Flessione nel turismo della riviera romagnola nel primo quadrimestre 2025, i dati e le reazioni

Flessione nel turismo della riviera romagnola nel primo quadrimestre 2025, i dati e le reazioni

La riviera romagnola registra un calo generalizzato del turismo nel primo quadrimestre 2025, con rimini che limita le perdite; pietro vignali critica amministratori locali e invita a interventi mirati per rilanciare il settore.
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Nei primi quattro mesi del 2025, la riviera romagnola registra un calo generalizzato del turismo, con Rimini che limita le perdite, mentre altre località come Cattolica subiscono flessioni più marcate. Critiche politiche sottolineano la necessità di interventi concreti per rilanciare l’attrattività, soprattutto verso i mercati esteri. - Gaeta.it

I dati sui flussi turistici raccolti nei primi quattro mesi del 2025 in riviera romagnola mostrano un quadro complesso e non privo di criticità. L’attenzione si concentra su diversi indicatori, tra cui arrivi e pernottamenti, che nelle varie località costiere della provincia di rimini e dintorni segnano risultati molto differenti. Le prime letture ufficiali, sia a livello comunale sia regionale, restano contrastanti rispetto alla realtà mostrata dalle cifre. È necessario quindi esplorare i numeri e le interpretazioni emerse, per comprendere dove si concentrano le maggiori difficoltà del settore.

Andamento generale del turismo nella riviera romagnola nel primo quadrimestre 2025

I dati sui flussi turistici nella riviera romagnola nel primo quadrimestre 2025 indicano una contrazione generalizzata, che non lascia margini per valutazioni troppo ottimistiche. Secondo quanto affermato da pietro vignali, presidente del gruppo di forza italia nel consiglio regionale, le perdite non sono soltanto evidenti ma persistenti in quasi tutte le località costiere da rimini a cattolica. In particolare, rimini emerge come l’unica realtà con un calo contenuto, con gli arrivi che scendono dello 0,7% e i pernottamenti dell’1,3%. Questo mantiene una sottile stabilità mentre altri centri vicini registrano cali ben più significativi.

Flessioni marcate e qualche eccezione

Le altre località costiere hanno subito diminuzioni più marcate: cattolica si posiziona come il centro peggiore, con meno 21,4% negli arrivi e meno 16,8% negli pernottamenti. ravenna, gatteo, cervia e altre località sparpagliate lungo la costa emettono segnali negativi, anche se ci sono alcune eccezioni. Per esempio, cervia ha registrato un aumento degli arrivi, mentre gatteo ha segnato un incremento nei pernottamenti. Questi sono però episodi isolati in un contesto di generale calo. Il dato complessivo parla chiaro: la riviera romagnola sta vivendo un momento di difficoltà che si riflette sulle presenze turistiche, soprattutto quelle italiane.

Le reazioni di pietro vignali e le critiche agli amministratori locali

pietro vignali ha espresso una posizione critica rispetto alla lettura che alcuni amministratori hanno dato di questi dati. Secondo lui, minimizzare la situazione, sostenendo che il calo sia dovuto solo a qualche giorno in più di pioggia rispetto al 2024, non è serio né utile. Il riferimento è diretto a jamil sadegholvaad, sindaco di rimini, che aveva indicato proprio nell’aumento delle giornate piovose la causa principale della flessione nel turismo. Vignali contesta questa spiegazione e invita i rappresentanti locali a riconoscere le difficoltà reali per poter intervenire efficacemente.

Critiche all’assessore regionale

Le critiche di vignali si estendono anche all’assessore regionale al turismo, roberta frisoni. Nonostante frisoni sia originaria di rimini e stia percorrendo le località del territorio per promuovere le varie attrattività turistiche, secondo vignali non ha ancora presentato alcun piano concreto o progettualità nuova. Questi dati, sottolinea vignali, dovrebbero spingere ad adottare misure per rilanciare l’attrattività della riviera romagnola, soprattutto rivolgendosi ai mercati esteri che da anni mostrano un interesse calante o stabile, come quelli di tedeschi, svizzeri, francesi, belgi e olandesi.

La situazione dei turisti stranieri e il confronto con altre regioni costiere

Se nel complesso la domanda turistica italiana si mostra in difficoltà, i dati relativi ai turisti stranieri nella riviera riminese presentano qualche segnale di tenuta. In questi ultimi anni il numero di visitatori stranieri è cresciuto e ha contribuito, almeno parzialmente, a compensare la diminuzione dei clienti italiani. Questo bilanciamento ha contenuto le perdite anche se non ha evitato del tutto il calo.

Confronto con altre regioni

Le regioni costiere vicine, come quelle del nord adriatico, non sembrano vivere situazioni simili. Al contrario, in quei territori si osserva una maggiore capacità di conservare o incrementare i flussi turistici grazie a interventi mirati sulla qualità dell’offerta e sulla promozione. Queste realtà non si affidano a condizioni esterne favorevoli ma operano attivamente per migliorare la propria proposta turistica. Il riferimento di vignali è chiaro: la riviera romagnola deve uscire da uno stato di attesa e agire per restare competitiva rispetto ai vicini.


La riviera romagnola mostra quindi un quadro turistico che necessita di attenzione concreta e interventi mirati, almeno per il primo quadrimestre 2025. I dati parlano di una flessione generalizzata, di cui rimini è l’unico caso con una lieve contrazione. Le analisi politiche e istituzionali, tra accuse e giustificazioni, riflettono una situazione di difficoltà da affrontare senza sottovalutazioni, agendo soprattutto sulle strategie di attrazione verso i mercati esteri e sulla qualità complessiva dell’offerta.

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