La musica si trasforma in un ponte fra comunità, cultura e lavoro nel progetto della festa della musica 2025 organizzata dal conservatorio domenico cimarosa. Questa iniziativa attraversa tre città dell’Irpinia, proponendo esibizioni di studenti e docenti come momento di crescita artistica e professionale. Le attività si concentrano tra venerdì 20 e sabato 21 giugno con concerti, spettacoli teatrali e performance che valorizzano diverse forme di espressione musicale. Il tutto punta a mostrare come la musica possa diventare una vera professione, fondata su impegno e collaborazione.
Il festival cameristico e lo spettacolo teatrale a palazzo caracciolo
Venerdì 20 giugno l’aula 41 del conservatorio ha ospitato il festival cameristico, una maratona musicale aperta al pubblico dalle 15 alle 18. I protagonisti sono stati ensemble composti da studenti e docenti, impegnati in repertori che spaziano da autori classici come Mozart fino a compositori contemporanei come Stockhausen. Questa varietà ha permesso di mettere in luce la preparazione tecnica e la versatilità degli interpreti. La scelta di affrontare brani così diversi riflette l’intento di formare musicisti completi, capaci di muoversi in più generi e contesti.
La serata si è poi spostata nel cortile di palazzo caracciolo, sede della provincia, dove alle 20.30 è andato in scena “la nota avvelenata”, spettacolo di Giacomo Fornari ispirato alla figura di Giulia di Baronia. La recitazione di Nicoletta Scognamiglio ha accompagnato le musiche tratte dal Requiem di Mozart, fondendo teatro e musica in un’unica esperienza immersiva. L’evento ha offerto a studenti e pubblico un momento di riflessione sui legami tra arte, storia e identità locale, dimostrando la capacità del conservatorio di promuovere progetti multidisciplinari.
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Formazione professionale e visione del conservatorio domenico cimarosa
Giuliana Franciosa, presidente del conservatorio, ha evidenziato come il tema scelto per la festa della musica 2025, “un mondo di mestieri”, rappresenti la direzione concreta seguita dall’istituto. “Lo scopo non è solo mostrare la bellezza della musica ma preparare i giovani a diventare professionisti.” Il conservatorio punta a trasformare il talento in competenza, insegnando a lavorare in gruppo, interagire con il pubblico e gestire l’organizzazione di eventi. Questi aspetti, spesso non visibili nel dietro le quinte, sono essenziali per affrontare la carriera musicale.
La valorizzazione delle capacità artistiche insieme allo sviluppo di capacità pratiche distingue questo percorso educativo. La musica viene presentata come un mestiere complesso che richiede rigore e creatività, due qualità che si apprendono solo con studio e dedizione. Chi si forma al domenico cimarosa non si limita a suonare ma si prepara a una professione che esiste nel mondo reale, sia in ambito concertistico che didattico o tecnologico. La festa diventa così anche un’occasione per raccontare il futuro possibile che la musica offre ai giovani.
Le esibizioni del sabato tra tradizione e sperimentazione
Il programma della festa si è concluso sabato 21 giugno con una serie di appuntamenti in più luoghi tra ariano irpino e atripalda. Nel pomeriggio il castello normanno di ariano ha ospitato quattro progetti musicali differenti: “squarci… cameristici”, “tramonti… d’ensemble”, “fisa forever” e “squilli di festa”. Questi nomi indicano un ventaglio di formazione e sound, dall’ensemble da camera alla musica popolare e da fisarmonica, per raggiungere varie sfumature di repertorio.
La serata ha offerto un momento originale con il concerto del dipartimento di musica elettronica e sound design nell’area archeologica di Abellinum, ad Atripalda. Qui, la ricerca sonora contemporanea ha dialogato con la storia antica del luogo, creando un’atmosfera unica. Questa scelta dimostra apertura verso linguaggi musicali innovativi e proposte culturali che guardano alle tecnologie digitali. L’insieme degli eventi ha così rappresentato un percorso che dal classico passa al moderno, mantenendo sempre al centro la condivisione e la musica dal vivo.
Il conservatorio domenico cimarosa ha saputo mettere a sistema più realtà e competenze, offrendo una festa della musica che va oltre il semplice spettacolo. Si è puntato su un calendario articolato, capace di coinvolgere pubblico e artisti in un dialogo aperto tra territori, generi musicali e momenti di formazione. Il racconto di questi due giorni riflette la volontà di un centro culturale di radicare la musica nel tessuto sociale e lavorativo dell’Irpinia.