Il bassista e cofondatore dei red hot chili peppers, Michael Peter Balzary, più noto come Flea, ha partecipato ieri all’inaugurazione di una mostra d’arte contemporanea nella cappella di San Michele Arcangelo a Semifonte, una piccola località nel comune di Barberino Tavarnelle, immersa nelle campagne del chianti fiorentino. L’evento è stato un incontro imprevisto ma accolto con molto entusiasmo dalla comunità locale.
La risposta del sindaco e il significato culturale dell’evento a semifonte
Il sindaco di Barberino Tavarnelle, david baroncelli, ha definito la partecipazione del musicista “un’emozione unica”. Alla presenza di un artista di fama mondiale è stato possibile valorizzare un progetto culturale nato dal territorio, che punta a rivitalizzare un luogo storico con l’arte contemporanea. Il primo cittadino ha raccontato che affidare a Flea il compito di tagliare il nastro tricolore ha suggerito un senso di appartenenza, come se il musicista fosse diventato “uno di noi”.
Il progetto “Arte ne paesaggio 2025: Time gravity” rappresenta una sfida per la comunità, una proposta capace di intrecciare memoria, arte e natura. La mostra a semifonte, nelle campagne del chianti fiorentino, si inserisce in un calendario di eventi che mira a portare nuova attenzione su luoghi storici poco conosciuti, ma ricchi di potenziale culturale. In quest’ottica, la presenza di un ospite come Flea ha dato ulteriore visibilità a un’iniziativa locale che apre riflessioni sul tempo, lo spazio e la creatività.
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La scoperta inaspettata durante un jogging tra vigne e ulivi
La presenza di Flea è nata quasi per caso. Stava facendo jogging nella mattinata di ieri, quando ha notato da lontano la cappella di San Michele Arcangelo, un antico monumento tra le vigne e gli ulivi tipici della zona. Avvicinandosi ha trovato una scena insolita: due giovani curatrici, Giada Rodani e Jade Vlietra, erano impegnate nel posizionamento di sabbia all’interno della struttura in preparazione dell’esposizione “Arte ne paesaggio 2025: Time gravity”.
Spinto dalla curiosità, Flea ha chiesto informazioni sulle attività in corso e ha così conosciuto le curatrici. Il progetto prevedeva l’allestimento di opere di Sophie Ko e Luca Pozzi, attratte dall’idea di portare nuova vita artistica in uno spazio storico e carico di significati. Il musicista ha raccontato di essersi sentito profondamente toccato dall’atmosfera e dalla bellezza del luogo, tanto da decidere di tornare nel pomeriggio per partecipare all’inaugurazione.
L’impatto emotivo di un incontro tra musica e arte nelle campagne del chianti
Flea ha commentato l’esperienza definendola “incredibile”. Ha spiegato che la visita alla cappella è stata un modo per superare un momento di tristezza personale, legato alla recente perdita di un amico artista. La bellezza delle opere e il contatto con la storia del luogo hanno cambiato il suo stato d’animo, trasformando la malinconia in gioia e speranza.
Ha sottolineato come la cappella, pur antica e umile, conservi una forza comunicativa che si intreccia con le opere contemporanee, creando un dialogo tra passato e presente. Per Flea è stato come scoprire un “forte legame con le linee infinite del tempo”, un’esperienza che ha definito quasi cosmica. Durante l’inaugurazione ha potuto visionare da vicino tutte le creazioni, condividendo con artisti, curatrici e autorità locali un momento di grande intensità.