Il Consiglio superiore dei lavori pubblici ha dato il via libera al progetto dello skymetro di Genova, un collegamento sopraelevato tra la Val Bisagno e il centro città. La decisione è arrivata appena cinque giorni prima delle elezioni amministrative, suscitando polemiche e divisioni nella città. Silvia Salis, candidata sindaca per il campo progressista, ha commentato con cautela l’approvazione, sottolineando i problemi economici e le preoccupazioni della popolazione locale.
La scelta tecnica e politica del consiglio superiore dei lavori pubblici
Il Consiglio superiore dei lavori pubblici, organo tecnico consultivo del ministero delle infrastrutture, ha espresso parere favorevole sul progetto dello skymetro, evidenziando la fattibilità della linea sopraelevata che collegherebbe la Val Bisagno con il centro di Genova. Il passaggio, pur ammettendo l’aspetto positivo dal punto di vista tecnico, è arrivato in un momento delicato: a pochi giorni dalle elezioni comunali. Il tempismo ha sollevato perplessità politiche, soprattutto nelle forze di opposizione e in una parte dell’opinione pubblica.
L’approvazione permette ai promotori di avanzare verso la realizzazione dell’opera, ma non chiude le questioni cruciale che emergono dal progetto. Non si tratta solo di una questione di autorizzazioni, ma della sostenibilità stessa dell’intervento. Infatti, il consesso ha rilevato elementi che andranno ancora discussi, considerando le tempistiche dei lavori, la copertura finanziaria, e l’impatto sociale previsto.
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La decisione del consiglio ha però acceso un confronto acceso nella campagna elettorale. Per alcuni è un passo necessario per migliorare la mobilità genovese, mentre altri denunciano la fretta e le mancanze sul piano economico e ambientale.
Le perplessità di silvia salis sulla sostenibilità economica e sociale dell’opera
Silvia Salis ha dichiarato apertamente una posizione critica, senza però rifiutare a priori il progetto. Durante la sua campagna in Val Bisagno, ha raccolto molte opinioni della popolazione, che si mostrano divise sullo skymetro. In particolare, i dubbi maggiori riguardano i costi e i tempi. Il progetto prevede una spesa complessiva più alta di circa 200 milioni rispetto ai fondi disponibili, una differenza che appare difficilmente colmabile nel breve termine.
Secondo Salis, con i fondi effettivamente a disposizione si potrebbe realizzare solo una parte dell’opera. Questo significa portare avanti un intervento frammentato, che non risolverebbe il problema di mobilità della valle e del centro. La metà dell’intervento rischia di non avere l’effetto sperato, lasciando alcune aree ancora isolate.
Altra questione cruciale è legata all’impatto sul territorio e sulla comunità. Lo skymetro coinvolge aree residenziali e servizi pubblici importanti, come una scuola che potrebbe dover affrontare problemi legati ai cantieri o addirittura all’abbattimento senza soluzioni già messe a punto. I lavori potrebbero durare oltre dieci anni, causando disagi prolungati per chi vive o lavora nell’area.
Questi aspetti rendono la questione molto dibattuta in città, condivisioni ma anche forti contrasti, che si riflettono nel clima attorno alla campagna elettorale e alla futura amministrazione.
Le reazioni della comunità e le differenze di opinioni in val bisagno
Nella valle dove dovrebbe nascere lo skymetro, le reazioni restano mescolate. Diverse persone incontrate da Salis hanno espresso sentimenti opposti. C’è chi vede nell’opera un passo avanti per migliorare i trasporti pubblici, collegando zone periferiche al centro città in modo più rapido e sicuro. Per queste persone lo skymetro rappresenterebbe una soluzione moderna, alternativa al traffico e agli autobus spesso congestionati.
Contemporaneamente, emergono preoccupazioni sulle conseguenze reali del progetto, dalla durata dei cantieri ai possibili danni al tessuto urbano. Il rischio di lavori interminabili, legati a un finanziamento insufficiente, è fonte di inquietudine per molti. Le famiglie interessate alla scuola in zona temono per il futuro dell’istituto, senza certezze su spostamenti o ristrutturazioni.
L’assenza di un’opinione unitaria rende difficile prevedere come si muoverà la nuova amministrazione. Il tema dello skymetro resta valido, ma la gestione della fase esecutiva dovrà tenere conto della complessità del contesto. Portare avanti un’opera così impattante richiederà equilibrio e attenzione ai tempi, oltre a un dialogo aperto con i cittadini colpiti dai lavori.
Uno sguardo alle prossime settimane
In questo scenario, le prossime settimane si preannunciano decisive per definire che strada prendere. I cittadini attendono risposte chiare da chi guiderà Genova, nella speranza di evitare conflitti e ritardi che potrebbero allontanare ancora di più la soluzione dei problemi di mobilità nel cuore della città.