Tre uomini, tutti originari del rione Lauro di Fuorigrotta, sono stati arrestati per il furto di un prezioso orologio Patek Philippe dal valore di oltre 100 mila euro, ai danni del calciatore del Napoli, David Neres. L’episodio, avvenuto il primo settembre, si è rivelato una rapina ben orchestrata, nei dettagli di cui ora si fa chiarezza grazie alle indagini condotte dai carabinieri di Napoli.
I dettagli della rapina
È emerso che i tre presunti autori del furto sono Gianluca Cuomo, Giuseppe Vitale e Giuseppe Vecchione. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, l’azione criminale sarebbe stata preparata nei minimi dettagli. I tre, dopo aver messo a segno il colpo, si sono sentiti soddisfatti, esprimendo la loro gioia in conversazioni intercettate dagli investigatori. Durante una di queste, uno di loro esclamava: “Mamma mia che mostro… questo vale 100 patate”, riferendosi al valore inestimabile dell’orologio rubato.
Subito dopo il furto, i rapinatori si sono sbarazzati degli indumenti utilizzati per il colpo, dimostrando di avere un certo grado di esperienza in queste situazioni. La complicità di un familiare, in particolare il padre di uno di loro, che lavora per l’azienda incaricata della gestione dei rifiuti in città, ha sollevato ulteriori interrogativi sul contesto sociale in cui si muovono questi giovani.
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Dalle intercettazioni sono emersi dettagli sul prezzo che pensavano di poter ottenere dalla rivendita dell’orologio: “Ci siamo sistemati… 120,130 mila euro ci devono dare”, affermavano i rapinatori, dimostrando un certo grado di conoscenza riguardo all’oggetto del furto. Cuomo, in particolare, ha chiesto di controllare le scritte specifiche su di esso, come “Tiffany & Co.” e “Geneve”, rivelando un approccio professionale nella gestione del bottino.
Le prove e le indagini
Le indagini, sotto la supervisione della procura di Napoli, hanno avuto un impulso significativo grazie alle riprese delle telecamere di sorveglianza installate nella zona. Le immagini mostrano chiaramente uno scooter, usato dai rapinatori, che segue il minivan di Neres. Tuttavia, è interessante notare che le telecamere non sono riuscite a filmare il momento esatto del furto, avvenuto poco dopo.
Successivamente, un’altra telecamera ha catturato un’auto in cui i tre si sono riuniti, confermando i sospetti degli investigatori. È stata una microspia già installata su quest’auto in un’altra indagine a permettere di intercettare i dialoghi tra i rapinatori, rivelando i loro piani e le loro confidenze.
La rapina a danno di David Neres è stata accolta con sconcerto, non solo per il valore del bottino, ma anche per la violenza del gesto. Arrivato in Italia da soli pochi giorni, Neres ha subito un grave “benvenuto” nella sua nuova vita professionale, segnando un inizio non certo facile.
La pronta risposta delle autorità locali, grazie al lavoro sinergico delle forze dell’ordine, ha permesso di rintracciare in tempi rapidi i colpevoli di un reato che ha scosso non solo il mondo dello sport, ma anche la comunità di Fuorigrotta.