Garante dei diritti delle persone private della libertà in Abruzzo sollecita donazioni di ventilatori e frigoriferi per le carceri

Garante dei diritti delle persone private della libertà in Abruzzo sollecita donazioni di ventilatori e frigoriferi per le carceri

La garante Monia Scalera lancia un appello ad imprese, cittadini e fondazioni per donare ventilatori e frigoriferi alle otto carceri dell’Abruzzo, migliorando le condizioni di vita durante l’estate.
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La garante Monia Scalera lancia un appello a imprese e cittadini per donare ventilatori e frigoriferi alle carceri abruzzesi, al fine di migliorare le condizioni di vita durante l’estate nelle strutture sovraffollate e datate. - Gaeta.it

La regione Abruzzo affronta ancora una volta la problematica legata alle condizioni ambientali all’interno delle sue strutture penitenziarie. L’appello a imprese e cittadini arriva dalla garante dei diritti delle persone private della libertà personale, Monia Scalera, che chiede donazioni di ventilatori e piccoli frigoriferi. La richiesta mira a migliorare le condizioni di vita dentro le otto carceri regionali, particolarmente soffocate durante i mesi estivi a causa di temperature elevate, sovraffollamento e strutture datate.

Le difficoltà climatiche nelle carceri abruzzesi durante l’estate

Le otto prigioni presenti in Abruzzo stanno vivendo difficoltà notevoli con l’arrivo della stagione calda. Le strutture, alcune risalenti a molti decenni fa, non sono state progettate per sostenere gli attuali disagi climatici. Durante l’estate, la temperatura interna sale molto, complici anche i problemi di ventilazione naturale quasi assente in molti reparti. Questo crea un ambiente pesante, strozzante, capace di far degenerare rapidamente le condizioni di salute di chi vi risiede.

Il sovraffollamento acuisce queste criticità. Lo spazio limitato, spesso non adeguato, fa sì che l’aria ristagni e che il caldo si diffonda in modo uniforme, senza vie di fuga. A risentirne non sono solo i detenuti, soggetti già fragili per diverse ragioni, ma anche il personale carcerario che lavora ogni giorno in queste condizioni. L’assenza di ventilatori o sistemi di raffreddamento peggiora la qualità dell’aria e il confort minimo indispensabile per la vita quotidiana.

L’appello della garante monia scalera alle imprese e alla comunità

Monia Scalera si è fatta portavoce di una richiesta precisa e urgente rivolta al mondo produttivo e a tutti coloro che hanno a cuore la situazione delle carceri abruzzesi. Nella sua nota ufficiale invita i produttori di ventilatori e frigoriferi a valutare donazioni di queste attrezzature alle istituzioni penitenziarie. Ma l’invito non si limita alle aziende: anche i cittadini e le fondazioni possono contribuire, direttamente o tramite fondi economici volti all’acquisto di questi strumenti.

La garante sottolinea come questi piccoli elettrodomestici rappresenterebbero un segno concreto di attenzione verso il rispetto della dignità umana. L’intervento migliorerebbe l’ambiente in cui vivono le persone ristrette, favorendo condizioni meno dolorose nei mesi caldi e, quindi, limitando possibili crisi sanitarie o psicologiche. È un appello a non dimenticare che il carcere, pur rimanendo una pena, deve sempre mantenere i principi fondamentali di tutela dei diritti delle persone.

La richiesta di incentivi fiscali per agevolare le donazioni

Per sostenere questo invito, Monia Scalera suggerisce anche l’istituzione di agevolazioni fiscali rivolte alle imprese che accettano di partecipare a questa iniziativa donando ventilatori e frigoriferi. L’idea mira a stimolare la solidarietà delle aziende, offrendo un vantaggio economico per il loro gesto. L’intervento potrebbe così coinvolgere più attori e contribuire a creare un circuito di aiuto concreto senza gravare eccessivamente sui bilanci delle imprese.

Non è un caso che la garante abbia richiamato non solo le imprese abruzzesi, ma sollecitato anche il tessuto industriale nazionale. L’auspicio è che la coscienza civica oltrepassi i confini regionali, per costruire un sostegno diffuso e duraturo alle carceri italiane, a partire dall’Abruzzo. Scuole, associazioni e cittadini, ognuno con le proprie possibilità, possono aderire a questa causa, dimostrando impegno e responsabilità sociale.

L’appello di Monia Scalera rappresenta un richiamo pubblico in un momento critico, dove la salute e la dignità di chi vive dietro le sbarre rischiano di essere messe ulteriormente in pericolo dal caldo estivo e dalle carenze infrastrutturali. I prossimi mesi saranno decisivi per capire se la comunità, tra imprese e privati, saprà rispondere all’invito, offrendo un aiuto concreto e misurabile.

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