Nel 2024 l’Umbria conferma il ritorno ai livelli pre-pandemici del turismo con segnali di crescita in quasi tutti i suoi comprensori. Il territorio regionale si presenta articolato in aree con dinamiche diverse, dove cultura, natura e spiritualità influenzano fortemente le scelte dei visitatori. Le ultime rilevazioni dell’Agenzia Umbria Ricerche, curata da Giuseppe Coco, mostrano come alcune zone abbiano accelerato la ripresa, mentre altre si siano mosse più lentamente. Il quadro mette in luce l’importanza delle specificità locali nel reggere ai cambiamenti del mercato turistico.
comprensori umbri e dinamiche di ripresa: un quadro a più velocità
La fase post-pandemica evidenzia differenze significative nel recupero turistico all’interno dei vari territori umbri. I dati comparati tra il 2019, ultimo anno pre-Covid, e gli anni successivi fino al 2024 mostrano un andamento complessivo positivo, ma non omogeneo. Alcune zone si sono consolidate come poli attrattivi stabili, con crescenti flussi di visitatori, mentre altre hanno incontrato difficoltà a ritornare ai numeri precedenti la crisi sanitaria.
il ruolo dell’offerta turistica e dell’adattamento
Il fattore più evidente è il legame tra l’offerta turistica e la capacità di adattamento alle nuove esigenze: chi ha puntato su turismo esperienziale, natura e turismo lento mostra un progresso più rapido. D’altra parte i comprensori con un’economia legata fortemente agli eventi o al turismo internazionale hanno dovuto affrontare riprese più gradualI, influenzate anche dalla trasformazione delle preferenze dei viaggiatori. Questo scenario pone le basi per una riflessione sull’orientamento futuro del turismo in Umbria, sempre piu’ orientato a valorizzare qualità del soggiorno e autenticità.
il comprensorio assisano: turismo religioso e culturale in ripresa continua
Assisi resta il cuore dell’attrazione turistica del comprensorio omonimo, dove la basilica di San Francesco rappresenta un punto di riferimento insostituibile. Le presenze nel territorio sono aumentate in modo costante dal 2019 al 2024, con un’accelerazione rilevante soprattutto nei due ultimi anni. Durante i periodi più difficili della pandemia, Assisi ha conservato la sua attrattività grazie alla sua importanza spirituale e culturale, fondamentale per il turismo religioso internazionale.
Oltre alla basilica, il patrimonio storico artistico ha supportato la domanda di turismo culturale, creando un flusso stabile di visitatori interessati a itinerari religiosi e culturali. La ripresa dei flussi globali nel 2023-2024 ha ulteriormente rafforzato la posizione del comprensorio, configurandolo come uno degli esempi più solidi nella ripresa regionale. Lo sviluppo qui continua a essere ancorato a un’offerta capace di coniugare spiritualità e cultura con un’esperienza turistica di qualità.
la valnerina: un ritorno al turismo outdoor e naturalistico
Nel comprensorio della Valnerina, la pandemia ha provocato una battuta d’arresto seguita da un recupero deciso negli anni piu’ recenti. Nel 2022 si era registrata una leggera contrazione degli arrivi rispetto al 2019, ma fra 2023 e 2024 si è assistito a una ripresa vigorosa. Il territorio, caratterizzato da paesaggi montani e risorse naturalistiche, ha saputo intercettare la crescente domanda per il turismo esperienziale e sostenibile.
I sentieri sui Monti Sibillini, il rafting sul fiume Nera e i parchi naturali hanno attratto un pubblico alla ricerca di attività all’aria aperta e a contatto con la natura. Questo ha fatto emergere la Valnerina come destinazione in espansione nel contesto regionale. La crescita continua indica un rafforzamento della competitività territoriale, basata sulla valorizzazione delle risorse naturali e su un’offerta turistica orientata a esperienze di qualità e sostenibili.
il comprensorio del trasimeno: natura e turismo slow tra sfide e ripresa
Il territorio attorno al lago Trasimeno continua ad attirare visitatori con una crescita costante degli arrivi, anche se nel 2023 si è osservata una lieve flessione nelle presenze rispetto all’anno precedente. Questo calo può essere attribuito alla competizione con altri laghi del centro-nord Italia, che godono di infrastrutture più consolidate e d’immagine.
