Un pomeriggio di svago lungo la costa ferrarese è diventato una tragedia per un ragazzo di 16 anni, morto mentre cercava di aiutare due persone in pericolo in mare. Aymane Ed Dafali, giovane residente nel rodigino e di origine magrebina, ha perso la vita nelle acque del canale di Logonovo a Lido Estensi, dopo un intervento coraggioso ma fatale.
Il soccorso ai bagnanti in difficoltà nel canale di logonovo
Sabato pomeriggio, poco prima delle 18, Aymane era in compagnia di tre amici su un pedalò nel canale di Logonovo, una zona separata tra Lido Estensi e Lido Spina. Il tratto d’acqua è vietato alla balneazione, ma quel giorno una coppia di villeggianti è stata vista in difficoltà. L’uomo e la donna si agitavano cercando aiuto, facendo subito scattare l’attenzione dei giovani. Sul pedalò, uno di loro ha richiamato il bagnino, mentre Aymane ha deciso di tuffarsi per fornire assistenza.
Il gesto di aymane
Il ragazzo è entrato in acqua senza esitare, forse convinto che il fondale fosse basso o considerando di poter gestire la situazione da solo. Nel frattempo il bagnino è intervenuto e ha raggiunto la coppia, conducendola in salvo sulla battigia. I restanti amici sull’imbarcazione hanno però perso di vista Aymane, che non ha più fatto ritorno.
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Il ritrovamento e i tentativi di rianimazione falliti
Appena il bagnino ha assicurato i due bagnanti, si è concentrato con l’equipaggio nella ricerca di Aymane. Dopo qualche minuto lo hanno individuato privo di sensi nelle acque del canale di Logonovo. Portato immediatamente a riva, il giovane è stato sottoposto a manovre di rianimazione da parte del personale del salvataggio e dei soccorsi medici.
Nonostante il tempestivo intervento e l’arrivo dell’elisoccorso 118 da Ravenna, non è stato possibile rianimarlo. Dopo i primi tentativi in spiaggia, il medico ha dichiarato il decesso sul posto. Una scena che ha colpito profondamente testimoni e amici presenti.
Le indagini e il coinvolgimento delle autorità a ferrara
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti la Capitaneria di porto di Porto Garibaldi e i carabinieri per le verifiche di rito. La Procura di Ferrara è stata informata attraverso il pm di turno, ma al momento non è stato aperto nessun procedimento giudiziario.
La salma di Aymane è stata posta a disposizione dell’autorità giudiziaria, che valuterà se disporre l’autopsia per chiarire con precisione le cause del decesso. Non è stato ancora accertato se la coppia di bagnanti si trovasse effettivamente all’interno del tratto proibito alla balneazione.
Stato delle indagini
Le autorità mantengono riserbo ma proseguono le valutazioni sul contesto e sulla sicurezza delle zone interessate dal dramma.
Il ricordo di aymane e la reazione di famiglia e amici
Aymane Ed Dafali viveva da tre anni in Italia, era cresciuto nella zona di Rovigo e non aveva ancora compiuto 17 anni. Lavorava e frequentava la scuola, e quel sabato sarebbe dovuto essere un momento di relax insieme agli amici.
La notizia della sua morte ha scosso profondamente il gruppo di ragazzi presenti quel giorno e la famiglia di Aymane, arrivata in serata a Ferrara dopo la tragedia. Il gesto del giovane, nato da immediata solidarietà verso chi stava rischiando di annegare, ha lasciato un segno nei soccorritori e nei testimoni, ma non è bastato a salvarlo.
La vicenda resta al centro delle attenzioni delle autorità locali e della comunità, che si interroga sulle condizioni di sicurezza del canale di Logonovo e sulla segregazione delle aree vietate alla balneazione, ora coinvolte in un dramma che ha portato via una giovane vita.