Giappone introdurrà jesta, nuovo sistema elettronico per l’ingresso dei viaggiatori da 71 paesi senza visto

Giappone introdurrà jesta, nuovo sistema elettronico per l’ingresso dei viaggiatori da 71 paesi senza visto

Il governo giapponese introduce jesta, un sistema elettronico obbligatorio dal 2028 per i viaggiatori di 71 Paesi, tra cui l’Italia, per semplificare e rendere più sicuri i controlli d’ingresso.
Giappone Introdurrc3A0 Jesta2C Nuo Giappone Introdurrc3A0 Jesta2C Nuo
Il Giappone introdurrà entro il 2028 "jesta", un sistema digitale obbligatorio per l'autorizzazione elettronica all'ingresso, rivolto ai viaggiatori provenienti da 71 paesi senza visto, tra cui l'Italia, per migliorare sicurezza e gestione dei flussi turistici. - Gaeta.it

Il governo giapponese ha annunciato l’entrata in vigore di jesta, un sistema digitale obbligatorio per tutti i viaggiatori provenienti dai Paesi esenti da visto. Questa novità rappresenta un cambio importante nelle procedure d’ingresso che punta a gestire il flusso turistico crescente e rafforzare la sicurezza alle frontiere. La nuova autorizzazione elettronica arriverà entro il 2028 e interessa anche i turisti italiani.

Jesta: un nuovo sistema elettronico

Lo scorso aprile 2025, il ministro della Giustizia giapponese Keisuke Suzuki ha ufficializzato l’adozione del sistema jesta, acronimo di Japan Electronic System for Travel Authorization. Si tratta di una piattaforma elettronica che i visitatori provenienti da 71 Paesi senza bisogno di visto dovranno utilizzare prima del viaggio per ottenere il permesso d’ingresso. Il modello ricalca sistemi già in uso come l’esta negli Stati Uniti e l’eta nel Regno Unito.

Modernizzazione e sicurezza

Questa misura nasce soprattutto dalla necessità di modernizzare i controlli all’immigrazione nel Paese asiatico, che è ormai una delle mete turistiche più gettonate. Con l’obiettivo di raggiungere i 60 milioni di turisti annui entro il 2030, il Giappone cerca una soluzione per contenere problemi come l’overtourism e per monitorare con maggior attenzione chi entra nel Paese, evitando rischi per l’ordine pubblico.

Il sistema permette di raccogliere informazioni dettagliate sul viaggiatore: dai dati del passaporto fino alle motivazioni del soggiorno. Vengono chiesti anche dati più specifici, come i contatti di attività commerciali o istituzioni mediche, se rilevanti per il tipo di viaggio. Jesta non sostituisce il visto tradizionale ma rappresenta una autorizzazione preliminare elettronica, obbligatoria per chi prima poteva entrare in Giappone senza visti.

Come funziona jesta per i cittadini italiani

Il nuovo sistema interessa 71 Paesi europei, asiatici e americani, tra cui l’Italia, le cui popolazioni riescono adesso ad entrare in Giappone senza bisogno di un vero e proprio visto. A partire dal 2028, però, questi viaggiatori dovranno richiedere in anticipo un’autorizzazione elettronica tramite il portale jesta.

Si accederà al sito ufficiale per compilare il modulo che richiederà informazioni personali e di viaggio: dati del passaporto, scopo della visita, dettagli del soggiorno come l’indirizzo dell’alloggio. Una volta ottenuto, l’autorizzazione sarà valida per più anni, cosa che renderà più facile chi viaggia spesso.

Cambiamenti rispetto al passato

La durata del soggiorno turistico rimane invariata: massimo 90 giorni senza bisogno di visto vero e proprio. Ma con jesta le autorità potranno tenere traccia più precisa degli ingressi, prevenendo abusi o permanenze oltre la scadenza consentita.

Questo sistema rappresenta un primo filtro, che semplifica anche il lavoro degli addetti ai controlli, velocizzando le procedure d’ingresso. Chi pianifica di andare in Giappone dal 2028 in poi dovrà quindi ricordarsi di registrarsi con jesta prima del volo.

Tempi di attivazione e costi

L’implementazione di jesta era inizialmente prevista per il 2030, ma il governo giapponese ha anticipato la scadenza a fine anno fiscale 2028, vale a dire entro marzo di quell’anno.

Durante questo periodo di transizione è possibile viaggiare come sempre, senza dover fare la registrazione online. La novità non inciderà quindi su chi ha già programmato viaggi entro questi anni.

Il costo della domanda per ottenere jesta non è stato ancora reso noto ufficialmente. I media nipponici ipotizzano una tariffa simile a quelle di sistemi analoghi, cioè tra i 15 e i 20 euro. Questo prezzo dovrebbe coprire le spese di gestione, mantenendo il sistema accessibile a larga scala.

Un sistema per l’efficienza

Jesta conferma la tendenza mondiale verso controlli elettronici più severi ma allo stesso tempo più efficienti, soprattutto per paesi che accolgono visitatori da zone con accordi di esenzione visto.

Il Giappone si prepara dunque a cambiare il modo in cui controlla gli ingressi turisti, con una novità che influenzerà milioni di viaggiatori. Già ora è il momento di prendere nota di questa nuova procedura elettronica, che diventerà presto parte ordinaria del passaporto e della valigia di chi vuole visitare il paese del Sol Levante.

Change privacy settings
×