Genitori di disabili gravissimi chiedono risposte sulla carenza di posti al centro Biancazzurro

Genitori di disabili gravissimi chiedono risposte sulla carenza di posti al centro Biancazzurro

Famiglie di persone con disabilità gravissima di San Benedetto del Tronto e Ascoli Piceno protestano in Regione Marche per l’attivazione urgente di dieci posti letto al centro Biancazzurro, tra tensioni e impegni politici.
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Famiglie di persone con disabilità gravissima protestano in Regione Marche per l'attivazione urgente di dieci posti letto al centro Biancazzurro di San Benedetto del Tronto, evidenziando gravi carenze nei servizi di assistenza sul territorio. - Gaeta.it

Da mesi i familiari di persone con disabilità gravissima attendono l’attivazione di dieci posti letto al centro Biancazzurro di San Benedetto del Tronto. Questo problema, che riguarda anche altre famiglie della provincia di Ascoli Piceno, è arrivato oggi fino alla sede della Regione Marche, dove sono stati alzati i toni per chiedere un intervento urgente. La vicenda ha acceso un confronto diretto tra i genitori preoccupati e le autorità politiche, evidenziando la difficoltà di assistenza e la mancanza di servizi adeguati sul territorio.

La protesta dei familiari in regione: il grido per dieci posti letto

I genitori e i congiunti di disabili con esigenze complesse si sono raccolti davanti a Palazzo Leopardi con cartelli che recitavano frasi di protesta come “Non siamo invisibili” e “la Regione è sorda”. Questi manifesti raccontano l’impazienza e la rabbia di chi si occupa quotidianamente di persone con disabilità grave, spesso costrette ad assistenza in casa senza supporti strutturati. La richiesta principale era chiara: attivare altri dieci posti letto al centro Biancazzurro, una struttura socio sanitaria pensata proprio a sostegno di chi ha bisogno di un’assistenza continuativa.

Le famiglie hanno aperto un confronto acceso con le istituzioni, mettendo sotto pressione la Regione affinché fornisse risposte concrete. Molte delle persone disabili coinvolte vivono con difficoltà enormi anche perché, in assenza di posti disponibili, sono state ricoverate in strutture per anziani, inadatte alle loro necessità. Il malessere e la protesta nascono anche da questa situazione: i luoghi di cura devono garantire i servizi specifici e il personale più idoneo.

L’incontro con la commissione sanità e i politici locali

All’iniziativa hanno partecipato figure chiave della politica regionale: Nicola Baiocchi, presidente della commissione sanità, Romano Carancini, vicepresidente, il governatore Francesco Acquaroli e la capogruppo del Pd Anna Casini. La presenza di questi esponenti mostra come la questione abbia raggiunto il massimo livello istituzionale regionale. La capogruppo del Pd e altri esponenti avevano già presentato un’interrogazione per chiedere delucidazioni alla giunta.

Durante l’incontro, le tensioni sono state evidenti. I familiari hanno descritto condizioni di vita molto impegnative, sottolineando l’assenza di un sostegno adeguato per chi deve provvedere all’assistenza in casa. La disperazione di una madre che ha dovuto prendersi cura del figlio di persona ha risuonato tra gli altri presenti, inducendo una diversa consapevolezza nello staff politico. Le richieste si sono concentrate sulle risorse disponibili e sui tempi per attivare i posti letto mancanti.

L’impegno della regione e i dubbi delle famiglie

Francesco Acquaroli, presidente della regione, ha risposto assumendo l’impegno di convocare il dipartimento salute per ottenere un rapporto sulla situazione del centro Biancazzurro. Il dirigente dottor Antonio Draisci sarà chiamato a fare una ricognizione sulle procedure amministrative ancora in corso relative all’attivazione dei posti letto. Acquaroli ha garantito di mettere in contatto le famiglie con il dipartimento per chiarire eventuali margini di intervento politico.

Tuttavia, l’incertezza resta palpabile tra i genitori. Sandro Tentella, uno dei rappresentanti delle famiglie, ha espresso dubbi netti sulle reali possibilità economiche e amministrative di mettere in atto la richiesta. La preoccupazione riguarda il rischio che, anche dopo un’analisi approfondita, le risposte possano limitarsi a confermare l’impossibilità di procedere senza fondi. Acquaroli ha precisato che attenderà il quadro completo prima di prendere posizione definitiva.

Le difficoltà quotidiane di chi assiste disabili gravi in provincia di ascoli piceno

La situazione del centro Biancazzurro riflette un problema più ampio che riguarda la gestione dei servizi per disabili gravi nelle Marche. Molte famiglie sono costrette ad un’assistenza fatta in casa, senza una rete di supporto solida, o vedono i propri cari inseriti in strutture non adeguate. San Benedetto del Tronto e i dintorni contano su poche risorse socio sanitarie dedicate a questo settore, con liste d’attesa lunghe e limitazioni concrete.

Le condizioni di vita di chi si occupa a tempo pieno del proprio familiare con handicap grave sono molto impegnative. Oltre alla fatica fisica e psicologica, si somma la frustrazione per la mancanza di aiuti. La protesta di questi giorni in Regione mette in luce un’urgenza che riguarda non solo le famiglie dirette ma tutto il sistema di assistenza, l’organizzazione e la distribuzione dei servizi pubblici destinati a persone con disabilità molto complesse.

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