Flash mob a milano contro il licenziamento della maschera per la protesta pro Palestina alla scala

Flash mob a milano contro il licenziamento della maschera per la protesta pro Palestina alla scala

A Milano flash mob davanti ai laboratori Ansaldo della Scala per protestare contro il licenziamento di una maschera che ha esposto la bandiera palestinese durante l’assemblea Asian Development Bank con Giorgia Meloni.
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A Milano un flash mob ha protestato contro il licenziamento di una maschera della Scala, allontanata dopo aver esposto una bandiera palestinese durante un evento pubblico. Sindacati e partiti chiedono il suo reintegro, denunciando una punizione politica e eccessiva. - Gaeta.it

A Milano, oggi verso le 13, si è svolto un flash mob davanti ai laboratori Ansaldo della Scala per protestare contro il licenziamento di una maschera coinvolta in un episodio di protesta durante un evento pubblico. La manifestazione ha raccolto diverse decine di partecipanti, tra cui esponenti di partiti e gruppi sindacali, che hanno chiesto il reintegro della lavoratrice allontanata dopo un gesto polemico durante l’inaugurazione dell’assemblea di una banca asiatica.

La protesta della maschera e il licenziamento

Il 4 maggio scorso, una maschera impiegata al Teatro alla Scala ha abbandonato il suo posto di lavoro mentre era in servizio e ha raggiunto la galleria dove ha innalzato una bandiera palestinese, pronunciando lo slogan “Palestina libera”. Questo gesto ha interrotto il concerto inaugurale dell’assemblea dell’Asian Development Bank, alla presenza della premier Giorgia Meloni.

La reazione dell’ente teatrale

L’episodio ha scatenato una reazione immediata da parte dell’ente teatrale, che ha deciso di licenziare la dipendente per il comportamento ritenuto contrario al regolamento e dannoso per l’immagine della istituzione. La lavoratrice è una studentessa oltre che maschera, e il suo gesto è stato letto come una forma di dissenso politico. Il licenziamento ha quindi sollevato un dibattito sul diritto alla manifestazione in ambienti di lavoro e sulla misura adottata nei confronti di chi ha scelto di esprimere una posizione personale su un tema sensibile.

Il flash mob davanti ai laboratori ansaldo: chi ha partecipato e le ragioni della protesta

L’azione di oggi è stata organizzata dal sindacato di base Cub, che sta seguendo il caso della maschera contestata. Alla manifestazione hanno aderito esponenti politici come quelli di Anpi, Verdi e Rifondazione Comunista, insieme ad alcuni lavoratori e colleghi della dipendente.

L’assemblea iniziale è servita a condividere le ragioni del sostegno e a preparare l’iniziativa pubblica, tenutasi in via Bergognone nel cuore di Milano. I partecipanti hanno sottolineato che il licenziamento ha una connotazione più politica che professionale, visto che la punizione appare sproporzionata all’azione commessa durante un momento istituzionale di rilievo.

Il sindacato ha ribadito che, oltre all’assistenza legale fornita alla donna, metterà in campo ulteriori azioni pubbliche per tenere alta l’attenzione sulla vicenda, evitando che resti confinata nel silenzio.

Firme raccolte e prossime iniziative sindacali contro il licenziamento

Ad oggi le firme in favore della reintegro della maschera superano le 700, raccolte da cittadini attivi in favore della vicenda. L’iniziativa promossa dalla Cub Informazione e Spettacolo di Milano punterà ad ampliare ulteriormente il sostegno popolare e a richiamare la pubblica opinione sul tema del licenziamento e della libertà di espressione.

Al di fuori dell’ambito legale, le nuove iniziative saranno rivolte a manifestazioni e incontri che permettano di mantenere il caso al centro della cronaca. È stata infatti programmata una nuova manifestazione per venerdì prossimo alle 17, davanti al Teatro alla Scala, come momento di confronto diretto.

Il fronte del sindacato e dei partiti aderenti continua a giudicare l’allontanamento della dipendente una risposta eccessiva e condizionata da motivazioni politiche. La vicenda resta seguita con attenzione a livello locale e potrebbe stimolare approfondimenti sulle regole che disciplinano la condotta dei lavoratori in spazi pubblici e culturali come il Teatro alla Scala.

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