Giovani coreografi sul palco di spaziokörper con nuove performance dedicate a tematiche attuali nella danza contemporanea

Giovani coreografi sul palco di spaziokörper con nuove performance dedicate a tematiche attuali nella danza contemporanea

a Napoli, SpazioKörper ospita due serate di danza contemporanea con giovani coreografi che esplorano spazi urbani, vincoli sociali e digitalizzazione attraverso performance innovative e riflessive.
Giovani Coreografi Sul Palco D Giovani Coreografi Sul Palco D
A Napoli, il teatro SpazioKörper ospita il 17 e 18 maggio due serate di danza contemporanea con giovani coreografi, che esplorano temi urbani, sociali e digitali attraverso performance innovative e riflessive. - Gaeta.it

La danza contemporanea si fa spazio a Napoli con un fine settimana di spettacoli curati da giovani coreografi. SpazioKörper, teatro in via Vannella Gaetani, ospita due serate di performance inedite, nate dalla collaborazione tra Centro di produzione della danza Körper e Centro Internazionale di Movimento e Danza . Le rappresentazioni toccheranno riflessioni legate agli spazi urbani, ai vincoli sociali e al rapporto con i nuovi media, offrendo uno sguardo sulla danza come strumento di esplorazione e dialogo con il presente.

Il progetto körpermeetsincubatori: un dialogo tra danza e sperimentazione artistica

Il ciclo di appuntamenti, nato dall’intesa tra Körper e il C.I.M.D., mette insieme giovani talenti e forme espressive nuove, per riflettere su tematiche contemporanee. L’evento, programmato per il 17 e il 18 maggio, propone performance di durata contenuta ma intense, che ampliano il concetto classico di scena. Franca Ferrari, fondatrice e coreografa milanese, guida questo format che mira a condividere esperienze e promuovere il dialogo tra il pubblico e i protagonisti del movimento.

Le due giornate si svolgeranno a partire dalle 19, con una serie di creazioni che coinvolgono coreografi emergenti e artisti in residenza, capaci di trattare argomenti attuali come la presenza nell’epoca dei social network e le atmosfere legate ai luoghi di passaggio definiti dall’antropologia. Ognuna delle opere dura circa venti minuti, mantenendo un ritmo serrato e una varietà stilistica.

Suggestioni da baia e riflessioni sui non luoghi in scena il 17 maggio

La serata inaugurale include tre spettacoli con diverse chiavi di lettura. Beatrice Capanni conduce lo spettatore in uno spazio sospeso, partendo dall’idea dei non luoghi secondo Marc Augè, che definisce quei luoghi anonimi come aeroporti, centri commerciali o autostrade, spazi nei quali la presenza umana sembra effimera. Capanni racconta questi ambienti attraverso movimento e gestualità minima, interrogandosi sul senso di appartenenza e smarrimento contemporaneo.

Beatrice D’Amelio, invece, mette in scena “Vanessa”, che parla di restrizioni quotidiane. Il corpo diventa mezzo per rappresentare sia costrizioni visibili, imposte dalla società, sia quelle invisibili, che regolano comportamenti e relazioni, spesso senza che ce ne si accorga. Il movimento tende a rompere queste catene, pur restando legato a uno spazio definito dai vincoli sociali.

Infine Marco Casagrande e Nicolò Giorgini portano in scena “Baia”, ispirato alla località campana, con un impianto visivo che utilizza un videoproiettore per alternare luci e ombre. Questo gioco di chiaroscuro modella lo spazio scenico in continuo mutamento e accompagna la narrazione, creando atmosfere suggestive e coinvolgenti.

Nuovi linguaggi e riflessioni sull’era digitale nelle performance del 18 maggio

La seconda serata, iniziata alle 18, esplora aspetti connessi con la digitalizzazione e le relazioni umane attuali. La prima creazione, “Greetings from the Void”, firmata da Edoardo Sgambato e Priscilla Pizziol, mostra interpreti che sembrano oscillare tra vitalità ed immobilità. I performer emergono come oggetti segnati dal peso delle proprie azioni, un’immagine che richiama il senso di alienazione nella società moderna.

Con “Good Vibes Only”, Francesca Santamaria indaga lo scrollaggio, gesto tecnico e ripetuto a ritmo incalzante nei dispositivi digitali. La performance ribalta questo atto in movimento, ora rapido ora ossessivo, per sollevare interrogativi su consumi culturali e performativi. Il corpo si fa strumento per evidenziare come gesti quotidiani plasmiano relazioni e comportamenti.

Margherita Celestino, infine, con “Columba Domestica” sceglie parole e danza per riportare l’attenzione all’affettività. Nel mondo che si muove in fretta, il bisogno di connessione profonda trova espressione nell’interazione fisica e nell’esplorazione emotiva, offerte come risposta alla frammentazione digitale.

La presenza di körper al festival azioni di danza e prossimi appuntamenti in tour

Parallelamente a questi eventi, il centro Körper porta sul palco anche altre produzioni destinate ai festival nazionali. A Pesaro, il 17 maggio, sarà presentata “Stuporosa” di Francesco Marilungo al teatro Rossini. Per il festival “Primavera dei Teatri” a Castrovillari si attende invece “Cani Lunari_Primo Studio” il 26 maggio e “Stuporosa” il 28 maggio.

Adriano Bolognino, con Glenda Gheller, propone “Gli amanti”, un lavoro che si inserisce nel percorso di esplorazione artistica portato avanti da Körper. Questi spettacoli confermano il legame attivo tra la produzione locale e circuiti culturali più ampi, che vedono negli spazi teatrali un luogo di confronto e innovazione.

Con il confronto tra performance, spazio e tematiche sociali, Körper mantiene una proposta culturale attiva e attenta ai cambiamenti che la società attraversa, portando in scena narrazioni capaci di raccontare inquietudini ma anche momenti di presenza e consapevolezza.

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