La 78ª edizione del festival di Cannes si avvia alla chiusura domani. Dopo l’entrata in scena dei fratelli Dardenne con il loro film ‘Jeunes Mères‘, che celebra la maternità e si presenta come un possibile favorito rispetto a Jafar Panahi e il suo ‘A simple accident‘, la competizione si fa serrata. Tra i film in gara spiccano sei titoli con registe donne, un segnale forte in una giuria che vede come presidente Juliette Binoche, scelta che potrebbe influenzare la selezione dei premi più ambiti. Ecco una panoramica dettagliata dei film e dei protagonisti più attesi in questa edizione.
Le donne registe e i loro film più quotati al festival di cannes
Tra le registe in gara, spicca Mascha Schilinski, filmaker tedesca di 41 anni, che presenta alla Croisette ‘Sound Of Falling‘. Questo film si distingue per una forte componente poetica, estetica e un’atmosfera di mistero che permea le vite di quattro ragazze: Alma, Erika, Angelika e Lenka. Ognuna appartiene a un’epoca diversa, ma tutte sono legate da un filo narrativo che attraversa un arco temporale di cento anni in una fattoria. Le immagini evocative colpiscono per la loro intensità e per la capacità di trasmettere emozioni senza affidarsi a dialoghi pesanti. Non a caso, il lavoro di Schilinski è considerato tra i più probabili vincitori, soprattutto in vista di una giuria che promuove autrici di storie forti e delicate.
Altre registe si fanno notare per originalità e temi trattati. Joachim Trier, con ‘Sentimental Value‘, racconta una storia familiare ambientata in una casa di artisti. L’intensità emotiva si affianca a una narrazione ruvida che ha fatto emergere le performance di Renate Reinsve e Stellan Skarsgård. Anche ‘Sirat‘ di Oliver Laxe, con la sua trama attorno al personaggio di Luis , padre che cerca la figlia ventenne Marina, si concentra su tematiche umane e relazioni familiari. Il film si immerge nell’atmosfera di un rave nel deserto marocchino, un ambiente caotico e sonoro che crea un contesto molto particolare.
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Gli uomini in gara e i titoli che si contendono i premi principali
Sul fronte maschile, la sfida viene concretamente da Jafar Panahi con ‘A simple accident‘, opera che incarna uno sguardo sulla vita e le sue contraddizioni. Accanto a questo, Sergei Loznitsa porta sul palco ‘Two Prosecutors‘, un film che si cala nella realtà staliniana del 1937. La narrazione segna le dinamiche oppressive di un regime, mostrando il destino del protagonista Aleksandr Kuznetsov, alle prese con una atmosfera kafkiana fatta di sospetti e regole inflessibili. Una pellicola che ripercorre un periodo storico tragico e rigoroso, capace di coinvolgere la giuria con la sua accurata ricostruzione.
Non mancano proposte dal Sud America come ‘The Secret Agent‘ di Kleber Mendonça Filho, che segue le vicende di un agente sotto copertura nel Brasile del regime dei Gorillas. Il personaggio di Wagner Moura spicca per fragilità e umanità, caratteristiche che potrebbero suggerire una candidatura anche per il premio come miglior attore. L’atmosfera tesa e i dilemmi morali si intrecciano in una storia costruita su suspence e critica politica.
Titoli fuori dal coro e possibili sorprese
Tra le opere che potrebbero riservare sorprese, ‘The History of Sound‘ di Oliver Hermanus entra nel racconto della vita di due giovani musicisti appassionati di musica folk nel contesto rurale del New England. Il film si concentra sulle relazioni delicate tra i due protagonisti, raccontando sensazioni sonore e legami emotivi. Un’opera che si muove tra intimità e paesaggi sonori, in grado di trovare consenso soprattutto tra gli appassionati di musica e storie d’amore sottili.
Tra i titoli più discussi c’è ‘Resurrection‘ di Bi Gan, film lungo e denso di citazioni cinematografiche, che riesce a dividere la critica. Mentre alcune recensioni più tradizionali hanno mostrato critiche severe, i giovani critici ne riconoscono il valore per la potenza visiva e l’originalità. Il progetto rimane un esperimento fuori dai canoni ordinari e contemplativo.
Il film italiano in gara: mario martone e valeria golino
L’unico titolo italiano in gara è ‘Fuori‘ di Mario Martone, un film che non ha raccolto un consenso unanime dalla critica internazionale. Il lavoro racconta tramite la figura di Goliarda Sapienza, interpretata da Valeria Golino, una storia intensa e personale. La prova attoriale di Golino sembra essere il punto più apprezzato, mentre il resto del film ha ricevuto valutazioni più tiepide. La pellicola potrebbe attirare qualche attenzione soprattutto per interpretazione e soggetto, ma dovrà affrontare una concorrenza molto agguerrita sul piano tecnico e narrativo.
I titoli in concorso, i protagonisti e le tematiche variano da film d’autore a storie intense e impegnate. Il festival si avvia a una chiusura in cui il giudizio della giuria, a maggioranza femminile e guidata da Juliette Binoche, potrebbe ribaltare alcune aspettative, premiando chi saprà impressionare con immagini, attori e sceneggiature capaci di lasciare un segno.