Il festival suoni di pace torna a bologna con la sua seconda edizione, proponendo una rassegna di eventi musicali incentrata su pace, interculturalità e solidarietà. L’evento, organizzato dalla scuola di musica Inno alla Gioia, si sviluppa dal 20 al 22 giugno coinvolgendo giovani musicisti da diverse nazioni. Quest’anno, il programma si espande con otto concerti in vari luoghi simbolici della città, offrendo un’esperienza musicale dal respiro internazionale e un confronto diretto tra culture.
Il festival suoni di pace e la sua missione a bologna
Il festival suoni di pace si presenta come un incontro tra voci e strumenti provenienti da italia, germania e ucraina. La scuola di musica Inno alla Gioia, forte del successo ottenuto con la prima edizione, ha voluto confermare l’evento puntando su un’idea chiara: la pace si costruisce attraverso la musica e il dialogo tra culture. Natalia Bracci, presidente di Inno alla Gioia, ha sottolineato questo aspetto durante la presentazione, rimarcando il valore di una convivenza che passa per le note eseguite congiuntamente da giovani artisti.
Il progetto si inserisce in un contesto di impegno sociale, puntando sia su contenuti artistici che su messaggi di inclusione. La scelta di legare alcune delle esibizioni a momenti come la Giornata Mondiale del Rifugiato e la Festa della musica enfatizza il carattere civile del festival. In un’epoca segnata da tensioni e conflitti, questa manifestazione cerca di proporsi come uno spazio di incontro pacifico e armonioso.
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Il calendario del festival si articola in otto appuntamenti dal 20 al 22 giugno e si snoda in alcune delle location più significative di bologna. L’avvio avviene il 20 giugno all’interno della sede della Caritas, in linea con la ricorrenza mondiale dedicata ai rifugiati. Il giorno successivo le performance si spostano in diversi siti: la sala Bossi del Conservatorio, il Teatro di Villa Mazzacorati, l’Oratorio San Filippo Neri e in serata Piazza Santo Stefano, in concomitanza con la Festa della musica.
L’ultimo giorno culmina con esibizioni nel Teatro di Villa Mazzacorati e nel Parco della Montagnola. La chiusura ufficiale è affidata all’Orchestra della Pace, che si esibisce alle 20 al Teatro Arena del Sole. Questo percorso rende la città stessa protagonista, intrecciando musica e spazi urbani in un dialogo diretto tra gli artisti e il pubblico.
Gli artisti e il repertorio del festival
Il cartellone è ricco di partecipazioni internazionali: oltre ai 200 giovani musicisti della scuola Inno alla Gioia, saranno presenti la Youth Symphony Orchestra of Ukraine e il coro tedesco Ensemble Vokal Karlsruhe. I gruppi locali bolognesi completano lo scenario, dando vita a una varietà di espressioni musicali.
Il concerto finale, diretto da Matteo Parmeggiani, propone un viaggio nel patrimonio culturale delle nazioni coinvolte. Il programma spazia da brani noti come il Va’ Pensiero di Verdi e l’Inno alla Gioia di Beethoven, fino a composizioni legate alle tradizioni klezmer, israeliana, palestinese e ucraine. Questa scelta riflette la volontà di raccontare, attraverso la musica, la complessità di identità diverse riunite in un unico evento.
Il festival suoni di pace si conferma così un’occasione per osservare, ascoltare e condividere culture differenti che si incontrano nel segno della musica e della convivenza. Dal cuore di bologna, queste note testimoniano un impegno concreto verso il dialogo e la riconciliazione.