Genova celebra l’80° anniversario della liberazione dal nazifascismo con il discorso di mattarella

Genova celebra l’80° anniversario della liberazione dal nazifascismo con il discorso di mattarella

Il 25 aprile 2025 a Genova si celebra la liberazione dell’Italia con il discorso di Sergio Mattarella, ricordando il ruolo centrale della Liguria, i partigiani come Aldo Gastaldi e le sofferenze durante l’occupazione nazifascista.
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L'articolo celebra il 25 aprile a Genova, evidenziando il ruolo cruciale della Liguria nella resistenza antifascista, le sofferenze subite, le figure chiave come Aldo Gastaldi, e l’eredità storica e democratica trasmessa fino a oggi. - Gaeta.it

L’evento che ha segnato la fine della dittatura fascista e dell’occupazione nazista in Italia viene ricordato oggi, 25 aprile 2025, a Genova. La città e la regione Liguria hanno avuto un ruolo centrale nella lotta partigiana, testimoniando la determinazione e il sacrificio delle popolazioni locali. Al centro della cerimonia il discorso del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha ripercorso le tappe fondamentali di quel periodo storico e l’eredità lasciata dalla resistenza.

Il ruolo di genova e della liguria nella liberazione

La Liguria fu una terra di grande impegno durante la seconda guerra mondiale, con città e province che ottennero riconoscimenti per il loro contributo alla liberazione. Genova ricevette la medaglia d’oro al valor militare, grazie alla resistenza che permise di salvare il porto, le industrie e l’onore della città. Anche Savona, Imperia e La Spezia furono insignite di medaglie d’oro, così come i comuni di Albenga, Rossiglione e altri centri liguri, che ricevettero croci di guerra e medaglie al valor civile. Questi riconoscimenti sottolineano il ruolo di protagonisti delle popolazioni locali, capaci di sostenere i combattenti partigiani sia nelle montagne che nelle città. Mattarella ha ricordato come la lotta in Liguria rappresentasse una lezione di comportamento solidale e morale, basato sul rispetto e l’equità all’interno delle formazioni partigiane. Il cosiddetto “codice di Cichero” definiva norme precise, come la divisione di quanto si riceveva e il divieto di molestie o requisizioni non pagate. Questo spirito di fraternità ha segnato l’identità di quella resistenza.

La figura di aldo gastaldi e l’eredità della resistenza ligure

Tra i protagonisti della lotta antifascista in Liguria emerge la figura di Aldo Gastaldi, detto “Bisagno”, comandante della divisione Garibaldi-Cichero. Gastaldi rappresentò un modello di impegno per la patria fondato sull’amore e la giustizia. Morì un mese dopo la liberazione, ma la sua memoria rimane viva anche attraverso l’avvio del processo di beatificazione da parte della Chiesa di Genova. Il presidente Mattarella ha reso omaggio ai caduti della resistenza al cimitero di Staglieno, collegando idealmente queste figure ai patrioti dei risorgimenti italiani. La resistenza ligure mostra anche una forte maturità politica, con la capacità di assumere responsabilità di governo in “zone libere” come Pigna, Triora, Torriglia e Valle Vara. Questi territori testimoniano il distacco tra regime e popolazioni, che nella resistenza trovavano una nuova forma di autodeterminazione.

Le sofferenze e le stragi nazifasciste nella liguria partigiana

La regione Liguria ha sopportato diversi episodi di violenza durante l’occupazione nazifascista. Tra le stragi più dolorose si ricordano quelle di Benedicta, Fontanafredda, Olivetta di Portofino, Costa Binella e altre località, dove molti civili e partigiani persero la vita. La brutalità dei repubblichini e dei nazisti colpì duramente anche la popolazione civile, con deportazioni verso i lager e forzati invii al lavoro coatto in Germania. Nei grandi centri industriali come Genova, Savona e La Spezia, le fabbriche divennero luoghi di resistenza quotidiana. Le manifestazioni di solidarietà e le prime forme di organizzazione sindacale si intrecciarono con gli scioperi che incisero profondamente sul consenso verso la resistenza. Dal 1943 al 1945, le agitazioni operaie rappresentarono una spinta decisiva per l’indebolimento del regime fascista e per l’ascesa del movimento partigiano.

L’insurrezione e la liberazione di genova nel 1945

L’aprile del 1945 segnò la svolta decisiva in Liguria. Genova, importante polo industriale, divenne teatro di un’insurrezione supportata da un esercito partigiano che costrinse alla resa le truppe tedesche. Tra le figure chiave di questa mediazione spicca il cardinale Pietro Boetto, arcivescovo della città, insignito del titolo di “Giusto tra le Nazioni” per aver aiutato gli ebrei. La capitolazione fu negoziata nella residenza tedesca di villa Migone, con il generale Meinhold che decise di evitare ulteriori spargimenti di sangue. Il giorno successivo, il partigiano Paolo Emilio Taviani annunciò la liberazione di Genova. Il rischio di una distruzione simile a Varsavia venne così scongiurato. Questo evento aprì il cammino ai diritti umani in Italia e alla riaffermazione della dignità individuale, oltre i confini nazionali.

L’eredità europea e la solidarietà internazionale della resistenza

La resistenza italiana si inserì in un contesto europeo più ampio di lotta contro il nazifascismo. Le aspirazioni di libertà accomunarono diversi popoli e contribuirono a far nascere l’idea di un’Europa unita. A Genova furono ricordati partigiani come Luciano Bolis, sopravvissuto alle torture e membro del Partito d’Azione, e Fiodor Andrianovic Poletaev, partigiano russo caduto nelle battaglie liguri, insignito della medaglia d’oro al valor militare e oggi commemorato con una via dedicata nella città. Le resistenze nazionali si fecero portavoce di valori condivisi come uguaglianza, stato di diritto e cooperazione. Mattarella ha sottolineato come questi principi continuino a rappresentare un dovere verso la tutela della libertà in Europa, soprattutto di fronte a nuove minacce. Oggi, il Parlamento Europeo incarna questa sovranità popolare che nacque da quella stagione storica.

Il richiamo alla partecipazione democratica e al rispetto dei valori di libertà

Il discorso di Mattarella ha voluto legare la memoria storica alla realtà contemporanea. La figura di Sandro Pertini, inviato dal CLNAI per superare divergenze politiche tra i partiti antifascisti, ricorda l’importanza della partecipazione attiva nella vita democratica. L’abbandono della politica e l’astensionismo, fenomeni sempre presenti, vanno contrastati per onorare i sacrifici della resistenza. Mattarella ha evocato anche la testimonianza di Guido Rossa, operaio ligure ucciso negli anni ’70 dal terrorismo, che rimane simbolo di coraggio nel difendere la repubblica. Il presidente ha infine ribadito che i valori nati da quella lotta non potranno mai venire meno, poiché rappresentano l’anima stessa della libertà e della convivenza civile italiana.

  • Marco Mintillo

    Marco Mintillo è un giornalista e blogger specializzato in cronaca e attualità, con una passione per i viaggi. Collabora regolarmente con Gaeta.it, un sito di riferimento per notizie e approfondimenti sulla città di Gaeta e oltre. Qui, Marco pubblica articoli che spaziano dall'analisi di eventi locali a questioni di rilievo internazionale, offrendo sempre una prospettiva fresca e dettagliata. La sua abilità nel raccontare i fatti attraverso la lente del viaggiatore gli ha guadagnato una fedele base di lettori che apprezzano la sua capacità di legare la cronaca mondiale alle storie del territorio.

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