Un gatto di nome Ramses, parte di una colonia felina ad Ascea, in provincia di Salerno, ha vissuto un’esperienza difficile dopo essere rimasto con il muso incastrato in una bottiglia tagliata. L’animale è stato avvistato mentre vagava spaventato tra le vie del paese, evitando qualsiasi avvicinamento e mostrando segni di sofferenza dovuti alla situazione. La vicenda è rapidamente diventata nota sui social dopo l’intervento di una donna del posto alla ricerca di aiuto per liberare Ramses.
Il gatto ramses e l’incidente con la bottiglia tagliata
Ramses fa parte di una colonia felina gestita nel comune di Ascea, dove molte persone si prendono cura dei gatti randagi. Qualche giorno fa il micio è stato trovato con il muso incastrato dentro una bottiglia di vetro, tagliata probabilmente da qualcuno e abbandonata per strada. Rimasto incapace di togliersela, ha iniziato a vagare tra le vie urbane senza riuscire a mangiare o bere. Questa condizione lo ha reso vulnerabile e molto spaventato. Il disagio e la paura avevano fatto di Ramses un animale irraggiungibile per il tempo necessario.
Il problema era evidente: la bottiglia bloccava la respirazione e il normale movimento del gatto, restringendo le vie per l’alimentazione e aggravando la sua condizione. L’incidente ha messo in pericolo la vita stessa di Ramses, lo sappiamo bene, perché così piccoli e fragili è facile che possano soccombere se bloccati in oggetti estranei. La presenza di quella bottiglia rappresentava quindi un rischio concreto per lui.
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La mobilitazione sulla rete sociale
Una residente di Ascea, notando Ramses mentre vagava pericolosamente e impaurito, ha lanciato un appello sui social network locali chiedendo aiuto. Il passaparola ha fatto il giro del paese in poche ore, ma il gatto non si lasciava avvicinare. Nemmeno i vigili del fuoco, presenti per dare supporto, sono riusciti a prenderlo a causa del nervosismo e della paura mostrata dall’animale.
Gli abitanti si sono organizzati per uno sforzo condiviso, cercando soluzioni per catturare Ramses senza ferirlo o stressarlo ulteriormente. L’appello ha coinvolto volontari e amanti dei gatti, che con pazienza hanno monitorato i suoi movimenti durante le giornate di fuga. L’obiettivo era uno solo: impedire che la situazione peggiorasse e riuscire a liberarlo al più presto.
La vicenda ha acceso l’attenzione sui rischi pericolosi per i gatti randagi causati da oggetti abbandonati nelle strade e più in generale sull’importanza di una convivenza più attenta tra cittadini e animali. Da qui è nata una maggiore consapevolezza locale che ha portato a una collaborazione più stretta per la protezione degli animali, specie quelli senza casa.
La liberazione di ramses e la ritrovata serenità
Dopo giorni di tensione e inseguimenti, Ramses ha finalmente permesso ai residenti di afferrarlo. Forse stanco e fidandosi di qualche voce amica, il gatto ha smesso di scappare appena si è visto avvicinare da mani pazienti e attente. Chi era presente ha potuto rimuovere la bottiglia con delicatezza, evitando qualsiasi danno ulteriore.
Dopo l’intervento Ramses ha avuto modo di bere e mangiare, riprendendo forza. Il sollievo dei volontari e dell’intera comunità di Ascea si è fatto subito sentire. La storia di quel gatto incastrato ha avuto un esito positivo grazie all’unione di più persone che non hanno voltato le spalle a un animale in difficoltà.
Un esempio di collaborazione sociale
L’episodio rimane un esempio concreto di come anche situazioni complicate possano risolversi con un po’ di attenzione e collaborazione tra cittadini. La presenza di Ramses e la sua salvezza ricordano quanto sia fragile la vita degli animali randagi e quanto serva un’azione diretta, quasi manuale, per proteggerli nel quotidiano.