Giovani dal sudafrica, botswana ed eswatini si preparano per il giubileo dei giovani a roma

Giovani dal sudafrica, botswana ed eswatini si preparano per il giubileo dei giovani a roma

Il giubileo dei giovani 2025 coinvolge 160 ragazzi da Sudafrica, Botswana ed Eswatini, che affrontano difficoltà economiche e burocratiche ma si preparano con fede e iniziative locali per vivere un’esperienza di speranza e rinnovamento.
Giovani Dal Sudafrica2C Botswan Giovani Dal Sudafrica2C Botswan
Il Giubileo dei giovani 2025 coinvolge 160 ragazzi dal Sudafrica, Botswana ed Eswatini, che affrontano difficoltà economiche e burocratiche per partecipare. L’evento, sostenuto da iniziative locali, rappresenta un’importante occasione di fede, speranza e rinnovamento spirituale per i giovani e le loro comunità. - Gaeta.it

Il giubileo dei giovani, in programma dal 28 luglio al 3 agosto 2025, coinvolge circa 160 ragazzi provenienti dal sudafrica, botswana ed eswatini. Tra loro c’è gladness mashumbuka lobina, che racconta la preparazione delle diocesi locali e le difficoltà incontrate, soprattutto di natura economica. L’evento rappresenta un’occasione importante per questi giovani e per quelli che non potranno partire, offrendo loro un momento di riflessione e partecipazione collettiva.

La preparazione delle diocesi e il coinvolgimento dei giovani

Gladness mashumbuka lobina, 35 anni, fa parte della commissione per la gioventù dell’arcidiocesi di pretoria. Parla con i media vaticani dall’aeroporto, mentre si prepara al viaggio in italia insieme ad altri 160 giovani provenienti dalla regione sudafricana e dai paesi limitrofi. L’arcidiocesi ha organizzato numerose iniziative per far sentire ai giovani il senso del giubileo, non solo a roma ma anche nella loro realtà quotidiana. Nonostante l’africa subsahariana conti una popolazione giovane, con il 70% sotto i 30 anni, molte persone non potranno partecipare per mancanza di fondi. Questo fatto ha spinto alcune diocesi a promuovere eventi locali per coinvolgere e far vivere l’anno santo a chi resta nei paesi d’origine.

Il ruolo di monsignor vanqa nei preparativi

Monsignor siphiwo paul vanqa, vescovo di queenstown e referente per la pastorale giovanile della conferenza episcopale dell’africa australe, ha seguito da vicino i preparativi. Ha spiegato come il tema “pellegrini di speranza” abbia spronato circa 3000 giovani a partecipare a un pellegrinaggio già organizzato a inizio anno. Questo coinvolgimento riflette l’importanza del giubileo nel tessuto sociale delle comunità cristiane dell’africa australe.

Eventi e attività organizzate nelle comunità ecclesiastiche

Gladness descrive varie attività realizzate nell’arcidiocesi di pretoria nell’ambito dell’iniziativa “la strada verso il giubileo dei giovani”. Simboli come una croce e un’icona mariana hanno viaggiato nelle parrocchie durante messe e rosari. I giovani hanno promosso novene e campagne sui social network collegate all’anno santo. Incontri mensili hanno permesso di discutere temi attuali come il significato di essere missionari, la violenza di genere e il femminicidio, questioni particolarmente sentite nel contesto sudafricano. In tali occasioni la preghiera ha avuto un ruolo centrale per ricordare le vittime e chiedere la conversione di chi commette questi crimini.

Iniziative concrete nelle parrocchie

Alcune parrocchie hanno sviluppato iniziative concrete, ad esempio offrendo assistenza agli anziani, per incarnare sul territorio lo spirito del giubileo. Gladness sottolinea l’entusiasmo dei giovani coinvolti, che dimostrano interesse crescente per contribuire alla vita della chiesa in modo tangibile.

Le speranze portate a roma e il sostegno ai coetanei rimasti a casa

I partecipanti al giubileo porteranno con sé a roma le attese e i sogni di molti coetanei che non possono affrontare il viaggio. Nell’arcidiocesi è stata allestita una “stanza della speranza” dove i giovani hanno scritto aspirazioni su un tessuto, che sarà presentato al papa durante una messa insieme alle intenzioni di preghiera. Gladness spiega che questo gesto simboleggia la volontà di far partecipare tutti, mantenendo in vita il senso di comunità anche a distanza.

Gli eventi locali sostengono chi rimane nel proprio paese, mostrando che essere “pellegrini di speranza” è possibile anche senza spostarsi fisicamente. In questo modo si cerca di mantenere l’energia e lo spirito del giubileo vivo in ogni realtà pastorale.

Le difficoltà economiche e burocratiche per la partecipazione

Il sudafrica presenta condizioni di povertà che colpiscono la maggioranza della popolazione. Monsignor vanqa conferma che diverse diocesi non sono riuscite a inviare giovani per mancanza di risorse economiche. Gladness sottolinea che molte famiglie hanno redditi limitati, e i ragazzi hanno cercato di autofinanziare la trasferta con iniziative come la vendita di rosari.

Un altro problema riguarda i visti, necessari per poter entrare in italia. L’iter burocratico si è rivelato lungo e complicato, e alla vigilia della partenza circa metà del gruppo era ancora in attesa del documento. Gladness rimane comunque ottimista sulla buona riuscita del viaggio, sottolineando l’impegno collettivo e la fede, che hanno sostenuto i preparativi.

Le sfide giovanili in sudafrica

Essere giovani in sudafrica comporta affrontare ostacoli notevoli. Gladness evidenzia l’alto tasso di disoccupazione e i problemi sociali, fra cui la violenza sulle donne e le difficoltà della salute mentale. Nonostante questo quadro, molti giovani trovano modo di partecipare attivamente in ambito ecclesiale, impegnandosi per organizzare eventi e iniziative che rispondano ai bisogni del loro gruppo.

La presenza di democrazia e libertà di espressione consente loro di praticare la fede e condividere idee con maggiore libertà. Gladness richiama un passaggio della lettera di san paolo ai romani, che parla della speranza come virtù che non delude, lasciando intravedere la volontà di proseguire il cammino con fiducia.

Aspettative sul ritorno e sul rinnovamento della fede

Monsignor vanqa ricorda come i giovani che tornano da esperienze importanti come pellegrinaggi mostrino un rinnovato slancio spirituale e motivazione. Ci si aspetta che anche questo giubileo produca effetti simili, aiutando a diffondere un atteggiamento di servizio e condivisione nella chiesa locale.

Gli incontri con il papa, le visite alle porte sante e la preghiera sulle tombe di san pietro e san paolo rappresentano momenti intensi per chi partecipa. Gladness riassume il sentimento comune: molti ragazzi desiderano vedere la loro fede rinvigorita e sono pronti a portare questa forza nei loro paesi, contribuendo così al tessuto comunitario con rinnovata energia.

Change privacy settings
×