Giorgio rossi, assessore alla Cultura del Comune di Trieste, ha annunciato che non si presenterà per un eventuale nuovo mandato. La notizia è arrivata durante un’intervista ironica nel locale Pupkin Kabarett, condotta dal duo “Buongiorno Mike“. Rossi, da 25 anni vicino al sindaco Roberto Dipiazza, ha affrontato temi importanti riguardanti la sua attività e alcune questioni locali legate alla cultura e al turismo.
La decisione di non ricandidarsi: riflessioni sul tempo e il cambiamento
Durante l’intervista, rossi ha spiegato che, arrivato a 78 anni, sente che “ha fatto il suo tempo” e che ora serve un cambio di ritmo. Ha espresso fiducia nel bisogno di “consapevolezza” e “umiltà” per affrontare il futuro della città. Questi concetti sono emersi come elementi fondamentali per chi prenderà il suo posto. Pur ammettendo di poter fare meglio, rossi si è detto soddisfatto di quanto compiuto nel suo percorso politico. La decisione arriva dopo un lungo periodo accanto al sindaco roberto dipiazza, figura con cui ha collaborato strettamente per due decenni e mezzo.
Questa dichiarazione, fatta in un contesto leggero ma diretto, riflette una visione chiara sul proprio ruolo e sulla necessità di lasciare spazio a nuove energie. Il riferimento al cambiamento indica come rossi voglia dare la possibilità a più giovani o a nuovi profili di entrare nel gioco politico, soprattutto in un momento che definisce di crisi più generale nelle classi dirigenti. La scelta di annunciare tutto durante una serata di cabaret conferma la volontà di un approccio meno istituzionale ma sincero, anche nel dare notizie così importanti.
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I risultati raggiunti e le sfide del turismo culturale a trieste
Nel corso dell’incontro, rossi ha ricordato con orgoglio alcune delle tappe del suo mandato, come il successo della mostra dedicata a Van Gogh al Museo Revoltella, che ha superato i 165mila visitatori. Si tratta di un dato significativo per Trieste, che ha visto crescere l’attenzione culturale verso eventi di grande richiamo. Rossi ha però sottolineato che questo sviluppo porta con sé alcune criticità da affrontare.
Criticità legate alla gestione urbana
In particolare, ha evidenziato il delicato equilibrio da mantenere tra attrazione turistica e vivibilità per i residenti. Il problema dei parcheggi è emerso come uno degli ostacoli più evidenti, con un impatto diretto sulla gestione della città e sulla qualità della vita quotidiana. rossi ha proposto ironicamente l’idea di una fermata dell’ovovia a Montebello, per facilitare l’accesso al Museo della Guerra per la Pace. Questa battuta nasconde una considerazione più ampia sull’importanza di collegamenti efficienti per migliorare la fruizione degli spazi culturali.
Il racconto dei successi è stato accompagnato da una consapevolezza sull’importanza di creare un turismo sostenibile che non comprometta l’identità dei quartieri o la serenità degli abitanti. Questa visione, messa in evidenza nella conversazione, indica una priorità per l’assessore nel coniugare sviluppo culturale e qualità urbana.
Un confronto ironico con il sindaco e le critiche alla politica locale
Durante la serata, è andata in scena anche una telefonata registrata con un finto roberto dipiazza, con cui rossi ha intrattenuto un dialogo scherzoso. Questo momento ha alleggerito la discussione ma ha anche permesso all’assessore di affrontare temi più spinosi. Tra questi, le difficoltà dell’Acquario di Trieste, chiuso dal 2019. Rossi ha puntato il dito contro “l’entourage” e i professionisti chiamati a seguire i lavori pubblici, denunciando ritardi e inefficienze.
Ha ribadito che la politica locale attraversa una fase complicata, definita da “una grande crisi”, che richiede una rigenerazione della classe dirigente non solo in città o Italia, ma su scala internazionale. Nel sottolineare la necessità di fare meglio, rossi ha chiamato all’attenzione il ruolo fondamentale delle persone che gestiscono progetti pubblici e il peso delle dinamiche politiche che rischiano di rallentare le opere.
Questa analisi ha mostrato una certa frustrazione verso certe modalità di gestione e ha invitato a riflettere sulla qualità della politica locale a Trieste. L’appello alla rinnovazione sembra puntare a una nuova stagione in cui si dia maggior peso alla concretezza e alla serietà.
Le tensioni con la triestina e il rapporto con il calcio locale
Rossi ha affrontato anche un tema legato allo sport e al rapporto personale con la squadra di calcio Triestina. Pur esprimendosi come tifoso, ha manifestato distanza da certi “alcuni personaggi” coinvolti nel mondo della Triestina. Ha chiarito di non frequentare più lo stadio, preferendo seguire le partite in televisione, sulla base di ragioni personali legate a rapporti con queste figure.
Con questo passaggio, l’assessore ha motivato il distacco professionale e umano da certi ambienti sportivi, segnalando problemi interni alla società calcistica o al suo ambiente che gli hanno impedito di continuare a vivere direttamente quella dimensione. Questo elemento aggiunge una nota personale a un’intervista che altrimenti rimaneva istituzionale.
La posizione di rossi verso la Triestina viene così chiarita con un atteggiamento distaccato ma non indifferente, che punta a distinguere tra il tifo e le dinamiche di gestione o relazione tra i protagonisti dello sport locale.
La serata al Pupkin Kabarett ha offerto un quadro folto di dichiarazioni e spunti, alternando momenti di leggerezza a considerazioni critiche sul futuro culturale e politico di Trieste. La volontà di lasciare spazio a un nuovo corso da parte di giorgio rossi sembra indicare una svolta da attendere nei prossimi mesi, con l’avvicinarsi delle nuove scadenze politiche.