Gino cecchettin scrive ai cantanti dell’aperyshow per un linguaggio musicale più rispettoso e sensibile

Gino cecchettin scrive ai cantanti dell’aperyshow per un linguaggio musicale più rispettoso e sensibile

Gino Cecchettin di Padova chiede a musicisti e case discografiche, coinvolti nell’aperyshow, di rivedere i testi delle canzoni per eliminare messaggi violenti e sessisti che influenzano negativamente i giovani.
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Gino Cecchettin, padre di una vittima di violenza di genere, chiede a musicisti e case discografiche di rivedere i testi delle canzoni per eliminare messaggi violenti e sessisti, promuovendo un linguaggio più positivo e responsabile verso i giovani. - Gaeta.it

Dalla provincia di Padova arriva una richiesta forte e chiara: un cambiamento nei testi delle canzoni che influenzano soprattutto i giovani. Gino Cecchettin, padre di Giulia, la studentessa uccisa dall’ex fidanzato nel novembre 2023, ha deciso di rivolgersi direttamente ai musicisti coinvolti nell’aperyshow, evento musicale e benefico. Nel suo messaggio, Cecchettin invita cantanti e case discografiche a modificare il modo in cui parlano d’amore e relazioni, suggerendo una riflessione sulle parole usate in ascolto.

La lettera di gino cecchettin inviata a musicisti e case discografiche

Gino Cecchettin ha scritto una lettera destinata principalmente agli artisti che prenderanno parte all’aperyshow, ma il testo è arrivato anche alle case discografiche più importanti. Nel documento chiede di rivedere i contenuti dei testi musicali tradizionali, molti dei quali ancora oggi perpetuano stereotipi sessisti e la glorificazione della violenza nelle relazioni. L’obiettivo dichiarato è di smontare un linguaggio che può risultare tossico, specie per i giovani che si formano ascoltando certi messaggi.

Cecchettin sottolinea la necessità di abbandonare vecchi modi di raccontare le storie sentimentali che spesso finiscono per giustificare gelosie, conflitti o atteggiamenti aggressivi come parte di un amore “vero”. Nella sua lettera non manca una critica verso rapper noti per testi con contenuti misogini, citando nomi come Bello Figo e Boro Boro. Il genitore chiede un cambio radicale, invitando gli artisti a una riflessione seria sul potere che hanno le parole e sull’influenza che esercitano sui fan.

La musica come veicolo di messaggi sull’amore e la libertà

Nel testo inviato da Cecchettin spicca l’appello a usare la musica per mettere in luce sentimenti positivi come amore, bellezza e libertà, lontani da messaggi che esaltano il controllo, la sottomissione o la violenza. L’idea è che i cantanti, con il loro ruolo pubblico, possano contribuire a costruire una cultura diversa, più attenta alla dignità di tutti.

Le parole sono definite “pietre” da posare con cura, su cui costruire qualcosa di solido e vero. Il messaggio richiama a una responsabilità precisa, quella di non alimentare attraverso i testi modelli relazionali dannosi, capaci di influenzare negativamente la percezione dei rapporti affettivi. La presenza di contenuti problematici nella musica quotidiana è infatti oggetto di dibattito da anni, ma questa lettera fa da documento diretto e personale, proveniente da chi ha vissuto una tragedia legata proprio alla violenza di genere.

Reazioni e prospettive dopo il messaggio di cecchettin

La lettera ha scatenato già alcune reazioni tra artisti e addetti ai lavori. Molti riconoscono l’urgenza del tema e l’importanza di rivedere contenuti e linguaggi, altri invece mantengono posizioni più difensive su quanto espresso nelle canzoni in termini di libertà artistica. Il confronto resta aperto e serve un equilibrio fra tutela dei valori e rispetto delle espressioni culturali.

L’aperyshow, da sempre attento a tematiche sociali, ha accolto la richiesta di Cecchettin con attenzione e ha annunciato che saranno organizzati incontri e dibattiti in cui l’argomento potrà essere approfondito con musicisti e pubblico. Lo scenario musicale locale e nazionale si trova così davanti a una sfida per ripensare messaggi e parole, con l’obiettivo di contribuire a un cambiamento reale nelle radici culturali degli ascoltatori.

Resta da vedere quanto e in che modo questo appello influirà sui testi futuri. Quel che è certo è che dopo la tragedia che ha colpito Giulia Cecchettin la sensibilità verso il linguaggio musicale ha trovato un richiamo deciso a modificare contenuti e scelte, per tenere conto ogni volta di cosa si comunica a chi ascolta.

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