Fincantieri lavora a piccoli reattori nucleari da 30 megawatt per alimentare le navi senza carburante

Fincantieri lavora a piccoli reattori nucleari da 30 megawatt per alimentare le navi senza carburante

Fincantieri guida il progetto Minerva per sviluppare reattori nucleari di quarta generazione da 30 megawatt, garantendo energia autonoma e sicura per navi commerciali e militari con oltre 15 anni di autonomia.
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Fincantieri guida il progetto Minerva per sviluppare piccoli reattori nucleari di quarta generazione, sicuri e autonomi, destinati a navi commerciali e militari, con l’obiettivo di ridurre emissioni e aumentare l’efficienza energetica nel settore navale. - Gaeta.it

Il settore navale si muove verso soluzioni energetiche più autonome grazie allo sviluppo di reattori nucleari di piccola scala destinati a garantire potenza e sicurezza. Fincantieri, uno dei principali costruttori navali italiani, ha illustrato le caratteristiche tecniche e gli obiettivi del progetto Minerva, finalizzato alla realizzazione di reattori di quarta generazione pensati direttamente per le esigenze marittime.

Caratteristiche dei reattori nucleari per uso navale

Le navi richiedono un tipo di reattore nucleare differente rispetto a quello utilizzato sulla terraferma. Si parla infatti di moduli da circa 30 megawatt, capaci di fornire energia per lunghi periodi senza necessità di rifornimento. Questi piccoli reattori di quarta generazione devono assicurare non solo un’adeguata potenza ma anche standard elevati di sicurezza chimica e operativa. Tale approccio è fondamentale per consentire alle imbarcazioni di ormeggiare in porti tradizionali senza vincoli particolari o rischi elevati.

Il vantaggio principale riguarda la capacità del sistema di fornire energia ininterrotta per oltre 15 anni, azzerando la necessità di rifornimenti frequenti di carburante. Questo riduce la logistica, i costi e l’impatto ambientale durante tutto il ciclo di vita dell’imbarcazione. La sfida tecnica sta proprio nel mantenere una produzione energetica stabile e affidabile a bordo, senza compromettere spazi e sicurezza.

Il progetto minerva e collaborazioni italiane

A guidare questo nuovo percorso è Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, che ha sottolineato come il progetto Minerva coinvolga già diverse realtà del panorama industriale italiano. Fincantieri ha avviato contatti con una società specializzata nel settore energetico nucleare e stringe collaborazioni con Ansaldo, attori chiave nel blocco geopolitico italiano per la tecnologia nucleare.

L’obiettivo è tracciare una precisa curva di sviluppo per un reattore compatto da installare su navi, sviluppando un sistema adatto anche alle esigenze del trasporto marittimo. Questi rapporti industriali puntano a creare un modello esportabile, in linea con le richieste di sostenibilità e sicurezza dei porti europei e globali.

Impatto e prospettive del nucleare a bordo delle navi

Il nucleare su imbarcazioni commerciali e militari rappresenta un cambio di passo significativo per la navigazione moderna. L’adozione di questi piccoli reattori potrebbe trasformare il modo in cui le flotte operano, liberandole dalla dipendenza dai carburanti fossili e aumentandone l’autonomia. Le soluzioni avanzate di quarta generazione sono pensate per minimizzare i rischi chimico-nucleari, facilitando l’integrazione del sistema a bordo senza necessità di infrastrutture eccezionali nei porti.

Esplorazioni globali e ruolo italiano

A livello globale, diverse nazioni stanno esplorando la possibilità di usare energia nucleare nei trasporti marittimi per abbattere le emissioni e migliorare l’efficienza operativa. In Italia, Fincantieri, con le aziende partner, si propone come uno dei centri capaci di mettere a punto questa tecnologia. L’energia nucleare potrebbe così diventare un’opzione concreta per navi cargo, militari e passeggeri nei prossimi anni, mutando equilibri energetici di lungo termine nel settore marittimo.

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