Nel 2024, tuttavia, il Trasimeno ha rimesso in moto la sua attrattività tornando a strutturare flussi crescenti. L’elemento di forza rimane il turismo naturalistico e quello in famiglia, orientato a esperienze rilassanti e ambienti poco affollati. La capacità del comprensorio di valorizzare le sue specificità ambientali e di offrire servizi adeguati sarà decisiva per mantenere e rafforzare questa traiettoria di crescita, evitando di perdere terreno rispetto a destinazioni concorrenti.
l’alta valle del tevere: turismo culturale e sostenibilità
Nell’Alta Valle del Tevere si registra da anni una crescita regolare dei flussi turistici, con un’accelerazione nota nel 2024. L’area propone un’offerta centrata su arte, storia e paesaggi, che spinge visitatori interessati a esperienze culturali piu’ profonde. Il modello di turismo qui non punta all’espansione rapida ma a consolidare progressivamente la propria attrattività, bilanciando fruizione e sostenibilità.
Questo approccio sembra funzionare, creando un processo incrementale e graduale nella costruzione del valore turistico. I visitatori che scelgono questa zona sono soprattutto attratti da itinerari culturali meno affollati e più autentici, in contrasto con le forme di turismo più di massa. L’andamento testimonia un equilibrio tra tutela del territorio e sviluppo di una domanda turistica attenta alla qualità dell’esperienza.
folignate: ripartenza da eventi e crescita della permanenza media
Nel comprensorio di Foligno, tra il 2019 e il 2023, gli arrivi turistici sono diminuiti in misura rilevante, a causa della sospensione o ridimensionamento di eventi culturali ed enogastronomici molto rilevanti come la Giostra della Quintana. Questi eventi avevano rappresentato per anni un elemento catalizzatore della mobilità turistica verso l’area.
Nonostante la flessione iniziale, le presenze totali hanno mostrato una crescita costante fino al 2024, superando i dati pre-pandemici. Questo dato segnala un aumento della permanenza media dei visitatori, probabilmente dovuto a una maggiore profondità negli stili di fruizione del territorio, legata a esperienze culturali e gastronomiche. La ripresa degli eventi e la valorizzazione delle risorse locali hanno contribuito a rafforzare il peso del comprensorio nel sistema turistico regionale.
eugubino: ripresa graduale ma ancora in crescita
Nel territorio eugubino il recupero degli arrivi ha sorpassato i valori del 2019 già nel 2023, mentre le presenze hanno raggiunto il picco nel 2024. La crescita in quest’area appare più lenta e selettiva rispetto ad altri comprensori, riflettendo un processo di riequilibrio nelle modalità di turismo.
La componente culturale ha un ruolo chiave nel trainare la richiesta, anche se la ripresa richiede tempi più lunghi. Il comprensorio investe nella riattivazione del patrimonio identitario, puntando a consolidare l’attrattività in modo stabile e progressivo. Il percorso segnala una moderata ma continua evoluzione, legata a una domanda turistica più selettiva e attenta.
perugino: diversificazione e resilienza nel capoluogo regionale
Perugia, capoluogo dell’Umbria, ha seguito un percorso di ripresa solido dal 2022, accelerando poi nel 2023. La città offre un sistema turistico complesso, caratterizzato dalla compresenza di turismo culturale, eventi internazionali, flussi universitari e turismo d’affari. Questa multifunzionalità ha permesso a Perugia di intercettare con rapidità e efficacia nuove domande.
