Forza italia spinge per accordo integrativo regionale a sostegno dei medici di medicina generale nelle marche

Forza italia spinge per accordo integrativo regionale a sostegno dei medici di medicina generale nelle marche

Forza Italia sollecita la Regione Marche sull’attuazione dell’accordo integrativo regionale per migliorare le condizioni di lavoro dei medici di medicina generale e affrontare la carenza di professionisti.
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Forza Italia nelle Marche sollecita l’attuazione dell’accordo integrativo regionale per migliorare le condizioni di lavoro dei medici di medicina generale e affrontare la carenza di professionisti, puntando su orari più flessibili e sostenibili. - Gaeta.it

L’attenzione sul futuro dei medici di medicina generale nelle Marche si concentra sull’accordo integrativo regionale , considerato da Forza Italia uno strumento chiave per migliorare le condizioni di lavoro e attrarre nuovi professionisti. In un contesto dove la carenza di medici rappresenta una sfida concreta, il gruppo politico regionale ha sollecitato chiarimenti sulle tempistiche di attuazione e sulle modalità di applicazione di questo accordo.

L’interrogazione di forza italia sul ruolo unico e l’accordo integrativo regionale

Jessica Marcozzi, capogruppo di Forza Italia in Regione Marche, insieme ai consiglieri Gianluca Pasqui, Mirko Bilò, Giovanni Dallasta e Linda Elezi, ha rivolto un’interrogazione all’assessore Filippo Saltamartini. La richiesta nasce dalle preoccupazioni espresse dai sindacati dei medici, in particolare riguardo al Ruolo Unico, una modalità operativa che interessa i medici di medicina generale. Forza Italia ha chiesto informazioni precise sulle tempistiche con cui la Regione intende attivare l’AIR, fondamentale per definire un ventaglio di attività orarie che contempli sia le ore diurne sia quelle notturne.

L’obiettivo è mettere a disposizione dei medici un quadro di lavoro più sostenibile e attrattivo, adatto a rispondere alla carenza progressiva di medici sul territorio. La situazione attuale, con una offerta oraria limitata e poco flessibile, scoraggia chi deve iniziare questo percorso professionale.

Difficoltà nell’attrarre nuovi medici di famiglia: il ruolo dell’offerta oraria

La carenza di medici di famiglia è aggravata da un problema strutturale legato alla scarsissima attrattività dell’orario di lavoro. L’attuale sistema non prevede infatti una articolazione tra le ore diurne e quelle notturne che possa essere considerata sostenibile dai nuovi medici. Questa incapacità di offrire un orario di lavoro bilanciato penalizza in modo particolare chi deve entrare in servizio con il Ruolo Unico, che richiede un accordo specifico per riconoscere e organizzare i vari turni.

Jessica Marcozzi ha evidenziato che i medici che frequentano il Corso di Formazione Specifico in Medicina Generale sono già in allarme. Molti hanno infatti annunciato che, nelle condizioni attuali, non passeranno alla convenzione che potrebbero ora ottenere; preferiranno aspettare che l’AIR sia formalmente riconosciuto, così da avere certezze su un’organizzazione oraria più adeguata. Questo rischio di rinuncia preclude il ricambio generazionale previsto e aumenta la difficoltà nel coprire le necessità di assistenza sul territorio.

L’importanza politica e sindacale dell’accordo integrativo regionale

Forza Italia sostiene che la strada intrapresa dalla Regione Marche vada esattamente nella direzione auspicata dal gruppo politico e dai sindacati di categoria. L’introduzione di un accordo integrativo regionale per i medici di medicina generale è vista come una risposta concreta e urgente al problema della carenza di professionisti sul campo.

La collaborazione tra enti regionali e rappresentanze dei medici sembra ormai necessaria per evitare il deterioramento del sistema assistenziale locale. L’Accordo Integrativo Regionale punta a definire un quadro di regole che consenta una distribuzione di attività e un orario di lavoro che si adattino alle esigenze di medici e pazienti. Senza questo strumento, molte aree rischiano di perdere assistenza medica o di dover far fronte a una situazione precaria che comprometterebbe la qualità del servizio.

Lo scenario marchigiano rappresenta infatti un caso emblematico di quanto la gestione del personale sanitario e la definizione di condizioni di lavoro adeguate siano elementi decisivi per mantenere l’efficacia dell’assistenza pubblica nelle zone meno servite.

La posizione dell’assessore e i prossimi passi in regione marche

L’assessore Filippo Saltamartini è stato chiamato a chiarire i tempi per l’attuazione di questo accordo, che appare cruciale per riattivare il ricambio nelle liste dei medici di medicina generale. Le risposte ufficiali arriveranno nelle prossime settimane, ma la pressione politica e sindacale si fa sempre più intensa.

L’interpellanza di Forza Italia riflette la preoccupazione diffusa tra operatori e pazienti: da un lato serve un piano che definisca delle regole chiare, dall’altro occorre fare presto per evitare che i medici alle soglie della professione rinuncino a stabilizzarsi nelle Marche. Il quadro normativo dell’AIR dovrà quindi contemperare esigenze organizzative con la necessità di rendere appetibile l’ingresso in Medicina Generale, soprattutto attraverso una offerta oraria più ampia e flessibile.

Nella stessa direzione si muovono le richieste avanzate dai sindacati, che spingono oggi come ieri per soluzioni che non penalizzino professionalità fondamentali per il sistema sanitario regionale. La Regione, intanto, resta sotto osservazione.

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