A Latina si accende un nuovo scontro politico dopo la commissione congiunta lavori pubblici e attività produttive convocata per un sopralluogo al vecchio mercato annonario di via Don Morosini. I gruppi consiliari di opposizione sollevano una critica aspra contro la conduzione della seduta, definita poco seria e priva di preparazione, condizione che avrebbe compromesso la funzione stessa delle commissioni consiliari. Si denunciano anche attacchi personali a sfondo sessista rivolti a una consigliera, aggravando ulteriormente il clima di discussione. La vicenda si svolge tra accuse di improvvisazione e episodi di tensione verbale documentati durante l’incontro.
Gestione e convocazione approssimativa della commissione lavori pubblici e attività produttive
La seduta svolta lunedì della commissione congiunta lavori pubblici e attività produttive è stata segnata da una gestione che i consiglieri di opposizione definiscono «approssimativa». L’appuntamento, originariamente richiesto dalla consigliera Ciolfi per discutere la situazione del vecchio mercato annonario, è stato prima revocato e poi riconvocato senza fornire alla minoranza alcun materiale che spiegasse chiaramente l’obiettivo del confronto. A fronte delle richieste dei gruppi Lbc, Pd, M5S e Per Latina 2032, la risposta arrivata dagli organizzatori è stata che approfondire la questione in aula sarebbe stata una “perdita di tempo”, perché il vero scopo era il sopralluogo esterno.
Questa modalità di convocazione ha provocato sorpresa e insoddisfazione, visto che la mancanza di documenti e informazioni precise ha allontanato la possibilità di un dibattito puntuale e basato su dati concreti. Le commissioni consiliari infatti hanno il compito di approfondire tematiche di interesse pubblico con rigore, e non possono trasformarsi in incontri informali o sbrigativi. Chi ha partecipato alla seduta ne ha sottolineato la carenza organizzativa e la difficoltà di seguire un ordine del giorno poco chiaro, aspetto che le minoranze hanno interpretato come segno di superficialità nella guida politica di questo importante organismo.
Leggi anche:
Sopralluogo al vecchio mercato annonario: condizioni di abbandono e problemi di sicurezza
Il sopralluogo presso il vecchio mercato annonario di via Don Morosini, unico momento effettivo previsto durante la seduta, è stato definito “una farsa” dai consiglieri di opposizione. Lo stabile, chiuso dal 2014, si presenta in un grave stato di degrado. I consiglieri hanno riferito di sporcizia diffusa e della presenza di animali morti all’interno, confermata dagli stessi operatori comunali presenti durante la visita. Nonostante questo, gli uffici hanno chiarito che l’ingresso non era autorizzato, per ragioni legate alla sicurezza dell’edificio.
Anche la presidente di commissione attività produttive, Simona Mulè, si è accorta della situazione precaria e ha invitato a uscire rapidamente dallo stabile, mettendo in luce i rischi connessi alla permanenza sul posto. Questo episodio ha messo in difficoltà non solo i consiglieri ma anche i dipendenti comunali coinvolti nel sopralluogo. La visita, concepita come un momento di verifica, ha mostrato invece la mancanza di un piano chiaro su come affrontare la gestione degli immobili dismessi della città.
Gli oppositori ricordano inoltre una posizione di Simona Mulè presa nel giugno 2024, proprio contro un sopralluogo analogo della commissione trasparenza presso l’ex banca d’Italia, all’epoca considerata un’area di cantiere e quindi inaccessibile. Quell’atteggiamento oggi appare incoerente, visto che la stessa presidente ha autorizzato una visita in un edificio con condizioni almeno altrettanto problematiche senza gli opportuni accorgimenti.
Attacchi sessisti e tensioni durante la commissione: la denuncia dell’opposizione
Non sono mancati momenti di tensione politica durante la seduta. È emerso un episodio che ha suscitato particolare disagio nei gruppi di opposizione. Nel corso della discussione, il capogruppo della Lega Vincenzo Valletta ha rivolto alla consigliera Loretta Isotton parole offensive, descrivendola come esagitata e incapace di mantenere la calma. I consiglieri considerano queste frasi un esempio di sessismo istituzionale, poiché richiamano stereotipi rivolti alle donne per sminuirne l’autorevolezza e diffondere immagini di instabilità emotiva.
Questa situazione è stata aggravata dall’assenza di reazioni in aula da parte degli altri consiglieri, inclusa la presidente Mulè, che pure è stata tra le promotrici della mozione che ha elevato Latina a “città delle donne”. Mulè ricopre anche un ruolo regionale importante, come coordinatrice della Consulta delle donne amministratrici di Anci Lazio, eppure il suo silenzio davanti a tali offese ha fatto prendere ancora più peso agli attacchi verbali, alimentando così la polemica sull’ambiente politico locale.
I gruppi di opposizione hanno espresso solidarietà a Isotton, rivolgendo alla sindaca un appello a intervenire pubblicamente. La richiesta è di condannare senza ambiguità qualsiasi comportamento sessista e di richiamare all’ordine i consiglieri di maggioranza, in nome del rispetto reciproco e della responsabilità istituzionale. Non a caso viene sottolineato come la prima cittadina stessa abbia denunciato più volte gli insulti subiti sui social, un motivo in più per non tollerare atteggiamenti simili all’interno del consiglio comunale.