Furto sacrilego al santuario di Racconigi: rubato il reliquiario di san Giuda Taddeo nella notte del 13 giugno

Furto sacrilego al santuario di Racconigi: rubato il reliquiario di san Giuda Taddeo nella notte del 13 giugno

Un furto al santuario della Madonna delle Grazie di Racconigi ha sottratto il reliquiario d’oro con la reliquia di san Giuda Taddeo e altri oggetti sacri, scatenando allarme sulla sicurezza dei luoghi di culto.
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Il santuario della Madonna delle Grazie a Racconigi è stato vittima di un furto, con il trafugamento del reliquiario d’oro contenente la reliquia di san Giuda Taddeo e altri oggetti sacri, scatenando dolore nella comunità e sollevando urgenti riflessioni sulla sicurezza dei luoghi di culto. - Gaeta.it

Il santuario della Madonna delle Grazie a Racconigi, piccolo centro del cuneese, è stato teatro di un furto durante la notte tra il 12 e il 13 giugno 2025. Un gruppo di ladri ha preso di mira uno degli oggetti più preziosi della chiesa, trafugando il reliquiario d’oro contenente la reliquia di san Giuda Taddeo, un santo molto venerato nella tradizione cattolica. Il gesto ha scosso la comunità locale, ponendo nuovamente l’attenzione sulla vulnerabilità dei luoghi di culto e sul valore che queste reliquie hanno, non solo sul piano religioso, ma anche storico e culturale.

Il furto pianificato e le modalità dell’irruzione al santuario

L’incursione al santuario è avvenuta con precisione e rapidità tra mercoledì 12 e giovedì 13 giugno nella notte. I ladri hanno forzato una finestra laterale, utilizzando una scala che sembra sia stata portata sul luogo poco prima dell’azione. Questo dettaglio dimostra una chiara preparazione e conoscenza del posto. Una volta entrati, i malviventi si sono diretti subito verso l’altare laterale, dove era custodito il reliquiario che conteneva la reliquia di san Giuda Taddeo.

Il valore simbolico del reliquiario

Il reliquiario era un dono significativo offerto dal cardinale Francesco Marchisano, originario di Racconigi e deceduto nel 2014. Il fatto che sia stato trafugato proprio questo oggetto carico di un duplice valore, sia spirituale che simbolico per la comunità, accentua l’importanza del furto. L’intera azione si è consumata in pochi minuti, senza che nessuno riuscisse a intervenire.

L’allarme è stato lanciato solo dopo la scomparsa dei ladri, quando monsignor Gianfranco Troya, rettore del santuario, ha scoperto il danno e la sparizione del reliquiario. Purtroppo, la chiesa era deserta e nella zona non si trovavano fedeli o passanti in grado di fermare i ladri o tentare una reazione. Sul posto sono arrivati con prontezza i carabinieri di Racconigi, che hanno iniziato a raccogliere testimonianze, cercando di recuperare immagini dalle telecamere di sorveglianza nei dintorni.

Oggetti sacri trafugati e possibile destinazione sul mercato illecito

Il furto non si è limitato al solo reliquiario. Secondo le prime indagini, i ladri hanno portato via anche altri oggetti sacri conservati nel santuario. Sono stati sottratti alcuni candelabri, calici e ornamenti liturgici, che presentano un certo valore sia materiale che artistico. Questi manufatti non sono solo simboli religiosi, ma hanno anche un pregio legato all’artigianato e alla storia ecclesiastica della zona.

Le autorità sospettano che questi oggetti possano finire sul mercato nero dell’antiquariato o, in alternativa, essere fusi per estrarre l’oro contenuto. Un destino che, oltre a cancellare la dimensione spirituale, priverebbe la comunità di testimonianze importanti. La dinamica conferma come i furti nei luoghi di culto non abbiano soltanto un impatto simbolico ma rispondano anche a motivazioni economiche.

Problematiche di sicurezza e precedenti

Il rischio di vedersi sottrarre patrimoni religiosi si ripete spesso in varie località, specialmente dove la vigilanza notturna rimane scarsa o assente. A Racconigi si sta lavorando per capire se ci siano stati complici o segnalazioni pregresse, ma nulla di certo è emerso finora. La speranza resta quella di recuperare tutto quanto possibile.

Reazioni della comunità e riflessioni sulla sicurezza nei luoghi di culto

La comunità di Racconigi ha reagito con grande dolore e sgomento dopo la notizia del furto. Il santuario della Madonna delle Grazie rappresenta un punto di riferimento per la spiritualità del paese e un centro di richiamo per fedeli provenienti da tutto il Piemonte e aree limitrofe. La reliquia di san Giuda Taddeo era particolarmente cara ai devoti: il santo è noto per essere patrono delle cause disperate ed è oggetto di pellegrinaggi assidui.

Nei giorni successivi all’accaduto, gruppi di fedeli si sono ritrovati per pregare e manifestare il loro senso di perdita. Il furto è stato definito non solo come una sottrazione materiale, ma come un colpo all’identità religiosa e storico-culturale della comunità. Sono emersi appelli affinché si intervenga per rafforzare la sicurezza nei luoghi di culto, soprattutto quelli situati in piccoli centri dove le risorse per la vigilanza sono limitate.

Coinvolgimento delle autorità ecclesiastiche

Il dibattito ha preso piede non solo ai livelli locali ma anche tra le autorità ecclesiastiche, che hanno evidenziato la necessità di proteggere reliquie e beni sacri con sistemi di allarme più adeguati. In effetti, diversi episodi analoghi si verificano ogni anno in Italia. La questione non riguarda solo Racconigi, ma si inserisce in un contesto più ampio dove la tutela del patrimonio religioso richiede attenzione costante.

Stato delle indagini e prospettive per il recupero del reliquiario

Le indagini aperte dai carabinieri di Racconigi seguono varie piste dopo il furto del 13 giugno. Gli inquirenti stanno analizzando ogni possibile traccia, incluse le registrazioni video e le testimonianze da parte di residenti o passanti. La complessità dell’azione criminale fa supporre un’organizzazione piuttosto strutturata, non un episodio casuale.

L’obiettivo principale delle forze dell’ordine è il ritrovamento del reliquiario d’oro con la reliquia di san Giuda Taddeo, che per la comunità rappresenta più di un semplice oggetto. Parallelamente, si cerca di recuperare gli altri beni trafugati. Autorità civili e religiose hanno rivolto un appello per quanto riguarda la collaborazione dei cittadini, invitando chiunque abbia notizie a farsi avanti.

Nel frattempo, il santuario di Racconigi continua ad accogliere i fedeli, anche se la sua atmosfera è segnata da questo episodio. La speranza che le indagini portino a un esito positivo resta viva, così come la consapevolezza che proteggere patrimonio e simboli richiede una vigilanza più attenta e strumenti adeguati. Resta aperto il confronto su come garantire la sicurezza di tutti quei luoghi che custodiscono storia, fede e cultura.

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