Il 2025 vede un nuovo appuntamento con gli Stati generali dei commercialisti, momento chiave per discutere di fisco e ruolo delle professioni in Italia. Durante l’evento, la premier Giorgia Meloni ha sottolineato l’importanza dei commercialisti nel sistema tributario nazionale e ha illustrato le recenti riforme fiscali, con particolare attenzione al sostegno del ceto medio, fulcro dell’economia italiana.
Il futuro della fiscalità: attenzione al ceto medio e incentivi
Durante il discorso, Giorgia Meloni ha annunciato le prossime tappe della riforma, con un’attenzione particolare al ceto medio. Questa fascia, definita la spina dorsale dell’economia italiana, soffre maggiormente il peso della pressione fiscale.
Tra le misure già in atto, la riduzione da quattro a tre aliquote Irpef ha portato benefici concreti a lavoratori e pensionati. L’impegno del governo proseguirà per alleggerire ulteriormente la pressione fiscale su famiglie e imprese.
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L’obiettivo è creare un sistema tributario più giusto e che incentivi il lavoro, il merito e la produttività. Un fisco così disegnato potrebbe favorire investimenti, far crescere l’economia reale e offrire migliori opportunità ai giovani, fondamentale per il futuro del paese.
I prossimi interventi mirano a dare certezze e sostegno a chi lavora e produce, considerati elementi essenziali per mantenere una società più equa e garantire una crescita stabile.
La riforma fiscale: aspettative e obiettivi
Meloni ha illustrato i contenuti principali della riforma fiscale varata dal governo, definita una scelta attesa da oltre mezzo secolo in Italia. L’obiettivo è rendere il fisco uno strumento chiaro, comprensibile e accessibile non solo agli esperti, ma a tutti i cittadini e le imprese. In questo modo lo Stato interviene direttamente nella vita economica favorendone la crescita.
La riforma punta a semplificare le procedure tributarie e a mettere nelle condizioni migliori chi produce ricchezza, cioè le imprese e il tessuto produttivo. Il fisco, infatti, è lo strumento con cui lo Stato raccoglie le risorse necessarie per finanziare i servizi pubblici, sostenere i più deboli e garantire interventi volti a migliorare la società.
Questa visione mette al centro non solo la necessità di incassare, ma anche quella di facilitare la crescita economica e la giustizia sociale attraverso un sistema fiscale meno complesso e più equo.
Il ruolo dei commercialisti nel rapporto tra stato e cittadini
Giorgia Meloni ha ricordato la funzione cruciale dei commercialisti come punto di collegamento tra lo Stato e i cittadini, tra amministrazione pubblica, famiglie e imprese. Secondo la premier, queste professioni rappresentano un tassello imprescindibile per il buon funzionamento della macchina fiscale. Il loro lavoro contribuisce a mettere in relazione le norme tributarie con le reali esigenze di chi deve rispettarle, evitando complicazioni inutili.
Ha sottolineato che il fisco, oltre a raccogliere risorse, funge da biglietto da visita per la credibilità di uno Stato. Non deve diventare un peso opprimente con regole incomprensibili e livelli di tassazione non proporzionati ai servizi erogati. Per questa ragione, occorre un uso responsabile e misurato delle risorse pubbliche, evitando sprechi e garantendo trasparenza nell’impiego delle entrate.
La platea, composta da professionisti che quotidianamente si trovano a gestire il rapporto tra normativa tributaria e contribuenti, ha accolto con una standing ovation le parole della premier, riconoscendo un apprezzamento reale verso il loro contributo professionale.