Il dramma che ha colpito Frascati con l’assassinio di Marcello De Angelis ha scosso profondamente la comunità locale. Il giovane di 25 anni, accoltellato mentre cercava di difendere la sua famiglia, viene ricordato come un ragazzo gentile e sempre pronto ad aiutare gli altri. La sua tragica storia si intreccia con il dolore e la rabbia degli amici e dei familiari, che non riescono a comprendere come una serata possa essere finita in modo così drammatico.
Un giovane dalla personalità straordinaria
Marcello De Angelis lavorava in una gelateria di Frascati da due anni e mezzo, dove era ben voluto da tutti. Massimo, un suo collega e amico, lo descrive come un ragazzo dal “volto da cattivo”, ma con un cuore d’oro. “Era sempre col sorriso, amato da tutti”, dice Massimo, mentre inizia a raccontare i ricordi condivisi. Nonostante avesse recentemente cambiato lavoro, passando a fare l’ascensorista, la sua voglia di stabilizzazione e di cambiamento lo portava a coltivare sogni e ambizioni, tutti spezzati da un brutale fendente.
Il 25enne è stato colpito durante un alterco avvenuto tra familiari, quando si è trovato a difendere anche il nipote quindicenne e la sorella dagli attacchi di Manolo Colecchia, il padre dell’adolescente coinvolto nella disputa. “Forse il suo istinto protettivo era dovuto alla perdita dei genitori”, riflette Massimo, sottolineando quanto fosse incredibile il modo in cui Marcello fosse sempre pronto ad affrontare le difficoltà per le persone a cui voleva bene. “È sceso a mani nude, pronto ad affrontare il pericolo”, conclude, visibilmente colpito dalla tragedia.
I luoghi d’incontro e gli amici di una vita
Frascati, la città che ha visto crescere Marcello, si riempie di emozioni ogni volta che si parla di lui. Passeggiando per le vie del centro, ci si imbatte in tanti piccoli angoli che erano parte della sua quotidianità. Daniele Terranella, proprietario di un pub frequentato da Marcello e dai suoi amici, lo ricorda come uno dei suoi primi compagni di avventura. “Spendavamo le serate insieme, sempre con un sorriso”, racconta con affetto, rivelando che Marcello fosse un ragazzo timido, ma molto amato da tutti.
La sera prima della sua morte, Marcello era proprio lì, seduto accanto a Daniele, ignaro del destino che lo attendeva. “Era impossibile pensare che sarebbe successo qualcosa di brutto”, dice Daniele con tristezza, ricordando anche come quel giovane rifiutasse sempre di bere alcol, cosa che lo faceva diventare bersaglio di scherzi amichevoli. Con un gesto toccante, Marcello aveva anche lasciato una mancia al proprietario del locale per la figlia, un chiaro segno del suo grande cuore.
“Marcello sentiva che quella sera era speciale,” prosegue Daniele, rammaricato. “Voleva cambiare vita, avvicinarsi ancora di più a noi.” Gli amici sono convinti che se avesse avvertito che sarebbe successo qualcosa, avrebbe fatto di tutto per evitarlo.
La ricerca di giustizia e la memoria di Marcello
La ferita lasciata da questa tragica perdita è profonda e richiede tempo per guarire. Dopo quanto accaduto, fra le strade di Frascati e nei cuori di chi lo conosceva, la richiesta di giustizia è forte. I suoi amici, arrabbiati, vorrebbero vedere il colpevole punito in modo adeguato. Daniele esprime a gran voce il desiderio che giustizia venga fatta. “Non puoi ammazzare una persona così,” dice con frustrazione. La comunità non si arrenderà e lotterà affinché il nome di Marcello resti vivo, affinché il suo ricordo possa servire da monito.
I sentimenti di perdita, nostalgia e determinazione si intrecciano; la speranza di un po’ di giustizia è ora ciò che spinge chi lo ha amato a voler mantenere vivo il suo spirito. Marcello De Angelis non solo resterà nel cuore di chi l’ha conosciuto, ma diventerà anche simbolo di coraggio e altruismo.