La Guardia di Finanza della compagnia di Avezzano ha smantellato un sistema di gioco illegale che girava attorno a una lotteria, apparentemente destinata a una raccolta fondi di beneficenza, ma in realtà organizzata senza autorizzazioni e con l’uso fraudolento di un logo riconoscibile a livello nazionale. La truffa coinvolgeva scuole superiori di Avezzano e Tagliacozzo e puntava a guadagni intorno ai 10mila euro, usando una rete di comunicazione digitale che ha insospettito gli investigatori.
Il contesto operativo e le indagini sulla lotteria illegale
La compagnia di Avezzano, guidata dal capitano Francesco Mattiace, ha agito nell’ambito di controlli economici svolti autonomamente e mirati a rintracciare attività di giochi e lotterie non autorizzate. L’attenzione si è concentrata su un cittadino della Valle Roveto che aveva organizzato una finta raccolta fondi apparentemente a scopo benefico. L’operatore aveva copiato senza permesso il logo di una fondazione umanitaria conosciuta a livello nazionale, cercando di sfruttarne la reputazione per attrarre partecipanti.
Le indagini hanno preso forma concentrandosi negli istituti scolastici superiori di Avezzano e Tagliacozzo, dove venivano distribuiti i tagliandi. I finanzieri hanno riscontrato l’esistenza di 4.800 biglietti numerati a un costo di due euro ciascuno, riconducibili a questa operazione. L’unità investigativa ha poi analizzato i mezzi usati per promuovere la lotteria, scoprendo elementi che indicavano una strategia particolarmente curata, ma priva di autorizzazioni ufficiali.
Leggi anche:
Dettagli dell’operazione: tagliandi, premi e strumenti di vendita
Il progetto della lotteria si basava sulla vendita di tagliandi che promettevano premi molto richiesti dagli adolescenti, principalmente scarpe di marchi noti nel mondo dello sport e della moda giovanile. Il biglietto riportava un QR code, che una volta scansionato porta a una pagina Instagram riferita a un sito dove venivano pubblicizzate sneakers di brand famosi, un’operazione che suggeriva una connessione diretta tra la rete social e la vendita dei tagliandi.
Per coordinare la distribuzione e tenere traccia delle vendite, l’organizzatore aveva creato un gruppo WhatsApp, un metodo che permetteva un controllo diretto e costante dell’andamento dell’iniziativa. Il coinvolgimento di scuole frequentate da minori ha fatto aumentare il livello di allarme, dato che queste attività potevano influenzare un pubblico non autorizzato e spesso particolarmente vulnerabile rispetto a proposte di gioco.
Violazioni e sanzioni contestate al responsabile
Alla luce delle informazioni raccolte, la Guardia di Finanza ha potuto accertare la mancanza di qualsiasi autorizzazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, indispensabile per svolgere operazioni a premi. L’organizzatore ha messo in piedi un sistema con chiaro interesse speculativo senza seguire le norme previste dalla legge per la regolamentazione di queste pratiche.
I tagliandi sono stati sequestrati e al responsabile sono state contestate le violazioni amministrative previste dagli articoli 8 e 12 del DPR 430/01. Le sanzioni ammontano almeno a 2.582,28 euro, calcolate in base all’imposta sul valore aggiunto collegata ai premi messi in palio, premi che peraltro non è stato possibile quantificare con precisione. L’intervento dichiarato svolge un ruolo di controllo fondamentale per fermare operazioni di gioco illegali e tutelare la collettività.
Ruolo della guardia di finanza nel contrasto alle lotterie abusive
L’azione della Guardia di Finanza di Avezzano rientra nelle attività di vigilanza rivolte al mondo del gioco pubblico, con l’obiettivo di proteggere sia i cittadini che chi cerca forme di intrattenimento legale. Il contrasto a proposte di gioco non autorizzate garantisce la sicurezza e l’ordine pubblico contro iniziative pericolose, soprattutto quando coinvolgono minorenni o categorie deboli.
Le forze dell’ordine rafforzano così la difesa del mercato legale dei giochi e delle scommesse, alzando la soglia di controllo su fenomeni che rischiano di sconfinare nella truffa o in modalità illecite di raccolta fondi. In aree come la Valle Roveto e le zone limitrofe, la prevenzione passa anche dalla collaborazione con istituti scolastici e comunità locali, che si dimostrano preziose nello scoprire segnali di attività sospette già in fase iniziale.