuità e una rete di supporto.

La serata evento nel cuore di palazzo reale

L’appuntamento previsto per questa sera rappresenta una svolta significativa. Per la prima volta, giovani detenuti si esibiscono in un luogo tanto prestigioso quanto simbolico come Palazzo Reale di Napoli. Dopo le prove svoltesi negli istituti, i ragazzi si sposteranno per portare la loro voce fuori dalle mura carcerarie, raccontando un pezzo di sé attraverso musica e parole.

Conduzione e festival

A condurre la serata saranno due attori protagonisti della serie tv “Mare Fuori”, Giovanna Sannino e Gaetano Migliaccio, che daranno voce al racconto di questa realtà. L’evento fa parte del Campania Teatro Festival, confermando la centralità del teatro e della musica nel tessuto culturale campano e, allo stesso tempo, l’attenzione verso esperienze di inclusione sociale. Tra i pezzi in scaletta spicca “Song’ ‘e cchiù”, un brano che esprime la volontà di affermare un’identità diversa dal passato, una dichiarazione di forza e dignità.

Il ruolo dell’associazione crisi come opportunità e l’impatto sui ragazzi

Il cammino che ha portato a questa performance è costellato di impegno e dialogo. Giulia Minoli, fondatrice di Crisi come Opportunità, ha seguito da vicino ogni passo dei laboratori. “I ragazzi cercassero una presenza autentica in un ambiente spesso dominato da difficoltà e isolamento.” Il laboratorio ha offerto loro uno spazio dove trasformare le esperienze personali in arte, dando valore a storie che altrimenti rimarrebbero inascoltate.

Cambiamenti e fiducia

L’aspetto più rilevante è il cambiamento che emerge non solo nelle parole ma negli sguardi e nel modo di presentarsi dei giovani. Attraverso il rap hanno trovato un mezzo per raccontarsi fuori dagli stereotipi, dichiarando che “non sono solo il frutto degli errori commessi.” La musica ha agito come un potente catalizzatore di fiducia e autonomia. Il lavoro di Lucariello e degli altri formatori ha permesso di costruire un percorso in cui le differenze tra professionisti e ragazzi si sono annullate, ponendo l’accento esclusivamente sull’arte e sull’espressione.

Il concerto tra cultura e cronaca: una testimonianza di napoli

Il concerto in programma a Napoli diventa un racconto di vita, un evento che supera la distinzione tra dentro e fuori, tra reclusione e libertà. Le voci dei giovani detenuti si uniscono a quelle degli artisti professionisti, creando un dialogo fatto di suoni e parole. In una città dove la musica e la cultura hanno un ruolo fondamentale, questa serata offre uno sguardo autentico su mondi poco conosciuti.

Attraverso questa esperienza, Napoli ospita un messaggio di speranza e cambiamento sociale. L’iniziativa dimostra come l’arte possa agire oltre il semplice intrattenimento, diventando strumento di coinvolgimento e rispetto. Stasera, il cortile delle carrozze accoglierà queste voci, ognuna con un passato diverso ma con il desiderio comune di farsi ascoltare attraverso la musica.

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