La decima edizione della primiero dolomiti marathon si è svolta nelle Dolomiti, con un’ampia partecipazione internazionale e prestazioni di rilievo. Tra i partecipanti anche Ghemon, noto cantautore di Avellino, che ha condiviso alcune impressioni sul tracciato impegnativo lungo le Pale di San Martino. I podisti hanno affrontato quattro percorsi diversi, toccando scenari naturali unici e mettendo alla prova resistenza e tecnica. La competizione si è svolta in occasione dei 60 anni del comitato organizzatore dell’US Primiero, sottolineando l’importanza storica dell’evento.
La partecipazione internazionale e il contesto della gara
Alla decima edizione della primiero dolomiti marathon hanno preso parte oltre 2000 atleti provenienti da più di 35 paesi diversi. La manifestazione si tiene tra le montagne delle Pale di San Martino, un ambiente noto per la bellezza e la difficoltà del terreno. I podisti si sono confrontati con quattro percorsi: la marathon intera da 42 chilometri, un tracciato da 26 chilometri, uno da 16 e un percorso promozionale. La varietà di opzioni ha consentito a corridori di diverso livello e preparazione di vivere l’esperienza nella natura.
Il comitato US Primiero, organizzatore dell’evento, ha celebrato i 60 anni di attività proprio durante questa gara. Nel corso del tempo, il gruppo ha promosso numerose iniziative sportive nel territorio, contribuendo a valorizzare la corsa nella zona. La presenza di un folto pubblico e la partecipazione massiccia degli atleti hanno confermato il successo della manifestazione.
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Ghemon, tra i runner più noti presenti, ha sottolineato la difficoltà del percorso a dislivello variabile, ricordando con ironia lo scetticismo di chi ha definito la fase finale “tutta in discesa”. La gara, ha detto, si è rivelata più impegnativa di quanto immaginato, con tratti tecnici e faticosi da affrontare lungo il cammino.
Le prestazioni e i nuovi record nella marathon da 42 chilometri
Nella competizione principale, quella dei 42 chilometri, il successo è andato a Italò Cassol, atleta bellunese che ha segnato un tempo record per la primiero dolomiti marathon. Cassol ha completato la gara in 2 ore 53 minuti e 2 secondi, abbattendo il muro delle 3 ore e migliorando il precedente primato della manifestazione. Il risultato esprime una condizione atletica di livello elevato e una gestione perfetta del percorso montano.
Sul versante femminile, la vittoria è stata conquistata da Barbara Bani, corridrice bresciana che ha festeggiato la terza affermazione alla primiero dolomiti marathon. La sua esperienza è emersa soprattutto nelle fasi più impegnative, confermando la capacità di dominare la gara anche in condizioni difficili. Anche la partecipazione femminile ha mostrato un livello tecnico crescente, con atlete di vari paesi a confronto.
Il record di Cassol e il tris di Bani sottolineano come la manifestazione sia diventata un appuntamento importante per gli specialisti della corsa in montagna. I tempi registrati indicano il livello agonistico raggiunto e il valore della gara sia a livello nazionale che internazionale.
Successi nelle altre distanze: 26 e 16 chilometri
Oltre alla marathon, si sono distinti anche i vincitori degli altri tre percorsi. Nel tracciato da 26 chilometri hanno trionfato Marika Accorsi e Marco Zanni. Entrambi hanno mostrato una buona progressione e capacità tattica, riuscendo a imporsi su un campo competitivo a più livelli. La prova di 26 chilometri si conferma una scelta preferita da chi cerca un impegno significativo ma meno esteso rispetto alla marathon completa.
Nella distanza da 16 chilometri, invece, si sono imposti Valeria Poltronieri e Gabriele Guerri, consolidando la loro esperienza su percorsi brevi ma tecnicamente tutt’altro che semplici. Questo segmento attira spesso corridori con diverse motivazioni, da quelli impegnati nel fitness ai più preparati in gare di montagna di media durata.
Il risultato premia anche la capacità di adattamento al terreno irregolare e alle condizioni meteorologiche variabili tipiche della zona delle Pale di San Martino. I partecipanti hanno dovuto equilibrare velocità e prudenza sulle salite e discese, punti critici per evitare infortuni.
L’importanza storica e sociale dell’us primiero nell’organizzazione della gara
L’US Primiero ha festeggiato nel 2025 i sessant’anni di attività proprio con l’organizzazione della decima primiero dolomiti marathon. Il comitato si è affermato come punto di riferimento per gli sportivi della valle e delle regioni limitrofe. Nel corso delle decadi, ha promosso gare, eventi e iniziative per coinvolgere atleti di ogni età e livello.
La scelta di mantenere invariati i percorsi da anni indica la volontà di preservare la tradizione e valorizzare il territorio circostante. Le Pale di San Martino rappresentano una cornice naturale per la corsa outdoor, interessante anche per il turismo sportivo. L’evento richiama quindi un pubblico misto, fatto di agonisti ma anche di appassionati che trovano un’occasione per vivere la montagna.
Grazie alla cura nel dettaglio nell’organizzazione, la manifestazione si è guadagnata la fiducia di tanti partecipanti, che ripetono l’iscrizione ogni anno o scelgono di affrontare i diversi percorsi proposti. L’attenzione dedicata alla sicurezza e ai servizi sul percorso contribuisce a mantenere alta la qualità dell’evento.
Chi corre alla primiero dolomiti marathon non affronta solo una gara, ma si immerge in un’esperienza che unisce fatica, natura, compagnia. Lo spirito che muove l’US Primiero è sapere che lo sport sparge radici nella comunità locale, creando legami duraturi e momenti memorabili.