Fiumicino: in arrivo il progetto del porto turistico-crocieristico, ma con sfide ecologiche

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Fiumicino: in arrivo il progetto del porto turistico-crocieristico, ma con sfide ecologiche - Fonte: Ilfaroonline | Gaeta.it

La proposta del porto turisticocrocieristico di Fiumicino, situato a Isola Sacra, è in attesa di approvazione dalla Commissione Nazionale VIA PNRR-PNIEC. Questo progetto ambizioso prevede la realizzazione di un canale di accesso per navi da crociera, il cui dragaggio richiederà una gestione attenta dei sedimenti marini, risultati da recenti campagne di indagine. L’intento è di riutilizzare questi sedimenti per il ripascimento delle spiagge laziali, contribuendo così alla salvaguardia ambientale del litorale.

Inquadramento normativo

La gestione dei sedimenti marini derivanti dalle operazioni di dragaggio è regolamentata dal Decreto del Ministero dell’Ambiente 173/2016. Questa normativa definisce le modalità di classificazione dei sedimenti rispetto alla loro qualità ambientale. La classificazione viene effettuata su campioni rappresentativi dell’area interessata, considerati tramite un’integrazione ponderata dei risultati delle analisi chimiche e ecotossicologiche. La classificazione ecotossicologica, a sua volta, attribuisce un livello di pericolo che varia da “Assente” a “Molto alto”. Questa valutazione è effettuata attraverso saggi biologici sui campioni, utilizzando specie test rappresentative degli ecosistemi marini locali, per analizzare la potenziale tossicità dei sedimenti dragati.

Parallelamente, la classificazione chimica si basa sull’indice Hazard Quotient chimico , che considera il numero e la tipologia dei parametri chimici non conformi, quanto e come questi superano i limiti di riferimento nazionali. Tali verifiche permettono una suddivisione dei campioni in Classe A e Classe B. La Classe A include materiali con impatti ambientali trascurabili, mentre la Classe B è riservata ai sedimenti con livelli di inquinamento più elevati, richiedendo monitoraggi specifici.

Classi di sedimenti

La normativa offre diverse opzioni di gestione per i sedimenti classificati, delineando chiaramente le possibilità per ciascuna categoria.

Gestione per la classe A

Per i sedimenti identificati come Classe A, sono possibili opere di ripascimento, sia per le spiagge emerse che sommerse, con specifiche condizioni riguardo alla composizione dei materiali. Le opzioni includono:

  • Ripascimento della spiaggia emersa con pelite limitate;
  • Inserimento di sedimenti sulla spiaggia sommersa, privilegiando frazioni sabbiose;
  • Immersione deliberata in aree marine al di là delle tre miglia nautiche;
  • Immersione in ambienti conterminati marino-costieri.

Gestione per la classe B

Per i sedimenti di Classe B, le misure di gestione diventano più rigorose e vengono eseguiti monitoraggi ambientali costanti. Le opzioni includono:

  • Immersione deliberata in aree marine non costiere con registrazioni e analisi;
  • Immersione in contesti portuali che prevedono capping, monitorando l’impatto ambientale.

È importante tenere a mente che la classificazione chimica equivale a un semplice superamento di limiti, mentre la classificazione ecotossicologica richiede l’esposizione dei sedimenti a organismi viventi per valutare l’impatto diretto sull’ecosistema.

Destinazione dei sedimenti

Nonostante i risultati promettenti relativi alla tossicità dei sedimenti dragati, non è consentito l’uso dei materiali per il ripascimento delle spiagge se risultano superiori ai livelli di riferimento nazionali per la presenza di contaminanti chimici, incluso il mercurio. Anche quando i sedimenti sono catalogati come non pericolosi ecotossicologicamente, le normative attuali impongono cautela.

La presenza di mercurio è stata riscontrata, ma i livelli nella maggior parte dei campioni rilevati si sono dimostrati inferiori a quelli stabiliti dalla normativa. Tuttavia, il rischio legato ai contaminanti continua ad essere un fattore cruciale, e la legislazione fa del principio di precauzione uno dei principali criteri. Se i sedimenti rispettano tali standard, possono essere utilizzati per il ripascimento costiero, garantendo così un’adeguata tutela della salute pubblica e dell’ambiente marino.

Fiumicino Waterfront conferma che tutti i sedimenti destinati al ripascimento del litorale rispondono non solo ai criteri nazionali per i sedimenti marini, ma anche ai valori soglia stabiliti per materiali ad uso pubblico, assicurando la sicurezza degli utenti delle spiagge e contribuendo a pratiche ecologiche sostenibili.

Ultimo aggiornamento il 11 Settembre 2024 da Elisabetta Cina

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