Fiesole candidata a capitale italiana della cultura 2028: i nuovi itinerari e le proposte culturali in Toscana

Fiesole candidata a capitale italiana della cultura 2028: i nuovi itinerari e le proposte culturali in Toscana

La Toscana valorizza il suo patrimonio culturale con progetti innovativi a Fiesole, Siena, Firenze e Volterra, tra arte, natura, storia e memoria per promuovere turismo consapevole e partecipato.
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La Toscana rinnova la sua offerta culturale con progetti innovativi a Fiesole, Siena, Firenze e Volterra, valorizzando arte, storia, natura e memoria. - Gaeta.it

La Toscana si conferma una regione ricca di sorprese, con una proposta culturale che si rinnova e si arricchisce, valorizzando storia, arte e natura in modo originale. Fiesole, città con profonde radici etrusche e romane, si candida a capitale italiana della cultura per il 2028, puntando su un progetto culturale capillare e diffuso nel territorio, che coinvolge arte, archeologia e paesaggio. Tra Firenze e Siena, si moltiplicano iniziative che riscoprono e reinterpretano il patrimonio artistico e naturalistico, invitando a un turismo che lascia spazio alla contemplazione e al racconto.

Fiesole e il museo diffuso “paesaggi plurali”: itinerari tra arte, natura e memoria

Fiesole diventa protagonista di una proposta culturale articolata con “Paesaggi plurali”, un museo diffuso che mette in rete quaranta luoghi distribuiti tra il centro storico e l’area circostante, spazi che raccontano storie di arte, archeologia e paesaggio. Il progetto si articola in quattro itinerari tematici, ognuno pensato per dare una lettura differente del territorio.

Sguardo: panorami e suggestioni

L’itinerario “Sguardo” si concentra sui panorami. Attraverso punti panoramici come i belvedere di via Beato Angelico, la Panchina della Regina, il Convento di San Francesco e le Cento Scale si offre una visione paesaggistica che ha ispirato viaggiatori e artisti nel tempo. Luoghi come il Parco della Rimembranza e il monumento a Bruno Cicognani completano il percorso, insieme ad aree di devozione come l’Oratorio di Fontelucente.

Pensiero: cultura e memoria collettiva

Il percorso “Pensiero” raccoglie testimoni di cultura, archivi e fondazioni, come l’Archivio Pietro Porcinai e la Fondazione Giovanni Michelucci, oltre a musei e istituzioni religiose. La presenza di ville storiche, come Villa delle Balze, e musei diocesani testimonia la lunga tradizione culturale radicata nella comunità fiesolana.

Origine: le radici etrusche e romane

Origine” porta invece a scoprire le radici etrusche e romane con tappe al Museo Civico Archeologico, all’Area Archeologica e al Teatro Romano, uno dei meglio conservati in Italia. Siti meno noti ma di grande valore storico, come la Tomba del Bargellino e la Fonte Sottoterra, accompagnano in un viaggio nelle origini della città.

Armonia: natura e cultura in dialogo

Infine, “Armonia” intreccia natura e cultura con luoghi come la cascata di Ontigano, il giardino monumentale di Villa Peyron, il Florence War Cemetery e chiese di campagna. Questo percorso mostra un volto più intimo e naturalistico della zona, toccando ville e fattorie care anche alla scena culturale e cinematografica.

A siena le lanterne si trasformano in opere d’arte per riscoprire la città

A Siena un progetto promosso dal Rotary Club Siena e curato da Serena Fineschi trasforma le storiche lanterne di ferro battuto che illuminano il centro storico in vere opere d’arte contemporanea, coinvolgendo 17 artisti di fama internazionale. Questi lavori reinterpretano simboli silenziosi della città notturna dandogli nuove forme e significati. L’iniziativa “Assistere il buio” invita a esplorare i vicoli seguendo una luce artistica che lega memoria e presente, creando una nuova geografia culturale e poetica.

Artisti e creazioni luminose

Artisti come Elena Bellantoni, Gianni Caravaggio e Maurizio Nannucci hanno dato vita a creazioni che accompagnano il visitatore in un percorso tra arte e storia, offrendo riflessioni sul rapporto tra luce e ombra e invitando a una riscoperta intima di Siena. Queste lanterne diventano presenze che illuminano non solo il cammino ma anche la dimensione storica e culturale della città, stimolando un’esperienza espositiva permanente e diffusa.

Firenze riapre il giardino di villa la quiete con visite guidate e nuove scoperte

Il giardino settecentesco di Villa La Quiete, situato sulla collina di Castello a Firenze, ha riaperto al pubblico dopo un restauro filologico finanziato dal PNRR. Questo spazio verde, voluto da Anna Maria Luisa de’ Medici, conserva uno stile all’italiana con spartimenti ricostruiti secondo le fonti storiche. Il giardino ospita collezioni di piante bulbose, agrumi tipici toscani e architetture vegetali come la Ragnaia, un tempo destinata all’uccellagione.

Visite e patrimonio artistico

Le visite guidate, disponibili su prenotazione con un biglietto di 5 euro, conducono anche all’interno della villa dove si possono ammirare l’appartamento affrescato dell’Elettrice Palatina, la farmacia seicentesca e opere d’arte di maestri del Rinascimento come Botticelli e Ghirlandaio. Questa riapertura si inserisce tra le celebrazioni per i 250 anni della Specola, il più antico museo scientifico europeo recentemente restaurato, offrendo nuove prospettive sul patrimonio culturale e scientifico di Firenze.

L’ex manicomio di volterra: un percorso di memoria e racconto sociale

Il complesso dell’ex manicomio di Volterra ha riaperto con visite guidate ogni domenica fino a settembre. Questo luogo, simbolo di memoria sociale e sanitaria italiana, permette di scoprire la storia dell’ospedale psichiatrico attraverso un percorso tra viali alberati e fotografie d’epoca. Le visite si concentrano sulla parte bassa del complesso, oggi ancora area ospedaliera pubblica, e permettono di osservare dall’esterno edifici storici come il padiglione Tebaldi e la “Pagoda”.

Un racconto rispettoso e coinvolgente

L’esperienza, lunga un’ora e mezza, è curata da guide professioniste formate per garantire un racconto rispettoso e coinvolgente. Si evitano le aree non agibili, come il Museo Lombroso e i graffiti di Nannetti, ma proprio la combinazione tra visibile e invisibile rafforza il valore emozionale della visita. L’obiettivo è narrare la storia difficile di un luogo che ha segnato la vita di migliaia di persone, promuovendo consapevolezza e tutela della memoria collettiva.

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