La fondazione edmund mach di san michele dell’adige ha recentemente celebrato un traguardo significativo con il riconoscimento ufficiale dell’anno di specializzazione post-diploma per la formazione dell’enotecnico. La normativa introdotta dal decreto legge 7 aprile 2025, n. 45, convertito in legge il 5 giugno 2025 , ha collocato questo titolo al quinto livello del quadro nazionale delle qualificazioni, conferendo ufficialità e peso legale a una figura professionale fondamentale per il settore vitivinicolo italiano.
Iter legislativo e partecipazione istituzionale alla conferenza stampa della fem
A san michele dell’adige, il 17 giugno 2025 la fondazione edmund mach ha organizzato una conferenza stampa per celebrare il riconoscimento ottenuto. All’incontro hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e del mondo della viticoltura: il presidente della provincia autonoma di trento, maurizio fugatti; l’onorevole vanessa cattoi, deputato della repubblica italiana; l’assessore provinciale giulia zanotelli; il presidente della fem, francesco spagnolli; il dirigente del centro istruzione e formazione manuel penasa; oltre al sindaco di san michele all’adige alessandro ziglio e ad esponenti di assoenologi del trentino.
La trasformazione legislativa
La trasformazione legislativa deriva dall’approvazione in parlamento del decreto legge n. 45 del 7 aprile 2025, convertito con legge n. 79 del 5 giugno. Questa norma ufficializza la qualifica di enotecnico, che fino ad oggi era in una situazione di limbo a causa di lacune normative emerse dopo la riforma scolastica del 2010. Il provvedimento è stato accolto con favore da operatori e istituzioni perché fornisce certezze e valorizza un percorso formativo radicato da decenni a san michele.
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Il valore del riconoscimento nel quadro nazionale ed europeo delle qualificazioni
Il riconoscimento ottenuto colloca il titolo di enotecnico al quinto livello del Quadro Nazionale delle Qualificazioni , identico a quello attribuito ai corsi post-diploma biennali in altri settori. Il decreto legge riempie un vuoto derivato dalla soppressione del percorso enotecnico sessennale con esame di stato, garantendo a questa figura la possibilità di rilascio del titolo ufficiale.
Parole di francesco spagnolli
Francesco spagnolli, presidente della fem, spiega che questa nuova formula 5+1 indica cinque anni di istruzione secondaria più un anno di specializzazione. L’ultimo anno, appunto, serve non solo a completare il percorso col rilascio del titolo formale ma anche ad acquisire crediti per chi volesse poi iscriversi a corsi universitari, ad esempio per diventare enologo.
La normativa lega il titolo a competenze professionali ben definite e dà un riconoscimento valido anche in ambito europeo, ponendo basi solide per un futuro sviluppo didattico e professionale. Il provvedimento segna una svolta perché valorizza un modello didattico che abbina teoria e pratica, tipico della fem e delle scuole enologiche italiane.
Origini e sviluppo del percorso enotecnico alla fondazione edmund mach
La fondazione edmund mach, attiva dal 1958 con l’istituto tecnico agrario, rappresenta uno dei poli più consolidati per la formazione enologica in italia. Da allora ha diplomato quasi mille enotecnici che operano nel settore vitivinicolo.
Ricordo di manuel penasa
Manuel penasa, dirigente del centro istruzione e formazione, ricorda che la riforma scolastica del 2010 aveva ostacolato il rilascio del diploma di enotecnico, creando difficoltà per scuole e studenti. Da qui è partita una rete nazionale di scuole enologiche guidata dalla fem con il sostegno di assoenologi. Questo processo ha portato al dialogo con istituzioni nazionali e al decreto legge 45/2025, ritenuto cruciale per definire nuovamente la figura dell’enotecnico nel panorama normativo italiano ed europeo.
Il diploma conferito da questo corso ora ha una collocazione ufficiale nel QNQ, un risultato che mancava da anni e che dà piena dignità a un titolo cresciuto assieme al settore vitivinicolo. Questo inserimento è significativo perché normalmente riguarda percorsi biennali post-diploma, segno della qualità e serietà del programma.
Commenti degli esponenti politici e delle realtà coinvolte nel processo
L’assessore provinciale giulia zanotelli si è detta soddisfatta per il risultato che sblocca una situazione statica legata alla formazione enologica nella provincia di trento. Ha ringraziato pubblicamente l’onorevole cattoi, il cui impegno in parlamento ha accelerato l’iter, così come la fem e assoenologi che hanno seguito passo passo la questione.
Vanessa cattoi ha ricordato come la riforma del 2010 avesse ridotto il percorso di formazione a semplici certificati, senza valore legale, indebolendo la figura professionale. L’approvazione di questo decreto rappresenta per lei un ricollocamento importante. Ha sottolineato il lavoro condiviso tra scuole, ministero e istituzioni provinciali, che ha portato a questa soluzione.
Maurizio fugatti, presidente della provincia autonoma di trento, ha rimarcato l’importanza dell’intesa per il territorio e per la fem, una realtà di spicco in italia. Per il sindaco di san michele dell’adige, alessandro ziglio, la notizia rappresenta un passo avanti per gli studenti e per la comunità. Furio battelini, presidente di assoenologi del trentino, ha commentato che il settore vitivinicolo nazionale potrà beneficiare di tecnici qualificati e preparati ad affrontare le varie sfide di mercato e ambientali.
Il corso per enotecnico alla fem: struttura e opportunità formative
Il corso per il conseguimento del titolo di enotecnico alla fondazione edmund mach dura un anno e si rivolge a diplomati con indirizzo agrario, specificamente in viticoltura ed enologia. Il percorso intensivo combina lezioni teoriche e attività pratiche svolte in aule moderne, laboratori scientifici, la cantina didattica e il vigneto sperimentale gestito dalla stessa fem.
Il periodo didattico va da fine ottobre a inizio giugno, con seminari specialistici e tirocini svolti presso prestigiose aziende vitivinicole italiane e straniere. Dopo le lezioni, gli studenti affrontano due settimane di stage finale. L’ammissione è limitata a un massimo di 25 partecipanti per mantenere elevata la qualità della formazione.
Programma e sbocchi
Il programma include viticoltura, enologia, chimica enologica, microbiologia, meccanica applicata alla cantina, legislazione vitivinicola ed economia aziendale. Anche l’inglese ha uno spazio dedicato, considerata la dimensione internazionale del settore. Al termine del corso si svolge un esame orale dove ogni studente presenta un elaborato individuale.
Il titolo ottenuto, regolato dall’articolo 8 del DPR 88/2010, abilita all’iscrizione all’associazione di categoria assoenologi. Recentemente, la fem ha siglato un accordo con l’università di Trento che riconosce alcuni crediti universitari per le attività svolte durante il corso. Gli studenti potranno iscriversi direttamente al corso di laurea in viticoltura ed enologia senza dover superare il test di ingresso. Al termine del percorso universitario otterranno il titolo di enologo.