La cancellazione dei fondi destinati alla cooperazione internazionale continua a preoccupare esperti e attivisti. Fiorella Mannoia, nota artista e da anni testimonial di Amref, ha espresso il suo disappunto nel corso di un concerto in diretta su Rai Radio2, sottolineando la gravità della situazione e il crescente bisogno di attenzione verso i problemi che affliggono l’Africa. Durante l’evento organizzato da Rai Radio insieme ad Amref, ASviS e Heroes Festival, la cantante ha ribadito il ruolo degli artisti nel sensibilizzare ma anche i limiti di questo impegno di fronte alle scelte politiche dei governi.
La cancellazione dei fondi alla cooperazione: un problema urgente
Fiorella Mannoia ha spiegato come la riduzione dei finanziamenti alle organizzazioni umanitarie e alla cooperazione sia una decisione che sta provocando danni difficili da rimarginare. Mannoia ha detto chiaramente che “cancellare risorse fondamentali per la solidarietà internazionale crea un disastro”, aggravando situazioni già critiche nei paesi più poveri, specialmente in Africa. Secondo lei, i governi dovrebbero mettere al centro della loro agenda questi problemi, ma al momento sembra che la questione venga ignorata.
Un impegno ventennale sul campo
L’artista ha ricordato come il suo impegno al fianco di Amref duri da oltre vent’anni, e quanto abbia visto in prima persona le difficoltà causate da una gestione deficitara dei fondi destinati allo sviluppo e alla salute nei paesi africani. È una scelta che influisce anche sulle persone comuni, non solo su chi vive nei paesi in via di sviluppo, perché le crisi umanitarie si ripercuotono sulle dinamiche globali di stabilità e sicurezza.
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Parallelamente, Mannoia ha osservato che non basta organizzare concerti o eventi di sensibilizzazione. Gli artisti possono fare la loro parte, portare attenzione mediatica e raccogliere fondi, ma quella è solo una parte del problema. Il cuore della questione riguarda le decisioni politiche, che ancora non affrontano realmente questi temi.
La nuova gestione delle risorse africane: uno spiraglio di cambiamento
Un dettaglio significativo emerso dal discorso di Mannoia riguarda la gestione delle risorse da parte degli stessi paesi africani. Secondo lei, alcune nazioni del continente stanno iniziando a prendere in mano le proprie ricchezze, mettendo fine allo sfruttamento esterno che ha spesso privato le popolazioni locali dei benefici delle loro risorse naturali.
Una speranza concreta per il futuro
Mannoia ha sottolineato che questo cambio di marcia, benché ancora agli inizi, rappresenta “una speranza concreta”. Per molti anni infatti si è assistito a un saccheggio delle risorse africane che ha favorito il benessere di altri. Un sistema insostenibile, che lascia l’Africa con pochi margini di progresso e sviluppo.
Questo nuovo atteggiamento di gestione autonoma potrebbe contribuire a ridurre la povertà e a migliorare le condizioni di vita, se supportato da politiche e investimenti mirati. L’artista ha ribadito che il sostegno non deve venire solo dall’esterno, ma deve coinvolgere direttamente chi vive e conosce il territorio, perché in quella direzione è possibile costruire qualcosa di duraturo.
Artisti come testimonial: la faccia della solidarietà
Mannoia ha raccontato come il proprio ruolo di testimonial di Amref si traduca in un impegno diretto sul campo e nella capacità di richiamare l’attenzione del pubblico attraverso la musica. La sua partecipazione in concerti, eventi e campagne di sensibilizzazione punta a raccogliere fondi e a mantenere vivo il dibattito su temi come la salute e lo sviluppo sociale in Africa.
Durante il concerto citato, la cantante ha eseguito “In viaggio”, un brano del 2012 nato da storie raccolte da musicisti del sud del mondo. La canzone, ha ricordato, racconta le speranze e le paure di queste persone, mettendo in luce un legame umano più che politico o economico. “È nata dall’empatia e dall’ascolto di chi vive situazioni difficili, e proprio per questo colpisce con forza.”
Musica e impegno sociale
L’esperienza musicale combinata all’impegno sociale permette agli artisti di farsi voce di chi spesso non ha spazio nei media tradizionali. È una testimonianza diretta, che tenta di superare la distanza tra chi assiste da fuori e chi è coinvolto nelle emergenze.
Una serata di musica e testimonianze per alzare il volume sulle emergenze globali
Il concerto è stato condotto da Sara Zambotti e Massimo Cirri presso lo studio di via Asiago, e ha visto la partecipazione di diversi artisti oltre a Fiorella Mannoia. Kaze, Leo Gassmann, Lina Simons, Chris Obehi, Andrea Satta, Epoque e la Social Band con Frances Alina Ascione hanno portato sul palco le proprie canzoni e racconti legati al bisogno di giustizia e solidarietà nel mondo.
L’evento ha rappresentato un momento di riflessione oltre che di intrattenimento, utile a focalizzare lo sguardo su tematiche difficili ma necessarie. La fusione di musica e testimonianze offre un modo efficace per far emergere storie con un impatto reale e urgente.
Lo spazio offerto dalla radio e dai festival come Heroes permette a questi messaggi di raggiungere un pubblico ampio, magari più sensibile ma a volte meno informato. Il valore del racconto diretto, unito alla forza evocativa della musica, rende evidente quanto il sostegno alle cause umanitarie resti un tema attuale e pressante anche nel 2025.