La gestione delle spiagge libere nei due chilometri dei cosiddetti “Cancelletti” a Ostia sta scatenando forti critiche da parte di Fratelli d’Italia. A stagione estiva iniziata da tempo, le aree restano prive di servizi igienici e di assistenza, suscitando preoccupazioni sul decoro e sulla salute pubblica nel litorale romano. Le contestazioni si focalizzano sulle responsabilità dell’amministrazione capitolina e sui ritardi nella gestione dei bandi di affidamento.
Situazione critica sulle spiagge libere di ostia tra degrado e assenza di servizi
Il tratto di litorale libero definito come i “Cancelletti“, lungo circa due chilometri, si presenta in condizioni di netto degrado. Mancano bagni pubblici funzionanti, punti ristoro e la presenza di bagnini di salvataggio. La carenza di queste strutture fondamentali rende il luogo poco sicuro e inadeguato a ospitare le migliaia di persone, residenti e turisti, che frequentano la zona durante i mesi estivi.
Le parole di gianluca caramanna e la denuncia sulle condizioni igieniche
Secondo il deputato Gianluca Caramanna, responsabile turismo di Fratelli d’Italia e consigliere del ministro Santanché, l’amministrazione comunale di Roma ha mostrato una gestione approssimativa e fallimentare. Le immagini raccolte da un’inchiesta di Adnkronos mostrano strutture chiuse, rifiuti e situazioni igienico-sanitarie allarmanti, con la presenza di escrementi in spiaggia e odori sgradevoli. Questa condizione compromette non solo il decoro della capitale ma anche la salute pubblica.
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Il ritardo nell’affidamento dei servizi tramite gara, che si è conclusa soltanto a stagione ormai avviata, è un problema che pesa gravemente sull’organizzazione dell’accoglienza. Caramanna ha sottolineato che Roma aveva mesi per prepararsi a questa gestione, ma sembra mancare una progettualità concreta per un’area di grande valore ambientale e sociale. Il disservizio costringe gli utenti a arrangiarsi come possono, spesso tra la vegetazione e nei pressi di dune che non offrono alcun supporto igienico adeguato.
Gli esperti sanitari, come l’Ordine dei Medici e gli igienisti pubblici, hanno già definito la situazione “gravemente inadeguata“. Un guasto che mette a rischio la salute pubblica e rende evidente la pace precaria dell’amministrazione comunale nel garantire neppure i servizi più elementari sulle spiagge libere della Capitale.
Le critiche della senatrice cinzia pellegrino sull’immagine di roma nel litorale
La senatrice di Fratelli d’Italia Cinzia Pellegrino ha definito il degrado nelle spiagge libere di Ostia una ferita aperta per l’immagine di Roma. In piena estate, con migliaia di persone che affollano il litorale, la mancanza di bagni pubblici, punti ristoro e centri di assistenza segna un livello di incuria che la capitale non può permettersi.
Pellegrino collega la situazione ai ritardi nell’affidamento dei servizi e all’insufficiente programmazione da parte dell’amministrazione capitolina. I mesi di stallo e la mancanza di una visione chiara per la gestione delle spiagge hanno aggravato la crisi. Però la senatrice accusa anche il municipio X, che sovrintende il territorio interessato. Secondo lei, anche questo livello amministrativo si è trovato impreparato di fronte al problema, nonostante fosse a conoscenza delle difficoltà già da due anni.
Per chiedere maggiori spiegazioni e soluzioni, Fratelli d’Italia ha presentato una richiesta per una riunione straordinaria dell’Assemblea Capitolina. L’obiettivo è far luce sulla gestione della stagione balneare e discutere interventi concreti per uscire dall’impasse. Pellegrino evidenzia come la situazione comprometta l’economia locale, strettamente legata alle attività balneari, e danneggi la reputazione di Roma come capitale dotata di un mare fruibile e curato.
La posizione di mariacristina masi sui ritardi e la gestione centralizzata
La consigliera capitolina di Fratelli d’Italia Mariacristina Masi ha indicato direttamente il sindaco Roberto Gualtieri come responsabile della gestione problematica del litorale romano. Masi spiega che la decisione del Campidoglio di togliere le deleghe al Municipio X, affidando il controllo delle spiagge all’assessorato al patrimonio, ha peggiorato la situazione. Il passaggio a una gestione centralizzata è avvenuto senza che gli uffici fossero adeguatamente organizzati.
Solo ad aprile, poche settimane prima dell’avvio della stagione balneare, si è potuta svolgere una riunione con l’assessore Tobia Zevi. In quella sede era stato assicurato che il bando per la gestione di Castelporziano, un’altra area del litorale romano, sarebbe stato pubblicato a breve. Nonostante questa promessa, il bando è arrivato con un forte ritardo: un mese dopo la riunione, si è reso necessario sollecitare nuovamente per la pubblicazione.
Masi segnala anche un errore materiale presente nel bando per le spiagge libere di Ostia, riguardante i punteggi assegnati alle ditte partecipanti. Per evitare l’annullamento della procedura, il Comune dovrà correggere questo errore, ma il problema indica la fretta e la superficialità con cui si è lavorato. Il bando stesso appare contraddittorio, perché richiede dieci anni di esperienza specifica, mentre gli altri bandi per le spiagge della città indicano un requisito di soli cinque anni.
La consigliera è stata promotrice della creazione di una commissione speciale dedicata al litorale per accompagnare l’assessorato al patrimonio nella gestione di questa vasta area, che comprende 18 chilometri di costa, 70 stabilimenti e numerosi arenili liberi, ma la proposta è stata respinta. Al momento, infatti, manca ancora un ufficio dedicato esclusivamente alla supervisione della costa romana.
Il ritardo e le scelte organizzative hanno portato a un ritardo generalizzato nei bandi e nelle assegnazioni. In particolare, il progetto di Castelporziano doveva iniziare come un’operazione di project financing. Il Comune, però, è concessionario diretto di quelle spiagge, quindi avrebbe dovuto rispettare i vincoli della concessione, cosa che non è stata valutata nella fase iniziale. A quel punto si è deciso di optare per un bando tradizionale, ma ormai il tempo era scaduto per garantire un avvio regolare della stagione balneare.
La situazione rappresenta un serio problema di coordinamento e di capacità amministrativa, visto che questi spazi costieri hanno anche un valore economico e sociale molto rilevante per la città di Roma e i suoi abitanti.