Gara per impianto di preridotto a taranto, il consiglio di stato conferma annullamento dell’aggiudicazione a paul wurth

Gara per impianto di preridotto a taranto, il consiglio di stato conferma annullamento dell’aggiudicazione a paul wurth

Il Consiglio di Stato conferma l’annullamento dell’appalto per l’impianto preridotto di ferro a Taranto, sospendendo l’assegnazione a Paul Wurth e avviando una nuova gara per rispettare i fondi del Pnrr.
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La gara per la costruzione dell’impianto di preridotto di ferro a Taranto, finanziato dal Pnrr, è stata annullata dal Consiglio di Stato per irregolarità nell’offerta di Paul Wurth, con la procedura d’appalto da rifare da zero. - Gaeta.it

La realizzazione dell’impianto per la produzione del preridotto di ferro a Taranto, destinato ad alimentare i forni elettrici ex Ilva, dovrà riprendere da zero la procedura di appalto. Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza del Tar di Lecce che sospende l’assegnazione dell’appalto alla società Paul Wurth. Il progetto, inserito nel Pnrr con una dotazione di un miliardo di euro, ha subito rallentamenti e ora affronta una nuova fase di gara.

Il progetto dell’impianto preridotto e i fondi del pnrr

L’impianto di preridotto di ferro è pensato per fornire materiale ai futuri forni elettrici dell’ex Ilva, partecipando al processo di riduzione delle emissioni e alla decarbonizzazione dell’area industriale di Taranto. Questo progetto chiave ha ricevuto un finanziamento di un miliardo di euro nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Prima inserito durante il governo guidato da Mario Draghi, il finanziamento è stato mantenuto e confermato con il decreto legge numero 19 del 2 marzo 2024, sotto l’amministrazione Meloni.

La rimodulazione del progetto era motivata dalla tempistica non immediata per avviare i cantieri e dall’evidente necessità di definire in modo chiaro la fase preliminare dell’opera. Il Pnrr prevedeva entro il 2026 l’utilizzo dei fondi stanziati, ma l’iter progettuale e burocratico aveva accumulato ritardi. Quindi la decisione di spostare i fondi in un decreto legge ha consentito di evitare la perdita delle risorse, anche se il cammino resta complesso.

L’impianto rappresenta una tappa centrale per il rilancio del polo siderurgico di Taranto, puntando a sostituire il preridotto tradizionale con un sistema più efficiente e meno inquinante. Il ruolo di Dri d’Italia, società partecipata da Invitalia, è quello di gestire il progetto e coordinarne la realizzazione.

Come è andata la gara d’appalto

La gara per l’assegnazione della progettazione e costruzione dell’impianto ha visto la presentazione di due offerte concorrenti. La prima, basata sulla tecnologia Midrex, era proposta dalla società Paul Wurth Italia in collaborazione con Midrex Technologies Inc. La seconda, invece, utilizzava la tecnologia Energiron e coinvolgeva Danieli & Co. Officine Meccaniche spa e Tenova spa, parte del gruppo Techint.

Ad agosto 2023, Dri d’Italia aveva aggiudicato l’appalto a Paul Wurth. A questa decisione Danieli ha risposto con un ricorso amministrativo. Oltre a Danieli, nel procedimento giudiziario erano coinvolte anche Paul Wurth e la stessa Dri d’Italia, oggetto delle contestazioni sollevate.

Il Consiglio di Stato, nella quinta sezione, ha effettuato valutazioni sull’interesse delle parti coinvolte. Paul Wurth aveva presentato un ricorso incidentale per tutelarsi nel caso l’aggiudicazione fosse stata annullata. Danieli, invece, aveva cercato di invalidare l’intera procedura di gara, puntando a ottenere una nuova selezione per potervi partecipare.

I giudici hanno sottolineato che l’interesse principale tutelato con la riedizione della gara è quello della concorrenza e della possibilità per tutte le parti di presentare nuove offerte, e non semplicemente l’esclusione dell’aggiudicatario attuale.

La motivazione del consiglio di stato sull’offerta non conforme

Secondo la Corte, l’offerta presentata da Paul Wurth non rispettava le richieste specifiche contenute nel bando di gara. In particolare, veniva sottolineata l’assenza dell’impegno alla realizzazione completa dell’impianto, un fattore indispensabile visto che la gara era indetta in modalità “chiavi in mano”.

Questo significa che l’azienda aggiudicatrice avrebbe dovuto progettare e costruire l’impianto, consegnandolo pronto per l’uso. Invece, la proposta di Paul Wurth si limitava alla sola progettazione e fornitura dell’opera, senza includere la parte fondamentale della costruzione fisica.

Elemento distintivo dell’offerta

Il Consiglio di Stato ha evidenziato che rilevare questa violazione non richiede particolari competenze tecniche, trattandosi di una differenza sostanziale e facilmente verificabile. La sentenza afferma che l’offerta di Paul Wurth rientra nella categoria di contratti parziali, mentre la gara ne richiedeva uno completo.

Questa valutazione ha determinato la conferma da parte del Consiglio di Stato della decisione del Tar di Lecce di annullare l’aggiudicazione. Non si tratta di una sostituzione del giudizio tecnico dell’amministrazione, ma di un controllo formale sulla rispondenza delle offerte alle condizioni del bando.

La respinta richiesta di risarcimento da parte di danieli

Danieli aveva richiesto un risarcimento per presunti danni derivati dall’affidamento dell’appalto a Paul Wurth. Il Consiglio di Stato ha respinto questa richiesta, ritenendo che non sia stata fornita alcuna prova concreta del danno subito. Non basta neanche un calcolo probabilistico o presuntivo in assenza di elementi certi.

Inoltre, viene chiarito che Danieli non può subentrare nel contratto tra Dri d’Italia e Paul Wurth, poiché il contratto non è stato né stipulato né formalizzato fino a questo momento, essendo appunto oggetto del contenzioso.

La sentenza si concentra quindi solo sulle irregolarità dell’offerta di Paul Wurth, senza riconoscere danni economici o altre conseguenze che possano giustificare un risarcimento per Danieli.

Le operazioni per la nuova gara dovranno partire daccapo, lasciando aperti scenari incerti sull’evoluzione del progetto e sulla tempistica di realizzazione dell’impianto. Sullo sfondo resta il pressing per rispettare le scadenze del Pnrr e non compromettere i finanziamenti stanziati per questa infrastruttura cruciale per Taranto.

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