Eventi come Umbria Jazz, Eurochocolate o il Festival del Giornalismo continuano a richiamare visitatori, mentre l’ateneo genera un flusso costante di studenti e visitatori legati alla formazione. Anche il ritorno della domanda congressuale ha ampliato il profilo turistico, contribuendo a una qualità economica elevata. Questa capacità di attrarre settori diversi ha favorito la resilienza del territorio alla crisi, proiettandolo verso una crescita diversificata.
spoletino: la spinta dei grandi eventi culturali
Il comprensorio spoletino ha registrato un miglioramento progressivo dal 2022, consolidando la ripresa negli anni seguenti. Il fulcro è il Festival dei Due Mondi, grande evento artistico e culturale che esercita una forte attrazione su un ampio pubblico nazionale e internazionale.
Spoleto si conferma così un centro culturale di rilievo, capace di sostenere l’economia turistica grazie a un’offerta artistico-performativa di primo livello. L’attrazione esercitata dal festival guida, in buona parte, la domanda turistica e aiuta a proiettare la città nel circuito culturale italiano. L’andamento conferma la capacità del comprensorio di capitalizzare sugli eventi per rinforzare la posizione nel mercato.
tuderte: recupero dopo la crisi e forte crescita delle presenze
Nella zona tuderte il 2022 ha segnato un calo significativo degli arrivi rispetto ai livelli del 2019, uno dei più forti tra i comprensori umbri. Dal 2023 il trend si è invertito, con una crescita progressiva che ha riportato arrivi e presenze oltre i valori pre-Covid.
Il 2024 segna un forte incremento delle presenze, indice non solo di un ritorno quantitativo ma anche di una maggiore continuità nei comportamenti di visita e soggiorno. Questi dati testimoniano che il comprensorio ha saputo ricostruire un bacino stabile e consolidato, posizionandosi di nuovo tra le aree turistiche rilevanti della regione.
amerino: turismo di nicchia e gradualità nello sviluppo
L’area dell’Amerino rappresenta una quota minoritaria dei flussi turistici regionali ma mostra una crescita tranquilla e regolare. Questo comprensorio basa la sua attrattività su un turismo a bassa intensità, orientato a esperienze autentiche e una fruizione lenta dei borghi e dell’enogastronomia locale.
La stabilità dei flussi indica una dimensione di turismo di nicchia, dove la relazione con il territorio e l’autenticità sono elementi fondamentali. Invece di puntare su una rapida espansione, l’Amerino si sviluppa attraverso una crescita graduale, in linea con modelli sostenibili e meno soggetti a fenomeni stagionali marcati o picchi improvvisi.
orvietano: difficoltà nei flussi ma aumento della permanenza
Il comprensorio di Orvieto si presenta come uno dei territori umbri con maggiori criticità nel recuperare gli arrivi pre-pandemici. Nel 2022 i visitatori erano ancora molto al di sotto del livello del 2019 e anche se nel 2023 e 24 si è assistito a una ripresa, i valori non sono ancora comparabili.
Al contrario, le presenze hanno superato quelle del 2019 a partire dal 2023, segnalando un allungamento della permanenza media. Questo dato suggerisce una maggiore attenzione al turismo lento, basato sulla valorizzazione del patrimonio storico e dell’offerta enogastronomica. Orvieto conserva così un ruolo nel turismo culturale regionale, seppure restino incerte le prospettive sulla capacità di attrarre nuovi arrivi.
ternano: sviluppo costante tra natura iconica e comodità di accesso
Il modello di sviluppo turistico nel comprensorio ternano presenta una crescita lineare da due anni a questa parte, senza flessioni. La Cascata delle Marmore rappresenta l’attrazione principale, mantenendo un’affluenza elevata e costante.
La posizione geografica vicina a Roma agevola l’arrivo di turisti, in particolare durante i mesi estivi, fungendo da richiamo per chi cerca una gita di breve durata ma ricca di natura e paesaggi sorprendenti. L’accessibilità e la qualità delle risorse naturali rafforzano un’offerta che si mostra stabile e in progressiva crescita, con un profilo turistico che coniuga attrazione naturale e comodità logistica.